Vini d'Italia
Il Vesuvio, con gli oltre 1200 metri di altezza, è un imponente vulcano che domina con autorevole maestosità la città di Napoli, di cui è divenuto simbolo indiscusso. Alle sue pendici sorgono terreni fertili particolarmente adatti alla coltivazione della vite. Qui, infatti, fin dall’antichità vengono prodotti vini unici e inconfondibili, accompagnati da miti e leggende che contribuiscono ad accrescerne il fascino e il prestigio. È il caso del Lacryma Christi, il più rappresentativo di questi vini, la cui storia, sicuramente accattivante, merita di essere raccontata. [LEGGI TUTTO]
È stato il primo vino italiano rosato ad essere imbottigliato e ad essere commercializzato nel nostro Paese. Era il lontano 1943. Stiamo parlando del “Five Roses” della cantina salentina Leone de Castris. Un vino che, fin da subito, ottenne un grande successo e sancì la definitiva consacrazione di una cantina secolare e di assoluto valore. La storia di questo vino e del suo nome è davvero particolare, tanto da meritare di essere raccontata nei minimi dettagli… [LEGGI TUTTO]
È l’unico Moscato a bacca rossa tutt’ora esistente, è la più piccola ed esclusiva DOCG italiana, con soli 31 ettari vitati di assoluta qualità. Sono solo due dei record del Moscato di Scanzo, ma comunque indicativi di quanto questo vino sia speciale. E allora scopriamo tutto su questo prodotto del territorio bergamasco. [LEGGI TUTTO]
Il o la Barbera? In tanti si sono chiesti e si continuano a chiedere quale articolo debba precedere il nome del vino, al punto che la questione ha scomodato linguisti, giornalisti, poeti e letterati, da Pascoli a Veronelli passando per Carducci, senza trovare una soluzione definitiva. Certo è che la diatriba sul nome del/la Barbera non ha impedito a questo vino di affermarsi ed imporsi tra gli amanti dell’enologia nostrana: secondo un recente sondaggio, la o il Barbera è il vino rosso più conosciuto al mondo! [LEGGI TUTTO]
“Questo non è un Amaro, è un Amarone!”: sono le parole pronunciate da Adelino Lucchese, capo cantina presso la Cantina sociale della Valpolicella, dopo aver assaggiato un bicchiere di Recioto conservato in una botte dimenticata e lasciata fermentare troppo a lungo. Siamo nel 1936 e grazie a quell’errore di valutazione nacque l’Amarone, un vino inimitabile e di successo, destinato ad essere apprezzato e ricercato in tutto il mondo. [LEGGI TUTTO]








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