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Brachetto d’Acqui: origine, storia, caratteristiche, curiosità e abbinamenti

By Luca Stroppa 02 agosto 2021 430 Views

Brachetto d’Acqui: origine, storia, caratteristiche, curiosità e abbinamenti

L’articolo di oggi è dedicato a una delle grandi D.O.C.G. del Piemonte. Se ti dicessimo che si tratta di un vino rosso dolce e aromatico prodotto in varie tipologie? Probabilmente hai già capito di cosa stiamo parlando. Ovviamente del Brachetto d’Acqui D.O.C.G.

Di seguito, in 10 comodi punti, l’origine, la storia, le caratteristiche, tante curiosità e i possibili abbinamenti della D.O.C.G. “Brachetto d’Acqui” o semplicemente “Acqui”.

1. il Brachetto d'Acqui di Alice Bel Colle in vendita online su Wineshop.it

La prima informazione che vogliamo darti sul Brachetto d'Acqui è che su Wineshop.it è in vendita online uno dei massimi esponenti della D.O.C.G.: il Brachetto d'Acqui Pian delle Canne della Cantina Alice Bel Colle.

Una bottiglia davvero esclusiva, dolce, frizzante naturale e aromatica, prodotta ad Alice Bel Colle, un piccolissimo comune di poco più di 700 abitanti, in provincia di Alessandria, dove il Brachetto è un'istituzione e i vigneti dedicati offrono un panorama davvero mozzafiato.

Acquistalo, mettiti comodo e goditi il nostro articolo.

2. Brachetto d’Acqui è una D.O.C.G. dal 1996

La D.O.C.G. “Brachetto d’Acqui” o “Acqui” è stata ufficialmente istituita con decreto del 24 aprile del 1996. La D.O.C. era già stata riconosciuta nel lontano 13 agosto del 1969.

Si tratta di una delle 19 Denominazioni di Origine Controllata e Garantita del Piemonte, la regione italiana che può vantarne il maggior numero (per un approfondimento ti invitiamo a leggere il nostro articolo: Quali sono le regioni italiane con più D.O.C.G.?).

3. la D.O.C.G. “Brachetto d’Acqui” comprende tre tipologie di vini rossi dolci

La Denominazione d’Origine Controllata e Garantita “Brachetto d’Acqui” è riservata a tre tipologie vini rossi aromatici e prevalentemente dolci:

  1. “Brachetto d’Acqui” versione base, fermo o frizzante;
  2. “Brachetto d’Acqui” Spumante;
  3. “Brachetto d’Acqui” Passito.

Una precisazione: esistono anche versioni “secche” del Brachetto e il disciplinare stesso le prevede. Agli albori del Novecento, questa tipologia era assai diffusa ed era considerata la versione tradizionale e tipica. Col tempo fu abbandonata in favore di quella "dolce", ma, di recente, è tornata prepotentemente in auge.

4. i vini della D.O.C.G. “Brachetto d’Acqui” devono essere ottenuti da uve “Brachetto”

I vini della D.O.C.G. “Brachetto d’Acqui” o “Acqui”, nelle loro diverse tipologie, devono essere ricavati da uve del vitigno a bacca nera Brachetto per almeno il 97%, mentre il restante 3% può essere riservato ad altri vitigni idonei alla coltivazione nella Regione Piemonte.

5. l’origine misteriosa e la storia del Brachetto

Le origini del Brachetto sono incerte e dibattute, mentre le prime testimonianze scritte sul vitigno e sui suoi vini risalgono soltanto al XIX secolo.

Per alcuni, il vitigno Brachetto potrebbe avere origini francesi, per altri, invece, è autoctono del Piemonte, nello specifico dell’area attorno al comune di Acqui Terme (che dà parte del nome alla Denominazione), in provincia di Alessandria.

Certo è che il vitigno e il suo vino sono noti fin dall’epoca romana. Nel periodo pre-fillossera erano conosciuti e apprezzati anche al di fuori del nostro Paese. Nello specifico, Il Brachetto era considerato un vino di particolare pregio (nel 1817, il naturalista Gallesio lo definisce “vino celebre” e di lusso) e, tra Settecento e Ottocento, era uno dei pochi vini italiani richiesti e commercializzati anche in America.

