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​Oltre i soliti noti: 5 vini rossi italiani da provare

By Luca Stroppa 04 febbraio 2021 55 Views

Oltre i soliti noti: 5 vini rossi italiani da provare

Lambrusco, Chianti, Montepulciano d’Abruzzo, Barolo … la schiera dei vini rossi italiani più conosciuti e venduti in Italia e nel mondo è lunga e di grandissimo valore. Ma non dimenticarti che il patrimonio enologico italiano è così ampio e variegato che puoi trovare delle vere e proprie perle meno note al grande pubblico.

Per questo, noi di Wineshop.it ti consigliamo 5 vini rossi italiani (meno conosciuti) che meritano di essere provati e apprezzati. Per chi vuole andare oltre i soliti noti ...

BARBAROSSA

Scoperto nel 1954, in una vecchia vigna abbandonata e non più produttiva, il Barbarossa è un rarissimo vitigno a bacca rossa, coltivato esclusivamente dalla Fattoria Paradiso, una storica azienda vitivinicola situata in località Bertinoro, in Emilia Romagna, sulle dolci colline in prossimità dell’Appennino tosco-romagnolo.

Il nome dell’uva, e del vino che si ricava, fa riferimento al fulvo imperatore Federico Barbarossa che soggiornò proprio nel castello di Bertinoro durante il Medioevo.

La prima vendemmia risale al 1968. Da quel momento in poi il vino Barbarossa rappresenta il fiore all’occhiello dell’azienda, una vera e propria chicca che ogni winelover dovrebbe provare. Un rosso molto elegante, leggermente tannico, e dotato di una grande aromaticità, in particolare sentori di frutti rossi, ciliegia e kirsch, note floreali e speziate, con un finale leggermente balsamico di eucalipto e menta dolce.

Il nostro consiglio: Barbarossa Fattoria Paradiso in vendita online su Wineshop.it.

CAGNULARI

Il Cagnulari è un antico e sempre più raro vitigno a bacca rossa, tipico della zona di Usini, in provincia di Sassari, nel nord della Sardegna. Ampiamente coltivato in passato in tutta la Regione, oggi è presente, quasi esclusivamente, nelle principali zone vitivinicole del sassarese.

Si tratta di un vitigno misterioso, dalle origini incerte, sicuramente “difficile” e sensibile, che necessita di grande cura e attenzione in vigna. Per questo, verso la metà del XX secolo, la coltivazione del Cagnulari cominciò a diminuire in favore di altri vitigni più facili e produttivi. Il suo destino sembrava segnato, fino a quando, negli anni ‘70, un lungimirante produttore, Giovanni Maria Cherchi, avviò un processo di recupero e valorizzazione di questo vitigno. A lui e alla sua azienda si deve il primo vino ottenuto in purezza da uve Cagnulari.

I vini Cagnulari hanno una grande ricchezza estrattiva ed aromatica, tra componenti erbacee e sensazioni fruttate e floreali. Al gusto sono asciutti e piacevolmente sapidi, con tannini morbidi, delicata acidità e un finale piuttosto fresco.

Il nostro consiglio: Cagnulari Cherchi in vendita online su Wineshop.it.

GAGLIOPPO

Il terzo vino che ti proponiamo è ricavato da un vitigno che vanta una storia millenaria e davvero prestigiosa. Non è raro, o in via di estinzione, al contrario è sempre più ricercato dai winelover di tutto il mondo. Stiamo parlando del Gaglioppo.

Se ti stai chiedendo perché lo abbiamo inserito in questa speciale selezione la risposta è la seguente: non è probabilmente il primo vino rosso italiano che ti viene in mente, almeno per i meno esperti, ma chissà, il suo futuro sembra sempre più roseo.

Il Gaglioppo è il vitigno a bacca rossa più diffuso in Calabria, tanto da far parte di tutti i vini D.O.C. prodotti in questa Regione. È coltivato soprattutto nelle zone di Crotone, Cosenza e Catanzaro.

