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Affinamento subacqueo: perché affinare il vino sott’acqua?

By Luca Stroppa 19 luglio 2023 815 Views

Affinamento subacqueo: perché affinare il vino sott’acqua?

Quello dei vini affinati sott’acqua, i cosiddetti Underwater Wines, è uno dei temi di più stretta attualità in ambito enologico. Per il prossimo novembre è stato annunciato il primo convegno di carattere internazionale dedicato a questi vini; numerose start up si stanno specializzando in questo settore e molte cantine si stanno affidando a questo metodo di affinamento per le loro bottiglie.

La domanda che ci poniamo e che tanti appassionati si pongono è la seguente: perché affinare il vino sott’acqua? Quali sono i vantaggi dell’affinamento subacqueo? In questo articolo, proviamo a rispondere a questi legittimi quesiti, cercando di inquadrare la questione e far emergere le ragioni di quanti puntano sull’affinamento dei vini in fondo al mare.

Che cosa sono gli Underwater Wines? Che cosa significa affinamento subacqueo?

Gli Underwater Wines, letteralmente vini sott’acqua, sono vini che vengono affinati immergendoli nelle acque marine, in fondo al mare, dopo il classico processo di vinificazione e il seguente imbottigliamento in vetro. Insomma, le bottiglie, invece di sostare in cantina, come avviene tradizionalmente, vengono portate negli abissi marini per il tempo necessario a concludere il percorso di maturazione, evoluzione e definizione delle proprietà e qualità organolettiche dei vini.

Questo metodo di affinamento si sta affermando negli ultimi anni ed è ancora in via di sviluppo e definizione. In ogni caso, il rapporto tra vino e mare è stato approfondito e sfruttato in diverse epoche e in diverse realtà e popolazioni. Ai tempi dell’Antica Grecia, ad esempio, si narra che sull’Isola greca di Chio, situata nella parte orientale dell’Egeo, nei pressi delle coste turche, i viticoltori locali immergessero le uve nelle acque del mare in modo tale da “pulire” gli acini dalla patina bianca, tecnicamente pruina, che spesso li avvolge. In questo modo, le uve potevano appassire più velocemente e liberare tutto il loro potenziale aromatico. Anche tra i Romani era diffusa l’idea che aggiungere acqua di mare alle uve avesse effetti positivi sulla qualità e sull’evoluzione aromatica degli acini.

Per quanto riguarda il vero e proprio affinamento delle bottiglie di vino nelle acque marine c’è un evento che sembra aver dato il via alle prime sperimentazioni. Siamo nel 2010, nei fondali del Mar Baltico, presso le isole finlandesi di Aaland, furono ritrovate 168 bottiglie di Champagne tra i resti e i relitti di una nave del XIX secolo, che avrebbe dovuto portare le bottiglie inviate da Luigi XVI allo zar Pietro il Grande. L’affondamento della nave risalirebbe ai primi anni ’40 dell’Ottocento. Dalle attente analisi condotte da esperti di tutto il mondo è emerso come gran parte delle bottiglie fossero in ottimi stato di conservazione e di grande valore e qualità organolettica. Una scoperta che sorprese molti e che diede impulso alle prime ricerche sul tema, che, come abbiamo scritto, sta diventando sempre più attuale.

Dopo questa breve panoramica sugli Underwater Wines vediamo quali sono i benefici dell’affinamento subacqueo.

Quali sono i vantaggi dell’affinamento subacqueo?

Perché il metodo dell’affinamento dei vini sott’acqua sta riscontrando un certo successo? Quali sono i benefici derivanti da un affinamento dei vini nelle acque marine?

Proviamo ad approfondire le ragioni di quanti sostengono il valore di questo metodo e capire quali vantaggi apporterebbe al vino questo tipo di affinamento.

In linea generale, possiamo dire che la principale ragione a cui si appellano i sostenitori dei vini affinati sott’acqua è la capacità delle acque marine di creare condizioni molto favorevoli all’affinamento del vino. Di cosa si tratta, nello specifico? Ci si riferisce, principalmente, alle condizioni di temperatura, luce e pressione che caratterizzano le acque più profonde dell’ambiente marino.

Andiamo per ordine. Partiamo delle condizioni di temperatura: le acque più profonde del mare si caratterizzano per una temperatura costante, che subisce scarsissime variazioni nel corso del tempo, a differenza delle acque superficiali che la sovrastano. In particolare, la temperatura in profondità si aggira attorno a quella ideale individuata per le cantine situate sulla terraferma, convenzionalmente 12°C. Il vantaggio è che tale temperatura, in mare, viene raggiunta naturalmente, senza la necessità di impianti per il condizionamento e il mantenimento dello standard.

Passiamo alla questione luce. La condizione ideale per la conservazione del vino prevede la quasi totale assenza di luce, per cui le bottiglie andrebbero tenute al buio. Anche tale condizione viene soddisfatta dalle acque marine più profonde, in cui la luce non riesce a penetrare, o comunque non riesce a farlo in maniera cospicua.

Infine, la questione pressione. Le acque marine esercitano sulle bottiglie una pressione forte e costante dall’esterno verso l’interno. Tale condizione riduce al minimo la quantità di aria e ossigeno che interagisce con il vino, preservandolo e favorendo l’espressione delle sue caratteristiche organolettiche una volta riportato in superficie.

Inoltre, soprattutto per i vini spumanti metodo classico, il leggero movimento delle acque marine in profondità, svolge una funzione assimilabile all’operazione di remuage per la raccolta dei sedimenti, tenendoli in sospensione ed evitando che si disperdano nel vino. Non a caso, gli spumanti metodo classico sono una delle tipologie di vino considerata più propensa all’affinamento subacqueo.

Queste sono le principali motivazioni che i sostenitori dei vini sott’acqua utilizzano per valorizzare il loro metodo di affinamento.

Cosa ne pensi? Sei d’accordo? Hai mai bevuto un vino affinato in mare? Come ti è sembrato?

Nella nostra enoteca online abbiamo un vino affinato sott'acqua: scoprilo e facci sapere cosa ne pensi.

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Posted in: Curiosità sul vino
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