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​Falanghina: origine, storia, zona di coltivazione del vitigno, caratteristiche, vini, abbinamenti e curiosità

By Luca Stroppa 14 giugno 2022 1582 Views

Falanghina: origine, storia, zona di coltivazione del vitigno, caratteristiche, vini, abbinamenti e curiosità

Nell'articolo di oggi scopriamo uno dei vitigni a bacca bianca più importanti del Sud Italia. Il suo nome è Falanghina.

Di seguito, ti raccontiamo la sua origine, la sua storia e diffusione; ti spieghiamo il significato del suo nome e la zona in cui la sua coltivazione è maggiormente diffusa; ti sveliamo le sue caratteristiche e quelle dei suoi vini, le curiosità più interessanti che lo riguardano e i migliori abbinamenti.

1. Che cosa s'intende per Falanghina?

Falanghina è il nome con cui si indica un vitigno a bacca biacca autoctono italiano, in particolare, della Regione Campania.

2. Perché il vitigno Falanghina si chiama così?

L'origine del nome Falanghina va rintracciato nel termine latino "phalange", "falanga", cioè legata al palo, proprio in riferimento al palo di legno che tradizionalmente sostiene questa varietà.

C'è anche chi sostiene che il termine d'origine sia il greco jάlagx (falags), che, però, a seconda del contesto può assumere diversi significati, alcuni dei quali, come "esercito schierato" e "ragno velenoso", difficilmente riconducibili al nostro vitigno. Da notare che una dei significati di questa parola è legno o bastone cilindrico che, in qualche modo, rimanda a "falanga".

3. In quali zone è coltivato e diffuso il vitigno Falanghina?

Come ti abbiamo anticipato, la Falanghina è diffusa principalmente in Campania. Nello specifico, la sua terra d'elezione è quella del Sannio, ovvero l'area che si snoda nella provincia di Benevento, ma anche quella dei Campi Flegrei, cioè l'area vulcanica nel golfo di Pozzuoli, in provincia di Napoli, la provincia di Caserta e l'Irpinia, nella provincia di Avellino.

Viene anche coltivata in Abruzzo, Lazio, Molise e Umbria, anche se difficilmente riesce a raggiungere i livelli qualitativi campani.

4. Qual è l'origine e la storia del vitigno Falanghina?

L'origine e la storia del vitigno Falanghina è molto incerta e misteriosa. Non esistono, infatti, testimonianze scritte almeno fino al XIX-XX secolo. Per il resto, ci sono solo ipotesi e ricostruzioni che non possono essere totalmente confermate.

Stando agli studi condotti da alcuni esperti, pare che questo vitigno possa essere giunto in Italia molti secoli fa, nel periodo della Magna Grecia, per poi adattarsi al terroir campano.

Si racconta anche che la Falanghina fosse conosciuta e apprezzata in epoca Romana e che fosse presenza fissa sulla tavola papale. Ma, ripetiamo, si tratta solo di ipotesi impossibili da confermare.

Solo nel corso del XIX secolo diversi studiosi cominciarono ad approfondire caratteristiche e proprietà di questo vitigno e dei suoi vini. Fu Giuseppe Frojo a giungere ad una descrizione puntuale di questa varietà, favorendone la diffusione e i tentativi di vinificazione.

Si giunge così agli anni Settanta del XX secolo, quelli del definitivo successo della Falanghina, grazie al produttore Leonardo Mustilli, che puntò su questo vitigno, all'epoca non il più diffuso e coltivato in territorio campano, vinificandolo, per la prima volta, in purezza. I vini Falanghina di Mustilli conquistarono prima i mercati locali, poi quelli nazionali e internazionali, ponendo questa varietà all'interno dell'élite vitivinicola italiana.

5. Quali sono le caratteristiche del vitigno Falanghina?

Ricerche recentemente condotte sul vitigno Falanghina hanno mostrato l'esistenza di due cloni, che presentano caratteristiche fisiche "distinte", ma proprietà organolettiche molto simili. Il primo clone o biotipo è quello tipico del casertano-napoletano, mentre il secondo del beneventano.

In linea generale, la Falanghina si caratterizza per le grandi dimensioni dei grappoli e degli acini, gialli tendenti al verde. Il biotipo beneventano è alato e ha una forma decisamente allungata, mentre quello del casertano/napoletano è più rotondo e conico.

Il vitigno, inoltre, evidenzia universalmente un'ottima carica aromatica e una vena acidula che consente diversi stili di vinificazione. Tali proprietà accomunano i due cloni, che conservano queste proprietà anche in territori di coltivazioni diversi.

6. Quali vini si ricavano dalle uve del vitigno Falanghina?

Dalle uve del vitigno Falanghina, grazie al loro contenuto zuccherino e alla tipica vena acidula, si possono ricavare diverse tipologie di vini, non solo il classico vino bianco, giovane o da lungo invecchiamento, ma anche vini bianchi passiti, vini bianchi da vendemmia tardiva e vini spumanti.

7. Quali sono le caratteristiche organolettiche dei vini Falanghina?

In linea generale, i vini bianchi Falanghina presentano alcuni tratti distintivi, variamente definiti a seconda della tipologia. In primis, mostrano un'aromaticità variegata, tra prevalenti note fruttate (pera e mela) e floreali e richiami speziati (pepe e cannella). Non mancano sensazioni minerali, risultato dei terreni vulcanici che, spesso, caratterizzano le zone di coltivazione di questo vitigno.

Al palato sono freschi, sempre minerali e persistenti. Caratteristica è la loro nota acida che consente anche un lungo affinamento.

8. Quali sono i migliori abbinamenti cibo e vini Falanghina?

Posto che le versioni dolci, passite o da vendemmia tardiva, vanno collocate a fine pasto, i vini bianchi Falanghina o quelli spumanti sono vini ideali per l'aperitivo e con la cucina di mare (spaghetti allo scoglio, risotto alla pescatora e con pietanze a base di crostacei).

Le versioni più complesse e da lungo invecchiamento ammettono anche piatti di carne bianca.

9. Dove comprare online i vini Falanghina?

Nella nostra enoteca online. Su Wineshop.it puoi acquistare una Falanghina prodotta da una delle aziende campane leader del settore, I Capitani. Il suo Falanghina Clarum, in purezza, è un vino bianco intenso e vivace, con spiccati sentori di frutta fresca, note floreali, erbe aromatiche e agrumate, equilibrato, morbido e dall'ottima struttura e allo stesso tempo fresco e molto piacevole.

10. Si dice IL o LA Falanghina?

Nella stragrande maggioranza dei casi, il nome Falanghina è declinato al femminile. Insomma, si dice LA Falanghina, sia per il vitigno sia per il vino, anche se l'eventuale uso al maschile, il Falanghina, molto raro, è comunque accettato per indicare il vino, non il vitigno.

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Posted in: Vini d'Italia
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