Vini d'Italia
Nell'articolo di oggi scopriamo uno dei vitigni a bacca bianca più importanti del Sud Italia. Il suo nome è Falanghina.
Di seguito, ti raccontiamo la sua origine, la sua storia e diffusione; ti spieghiamo il significato del suo nome e la zona in cui la sua coltivazione è maggiormente diffusa; ti sveliamo le sue caratteristiche e quelle dei suoi vini, le curiosità più interessanti che lo riguardano e i migliori abbinamenti. [LEGGI TUTTO]
La biodiversità vitivinicola è uno dei tratti distintivi dell'Italia. La ricchezza di vitigni autoctoni è tale da rendere il nostro Paese davvero speciale, unico nel panorama internazionale.
Oggi, vogliamo presentarti un vino pugliese ottenuto proprio da un vitigno tricolore, magari non conosciutissimo, ma che è proprio l'emblema della nostra ricchezza vitivinicola. Stiamo parlando del vitigno Verdeca e del vino, ottenuto dalle sue uve, prodotto dalle Cantine Menhir. [LEGGI TUTTO]
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“Il Mennea dei vini bianchi italiani”, così Luigi Veronelli ha definito il vino protagonista della recensione di oggi. Il suo nome è Vintage Tunina e rappresenta una pietra miliare dell'enologia italiana, uno dei primi uvaggi italici ad ottenere un enorme successo. Il suo produttore, Silvio Jermann, è, a tutti gli effetti, genio e innovatore, una figura di riferimento del nostro settore.
Continua la lettura per scoprire il nostro resoconto. [LEGGI TUTTO]
L'articolo di oggi è riservato ad un vitigno autoctono italiano capace di dare vita a delle vere e proprie perle enologiche, uniche nel loro genere, che noi, a Wineshop.it, amiamo farti scoprire. Ci riferiamo al vitigno Vespaiola.
Di seguito, ti raccontiamo tutto su di "lui": origine, storia, caratteristiche, curiosità, i migliori vini a cui dà vita e gli abbinamenti ideali. Continua la lettura e il vitigno Vespaiola non avrà più segreti. [LEGGI TUTTO]
Già ai tempi dell'Impero Romano, il territorio di Soave e dintorni era considerato un “pagus”, cioè un distretto di carattere rurale particolarmente fertile e pregiato, dove la viticoltura è in grado di raggiungere notevoli livelli qualitativi. Non sorprende, allora, che i vini bianchi di questa zona siano stati tra i primi ad ottenere il riconoscimento della D.O.C., nel lontano 1968.
La recensione di oggi riguarda proprio un Soave D.O.C., l'Albare Portinari 2018. [LEGGI TUTTO]