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​Vini aromatici vs Vini aromatizzati: significato e differenze

By Luca Stroppa 01 marzo 2021 308 Views

Vini aromatici vs Vini aromatizzati: significato e differenze

Le categorie dei vini aromatici e dei vini aromatizzati vengono spesso confuse, addirittura sovrapposte ed utilizzate come sinonimi. Si tratta di un errore da matita blu perché con questi due termini si indicano tipologie di vini con caratteristiche differenti tra loro.

Nel nostro articolo, faremo chiarezza sulla questione: scopriremo il significato di “vino aromatico” e di “vino aromatizzato” e metteremo in evidenza le loro principali differenze.

Che cos’è un vino aromatico?

Si definiscono vini aromatici quei vini che si ricavano da uve di vitigni aromatici. Per comprendere le caratteristiche e gli aspetti distintivi di tali vini dobbiamo capire che cosa significa “vitigni aromatici”.

I vitigni aromatici sono quelli che contengono, nella parte esterna dell’acino delle loro uve, una notevole quantità di terpeni, biomolecole che conferiscono all’uva aromi caratteristici e molto intensi, in grado di passare, inalterati, dal mosto al vino.

Tali aromi sono chiamati aromi primari proprio perché sono percepibili sia nell’uva che nel vino. Molto semplicemente: se mangi un acino d’uva di un vitigno aromatico e poi bevi un vino ricavato dallo stesso vitigno puoi riconoscere gli stessi profumi.

Si tratta di un fatto solo apparentemente banale o scontato. Devi sapere, infatti, che buona parte dei vini acquisisce aromi nel corso della fermentazione e nelle varie fasi della vinificazione, tanto che se assaggi l’uva e poi degusti il nettare sarà difficile trovare una netta corrispondenza tra i loro profumi. Una corrispondenza che è invece marcata ed evidente nei vini aromatici.

Alcuni dei vini aromatici più diffusi in Italia sono quelli ricavati da uve dei vitigni Gewürztraminer, con il tipico aroma di frutta esotica; Malvasia, con profumi fruttati, in particolare agrumati; Brachetto, che si distingue per i suoi profumi di frutti rossi e Moscato, caratterizzato da un netto aroma di muschio.

Che cos’è un vino aromatizzato?

Si definiscono vini aromatizzati quei vini speciali ricavati da un vino base a cui sono aggiunti alcol, zucchero e sostanze aromatiche capaci di donare al nettare nuovi profumi.

In altre parole, nei vini aromatizzati non si parla di terpeni o di aromi primari ma di aromi aggiunti, estranei al vitigno e al vino base.

I più noti vini aromatizzati italiani sono il Vermouth e il Barolo Chinato. Il primo è prodotto con vino bianco a cui è stato aggiunto Assenzio maggiore e altre erbe aromatiche; il secondo è ricavato dal vino Barolo con corteccia di China calisaia e altre piante officinali dagli aromi intensi.

Vini aromatici vs vini aromatizzati: quali sono le differenze?

Dopo aver definito e chiarito le caratteristiche dei vini aromatici e dei vini aromatizzati le loro differenze sono piuttosto chiare. La chiave è l’origine degli aromi che caratterizzano le due tipologie di vini.

Nei vini aromatici il focus è sul vitigno aromatico di origine e sui suoi aromi primari. I profumi del vitigno si ritrovano inalterati nel prodotto finale e definiscono, in maniera indelebile, il suo profilo aromatico.

Nei vini aromatizzati il focus si sposta dal vitigno d’origine alle sostanze aromatiche aggiunte nel processo di vinificazione che modificano notevolmente le proprietà organolettiche del vino base, compreso il suo bouquet di profumi.

Se sei arrivato a questo punto della lettura, siamo sicuri che non ci saranno problemi: “vini aromatici” e “vini aromatizzati” non verranno più confusi.

Posted in: Cultura del vino
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