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Quali sono i vini che si ricavano dalle uve del vitigno Nebbiolo?

By Luca Stroppa 27 novembre 2020 1137 Views

Quali sono i vini che si ricavano dalle uve del vitigno Nebbiolo?

Il Nebbiolo è uno dei grandi vitigni italiani a bacca nera, tipico del Piemonte, ma diffuso anche in altre zone della Penisola. Una delle sue principali peculiarità è il fatto di essere coinvolto nella produzione di tantissimi vini di grande qualità, in purezza o in assemblaggio con altre uve.

Ed è proprio questo aspetto che vogliamo approfondire nel nostro articolo. Ti sveleremo quali sono i principali vini che si ottengono dalle uve del vitigno Nebbiolo.

I vini del Nebbiolo

I vini ricavati da uve Nebbiolo possono essere distinti in tre differenti tipologie:

- vini da uve Nebbiolo in purezza, ovvero quelli che possono essere ricavati solo e soltanto da questo vitigno.

- vini in cui il Nebbiolo può essere assemblato con altre uve.

- vini in cui il Nebbiolo deve essere assemblato con altre uve.

Vediamo ora nel dettaglio quali sono i principali vini appartenenti a queste tre categorie.

I vini solo da uve Nebbiolo

La prima categoria di vini da Nebbiolo sono quelli che possono essere ricavati soltanto dalle uve di questo vitigno. Sono dunque prodotti in purezza.

In questo gruppo di vini rientrano tre grandissime denominazioni italiane: Barolo D.O.C.G., Barbaresco D.O.C.G. e Nebbiolo d’Alba D.O.C. I rispettivi disciplinari di produzione prevedono che i loro vini debbano esser ottenuti da uve provenienti dai vigneti composti ESCLUSIVAMENTE dal vitigno Nebbiolo.

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I vini (non) solo da uve Nebbiolo

Una seconda categoria di vini da Nebbiolo sono quelli che possono essere ricavati o in purezza o in assemblaggio con altre uve di altri vitigni.

Esistono, ad esempio, diverse denominazioni, molto importanti e prestigiose, i cui disciplinari consentono sia il ricorso ad uve Nebbiolo in purezza sia il loro utilizzo con altre uve.

Ci riferiamo ad esempio alla D.O.C.G. Gattinara, i cui vini si possono ottenere dal vitigno Nebbiolo (localmente chiamato Spanna) dal 90 al 100%. Possono concorrere alla produzione dei suoi vini anche le uve provenienti da vitigni Vespolina, per un massimo del 4%, e/o Uva Rara, purché questi vitigni complessivamente non superino il 10% del totale.

O ancora, al Langhe Nebbiolo D.O.C. ricavato da uve Nebbiolo per almeno l’85% della sua composizione. Senza dimenticare il Valtellina Superiore D.O.C.G. e lo Sforzato di Valtellina D.O.C.G. da uve Nebbiolo (localmente denominato Chiavennasca) per un minimo del 90%.

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Oltre alle denominazioni che abbiamo appena citato, ne esistono tante altre che prevedono il ricorso al Nebbiolo, in purezza o in assemblaggio, come, ad esempio: Albugnano, Carema, Ghemme, Roero, Spanna, Terre Alfieri e Valli Ossolane etc. etc.

I vini non solo da uve Nebbiolo

Un’altra categoria di vini da Nebbiolo sono quelli ricavati rigorosamente dall’assemblaggio delle sue uve con quelle di altri vitigni.

L’eccellente D.O.C. Bramaterra è ottenuta da uve Nebbiolo (localmente chiamato Spanna) dal 50 al 80% della sua composizione, prevedendo dunque un assemblaggio con altre uve.

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E a proposito di assemblaggi, ti consigliamo un altro vino in prevalenza Nebbiolo, con una minima percentuale di altri vitigni: dalla Sardegna, il Karana della Cantina Gallura. O ancora il Terrazze Retiche di Sondrio Soffio Contadi Gasparotti, un’incredibile etichetta ottenuta dalla vinificazione in bianco del Nebbiolo e del vitigno Rossola, tipico della Valtellina.

Davvero sorprendente il Nebbiolo, non è vero?

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