A partire dai primi anni del Novecento, con l’avvento della fillossera rischiò di scomparire. Furono la passione e la lungimiranza di alcuni produttori locali a permettere al Brachetto di “sopravvivere” e di riconquistarsi, nel tempo, un posto nell’èlite dell’enologia italiana.

Tra i principali produttori coinvolti nella sua rinascita c’è sicuramente Arturo Bersano che, intorno agli anni 50 del XX secolo, mise a punto anche un Brachetto spumante vinificato in autoclave con metodo Charmat, che ora è parte delle Denominazione.

6. il vino Brachetto e la leggenda di Cleopatra

Tra le principali curiosità sul vino Brachetto ce n’è una che coinvolge Giulio Cesare e la regina d’Egitto Cleopatra.

Devi sapere che, in epoca romana, al “vinum acquense”, così come era chiamato un tempo, erano attribuite proprietà afrodisiache. Per questo, pare che, Giulio Cesare, prima dei suoi periodici viaggi in Egitto, era solito far recapitare alla corte della Regina Cleopatra diverse botti ...

(Per un approfondimento su questa storia leggi il nostro articolo: Il Brachetto d’Acqui, Cleopatra e San Valentino).

7. il vino Brachetto d’Acqui D.O.C.G. si produce in 26 comuni tra le province di Alessandria e Asti

La zona di produzione della D.O.C.G. Brachetto d’Acqui è suddivisa in 26 comuni delle province di Alessandria o Asti (8 comuni in provincia di Alessandria e 16 in provincia di Asti).

Nello specifico:

Acqui Terme, Terzo, Bistagno, Alice Bel Colle, Strevi, Ricaldone, Cassine, Visone, in provincia di Alessandria.

Vesime, Cessole, Loazzolo, Bubbio, Monastero Bormida, Rocchetta Palafea, Montabone, Fontanile, Mombaruzzo, Maranzana, Quaranti, Castel Boglione, Castel Rocchero, Sessame, Castelletto Molina, Calamandrana, Cassinasco e Nizza Monferrato (solo per il territorio alla destra del torrente Belbo), in provincia di Asti.

8. il vino Brachetto d’Acqui D.O.C.G. si caratterizza per aromi di rosa e frutti rossi

La caratteristica principale delle uve Brachetto è quella di possedere un elevato contenuto zuccherino e forte carica aromatica, quest'ultima percepibile già nel vigneto, dove dominano i suoi tipici profumi di rosa e di frutta rossa, fragole e lamponi su tutti. Questi aromi si conservano nel corso del processo di vinificazione e si ripresentano al momento dell'assaggio, tanto che il Brachetto rientra nella categoria dei vini aromatici e, ovviamente, dei vitigni aromatici.

Insomma, al di là della tipologia, spumante, passito o vino rosso fermo o frizzante, dolce o secco, ogni Brachetto rivela questi inconfondibili profumi.

9. Abbinamenti con il Brachetto d’Acqui D.O.C.G.: dessert e non solo

ll Brachetto d’Acqui D.O.C.G. nella sua versione dolce, la più diffusa, è perfetto per accompagnare il dessert. Fantastico con la frutta, in particolare con le fragole fresche (con o senza gelato). Ideale anche con la macedonia di frutta. Nella versione passito può essere bevuto anche con dolci più impegnativi, ad eccezione di quelli al cioccolato.

Nella versione secca può accompagnare antipasti di salumi e primi piatti leggeri senza condimenti importanti.

10. il vino Brachetto d’Acqui e Gianduja

Gianduja è una delle maschere della tradizione popolare torinese, in particolare della zona di Asti. Il suo nome deriva dall'espressione dialettale piemontese "Gioann dla doja", ovvero "Giovanni del boccale", tanto che questo personaggio viene spesso rappresentato con in mano proprio un boccale di vino Brachetto.

Secondo quanto si racconta, verso la fine del 1700, il suo inventore scelse questo nome perché ispirato da un simpatico amico, di nome Giovanni, che chiedeva sempre del Brachetto nelle osterie dell'astigiano. Da qui l'associazione tra Gianduja e il Brachetto.

Posted in: Vini d'Italia
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