Vino e Pasqua: perché è tradizione bagnare la colomba pasquale con un vino dolce?
Come per tutte le celebrazioni e le ricorrenze più importanti, anche la Pasqua è ricca di abitudini e piccoli riti, alcuni dei quali riguardano proprio il vino. Oggi vogliamo parlarti di una di queste usanze, ancora viva in diverse famiglie italiane.
Diciamolo subito: secondo il Galateo del Vino, il rituale che stiamo per raccontarti non è propriamente consigliato. Ma quando si parla di tradizioni, qualche piccola deroga alla regola è permessa, soprattutto se queste usanze affondano le proprie radici nel passato.
In alcune case italiane, per chiudere il pranzo di Pasqua, è usanza bagnare la colomba pasquale o il tipico dolce pasquale con un po’ di vino dolce.
Di seguito ti spieghiamo dove nasce questa consuetudine, qual è il suo significato e per quale ragione la colomba pasquale viene spesso bagnata con del vino dolce.
Perché a Pasqua si bagna la colomba con un vino dolce?
Nell’articolo I 5 migliori vini da bere con i dolci di Pasqua abbiamo selezionato una serie di vini dolci da dessert che si abbinano alla perfezione con la colomba di Pasqua. L’associazione dessert/dolce con vino dolce è un pilastro delle regole dell’abbinamento cibo e vino, per cui non sorprende che spumanti dolci o vini passiti siano i compagni ideali di questo iconico dolce pasquale. Accompagnare una fetta di colomba con un bicchiere di vino dolce è la scelta perfetta per il fine pasto di Pasqua.
Tutto vero e corretto. Ma, allora, perché, in alcuni contesti familiari, è tradizione bagnare la colomba con un po' di vino dolce invece di servirla con un bicchiere a parte? Ora ti spieghiamo il perché.
In passato, i vini passiti dolci erano considerati particolarmente pregiati e prestigiosi tanto da essere considerati i “vini della festa”, serviti prevalentemente nel corso delle ricorrenze più significative o per celebrare i più importanti traguardi raggiunti da un membro della famiglia.
Il motivo? La produzione di un vino passito, dall’appassimento delle uve alla vinificazione, richiede grande attenzione e pazienza. Per questo motivo, erano vini rari e preziosi, non destinati al consumo quotidiano. Spesso custoditi con cura nelle cantine di casa, venivano stappati e bevuti solo in occasione di eventi speciali. Una storia che accomuna gran parte dei migliori vini passiti italiani.
Tra le occasioni in cui si era soliti servire un buon bicchiere di vino passito c’era la Pasqua. La sua collocazione naturale era il fine pasto, in abbinamento ai tradizionali dolci pasquali, in particolare la colomba o la pastiera (in foto, sotto). Proprio come avviene durante un brindisi classico, a cui ognuno è invitato a partecipare, anche in questa circostanza era consuetudine che tutti gli ospiti bevessero almeno un sorso di quel vino così speciale e prezioso. Una pratica che era parte del “galateo” del tempo, condivisa anche da chi non era solito bere vino.
Per chi non amava bere vino, esisteva comunque una soluzione alternativa. Anziché berlo dal bicchiere, si poteva versare un po’ di vino dolce, o qualche goccia, direttamente sul dolce pasquale. Un piccolo gesto simbolico, sufficiente a rispettare la consuetudine, mantenendo vivo lo spirito conviviale del rituale.
Ma non finisce qui: nei giorni successivi alla Pasqua, le fette di colomba rimaste o avanzate spesso venivano inumidite con un po’ di vino passito, per restituire loro la giusta morbidezza e per arricchirne il sapore. Un gesto semplice, che permetteva di non buttare nulla e godersi fino in fondo sia il dolce che il vino.
Questa usanza si è tramandata di generazione in generazione e, ancora oggi, persiste in alcune famiglie italiane.
Per concludere, possiamo riassumere le risposte alla nostra domanda principale: perché si bagna la colomba pasquale o il dolce pasquale con il vino dolce?
● Perché permette a tutti di partecipare al momento finale del pasto pasquale
Come abbiamo scritto, versare qualche goccia di vino dolce sulla colomba consentiva anche a chi non amava bere di partecipare al momento conclusivo del pranzo di Pasqua. Un gesto semplice che univa tutti i commensali in un’atmosfera di condivisione e festa.
● Perché ammorbidisce il dolce e ne arricchisce il sapore
Vino passito dolce e colomba pasquale formano un’accoppiata perfetta. Aggiungere qualche goccia sulle fette avanzate, anche nei giorni successivi alla Pasqua, permette di continuare a godere del dolce anche nei giorni successivi, senza che nulla vada sprecato.
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