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​Perché si pratica la vendemmia notturna?

By Luca Stroppa 27 agosto 2020 3553 Views

Perché si pratica la vendemmia notturna?

La vendemmia notturna è la raccolta delle uve da vino nelle ore più buie e fresche. Una pratica piuttosto diffusa in alcune aree, soprattutto quelle più aride, del nostro Paese, dove è diventata un appuntamento fisso, tradizionale e rituale, sicuramente molto spettacolare.

Ma perché si decide di vendemmiare di notte? Quali sono i suoi vantaggi? Nel nostro articolo cercheremo di ricostruire le motivazioni che si nascondono dietro questa scelta.

Perché vendemmiare di notte?

La vendemmia notturna è una pratica che si propone di sfruttare le escursioni termiche tra il giorno e la notte per procedere alla raccolta nelle migliori condizioni ambientali possibili, salvaguardando le qualità dell’uva.

In particolare, la prima condizione favorevole garantita da questo tipo di vendemmia sono le temperature più basse rispetto a quelle diurne. In alcune zone del nostro Paese ci possono essere anche notevoli differenze tra le temperature registrate durante il giorno e quelle riscontrate di notte (ad esempio, nei mesi più caldi anche 35 °C di giorno e fino a 15 °C di notte). Un clima più fresco consente a chi pratica la vendemmia di operare in maniera più confortevole ed efficace ma soprattutto di proteggere alcune proprietà fondamentali delle uve.

Nello specifico, la raccolta notturna garantisce una migliore conservazione del corredo aromatico dell’uva, mantenendo inalterati i suoi tipici aromi. La pianta reagisce allo stress termico gonfiando gli acini di giorno e ritraendoli di notte, raccogliendo e concentrando al suo interno i composti aromatici che, inoltre, rendono più elastica la buccia. Ne consegue che l’uva, di notte, è più concentrata, resistente e compatta e quindi più facile da raccogliere, maneggiare e trasportare: gli acini saranno meno soggetti a danneggiamenti e meno pressati durante il loro trasporto in cantina, evitando il rischio di rotture, di fermentazioni precoci e indesiderate, di pericolosi fenomeni ossidativi e di volatizzazione degli aromi che, altrimenti, comprometterebbero la qualità del vino.

Infine, le uve raccolte di notte arrivano in cantina ad una temperatura inferiore rispetto alla media diurna e quindi consentono di risparmiare l’energia utilizzata per raffreddare le celle dove il frutto viene conservato e preparato per la pressatura.

Dove si pratica la vendemmia notturna?

La vendemmia notturna ha origine in Sicilia, dove è stata sperimentata qualche decennio fa e dove, in alcune zone, rappresenta ormai un appuntamento tradizionale. Da qui si è poi diffusa in altre zone del nostro Paese, in alcune delle quali, in realtà, è praticata anche per il suo effetto scenico e spettacolare, oltre che per i suoi effettivi vantaggi.

Non va dimenticato che questo tipo di vendemmia nasce dall’esigenza di affrontare particolari situazioni climatiche caratterizzate da notevoli escursioni termiche tra il giorno e la notte. E proprio in queste condizioni rappresenta una valida soluzione.

Infine, la vendemmia notturna è stata pensata per la raccolta di quelle varietà di uve a bacca bianca più sensibili alla luce, al calore e allo stress termico e con un importante corredo aromatico. Ed è soprattutto per queste varietà di uve che costituisce un’ottima soluzione.

Posted in: Cultura del vino
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