Il suo nome rimanda al dialetto locale, dove “Gaglioppo” può essere tradotto con “pugno chiuso”, un probabile riferimento alla caratteristica compattezza del suo grappolo.

Si racconta che i primi colonizzatori greci, che si erano stanziati nei pressi di Cirò Marina, in provincia di Crotone, si erano immediatamente dedicati alla produzione di vino sfruttando le potenzialità del vitigno locale, il Gaglioppo appunto. Quel nettare, chiamato “Krimisa”, dal nome della colonia “Cremissa”, l’attuale Cirò Marina, è stato, per lungo tempo, il vino offerto in dono agli atleti vincitori delle Olimpiadi. È, inoltre, considerato l’antenato della denominazione a base di Gaglioppo più famosa, ovvero la D.O.C. Cirò.

Ecco quindi che, nell’anno delle Olimpiadi, non potevamo non consigliarti un vino rosso Cirò D.O.C. ottenuto in purezza da uve Gaglioppo. Potrai apprezzarne l’intensità dei profumi fruttati, di ciliegie e marasche, accompagnati da delicate note floreali e speziate, la persistenza e i suoi tannini morbidi e vellutati.

I nostri consigli: San Francesco Cirò D.O.C. Fattoria San Francesco in vendita online su Wineshop.it, oppure, dai migliori cru aziendali, Ronco dei Quattroventi Fattoria San Francesco.

PERRICONE

Il Perricone è un vitigno a bacca rossa, autoctono siciliano, tipico delle province di Trapani e Palermo. Nel periodo pre-fillossera era largamente coltivato ed utilizzato, insieme alle uve di altri vitigni, per la produzione del Marsala Rubino. L’avvento della ben nota malattia della vite e la diminuzione dei consumi di Marsala, uniti alle difficoltà nella sua coltivazione, hanno portato ad un progressivo abbandono di questa varietà.

Oggi, il Perricone è tornato ad essere un protagonista dell’enologia siciliana, tanto da essere eletto come vitigno simbolo per la produzione di vini di qualità. L’impegno, la passione e la competenza dei viticoltori locali hanno portato al superamento delle problematiche relative alla sua coltivazione. Sforzi che sono ripagati dal valore del nettare che si ricava, tanto che, i vini ottenuti, in purezza, da questo vitigno si stanno facendo apprezzare dagli amanti dei rossi italiani.

Eleganza, personalità, ricchezza aromatica, con profumi speziati e fruttati che si fondono in maniera armonica, struttura, corposità, morbidezza e buona tannicità sono i suoi tratti distintivi.

Il nostro consiglio: Perricone del Core Feudo Montoni in vendita online su Wineshop.it.

SCHIOPPETTINO

Lo Schioppiettino è un vitigno autoctono del Friuli Venezia Giulia (noto anche come Ribolla Nera o Polcanza o Pokiza). Condivide con il Refosco dal Peduncolo Rosso lo scettro di vitigno a bacca rossa più tipico della Regione.

Il suo nome richiama l’espressione dialettale “Scopp” o “Schiopp”, probabilmente in riferimento alla croccantezza dei suoi acini, tale da “schioppettare” in bocca.

Conosciuto fin dal Medioevo, questo vitigno, come gli altri protagonisti della nostra selezione, subì i danni causati dalla fillossera, rischiando di scomparire in favore dei vitigni internazionali. Finché negli anni ‘70 fu riscoperto e coltivato con successo dai viticoltori locali.

La sua zona di elezione è quella di Prepotto, in provincia di Udine, anche se il vitigno si può trovare in diverse zone dei Colli Orientali del Friuli e, in parte, anche in Slovenia, in quelle aree, un tempo, facenti parte del nostro Paese.

I vini ottenuti in purezza dallo Schioppetino presentano un colore rosso piuttosto scuro, hanno un bouquet di aromi molto ricco, tra note speziate, in particolare pepe, e note fruttate, mirtilli, more e lamponi, sono secchi, strutturati, corposi, decisi e vellutati.

Il nostro consiglio: Schioppettino Romain Rodaro in vendita online su Wineshop.it.

Posted in: Consigli sul vino
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