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​Che cos’è la peronospora della vite?

By Luca Stroppa 17 luglio 2023 101 Views

Che cos’è la peronospora della vite?

Uno dei temi di più stretta attualità in ambito vitivinicolo è la peronospora della vite, che sta mettendo a dura prova la salute dei vigneti in molte Regioni d’Italia. Ma che cos’è la peronospora della vite? Quali sono le cause e le conseguenze della peronospora della vite? Quali sono le condizioni che favoriscono la sua diffusione?

Nel nostro articolo rispondiamo ad una serie di domande che ci permetteranno di fare chiarezza sulla peronospora della vite.

Cos’è la peronospora della vite?

Iniziamo dalla domanda più semplice e immediata. Che cosa s’intende quando si parla di peronospora della vite? Ti diciamo subito che quando ti parlano di peronospora della vite difficilmente stai per ricevere o sentire delle buone notizie. Anzi, nella maggior parte dei casi bisogna cominciare a preoccuparsi della salute dei vigneti e degli effetti sulle uve e sulla vendemmia. Già perché la peronospora della vite è una delle più gravi malattie che può colpire la vite.

In altri articoli abbiamo già trattato altre due pericolosissime malattie della vite: l’oidio della vite, manifestatasi nel corso dell’Ottocento, chiamata anche muffa bianca per richiamare gli effetti sulle piante colpite dal parassita, e la fillossera della vite, di cui abbiamo sottolineato le conseguenze devastanti sulla viticoltura italiana ed europea tra XIX e XX secolo. Ora è il momento di concentrarsi sulle cause e sugli effetti della peronospora della vite.

Peronospora della vite: cause e conseguenze

Da che cosa è causata la peronospora della vite? Da dove proviene? Quali condizioni favoriscono la diffusione della peronospora della vite? E che cosa provoca la peronospora della vite?

La peronospora della vite giunse in Europa nella seconda metà del XIX secolo. In quel periodo, i viticoltori europei, per fronteggiare gli effetti della fillossera della vite, stavano importando viti di origine americana, che avevano già sviluppato una certa resistenza a questa malattia. Le viti europee, invece, si trovarono impreparate, subendone le conseguenze. Insomma, la peronospora della vite è una malattia che dal Nord America, attraverso l’importazione di viti americane, arrivò nei principali Paesi vitivinicoli europei.

La peronospora della vite apparve, per la prima volta, in Europa nei primi anni Settanta dell’Ottocento, nello specifico in Francia, per poi diffondersi in Italia, Spagna, Germania, Svizzera etc. etc. Negli anni Ottanta è attestata in tutti i principali Stati europei.

Senza entrare in complesse trattazioni tecniche, possiamo dire che la peronospora della vite è causata da un agente patogeno, un fungo parassita conosciuto come Plasmopara viticola che colpisce le parti verdi della vite, soprattutto foglie e grappoli. La peronospora della vite si manifesta prevalentemente sotto forma di macchie o chiazze giallastre che sono chiamate macchie ad olio, visibili soprattutto nella pagina superiore della foglia, ovvero la parte che è rivolta verso il sole. Col tempo, le zone colpite subiscono necrosi cellulare e le macchie assumono colori più scuri. Nella parte inferiore, le foglie mostrano, invece, macchie biancastre, mentre nelle foglie più vecchie si forma un mosaico di macchie. I grappoli si deformano e vengono ricoperti da muffa bianca se sono attaccati nella fasi iniziali del loro sviluppo, mentre si imbruniscono se colpiti a sviluppo completato. Il parassita sottrae sostanze nutritive al grappolo, portando al suo disseccamento. I danni per gli organi colpiti sono devastanti: perdita delle foglie, perdita della produttività del grappolo e perdita del raccolto, causata appunto dal danneggiamento dei grappoli e delle altre parti verdi della pianta.

Le cause principali che favoriscono l’insorgere della peronospora, senza considerare il diverso grado di sensibilità alla malattia dei singoli vitigni, sono specifiche condizioni climatiche:

forti piogge;

elevata umidità;

temperature medie.

Queste condizioni, per diverse settimane, soprattutto nel mese di giugno, hanno caratterizzato il nostro Paese e hanno portato ad una vera e propria emergenza peronospora che in questo periodo si sta manifestando nei vigneti italiani di ogni Regione, soprattutto in quelle affacciate sull’Adriatico, costringendo i viticoltori ad interventi eccezionali e straordinari per scongiurare gravi danni in vigna.

Come difendere i vigneti dalla peronospora della vite?

Gli esperti affermano la necessità di interventi fitosanitari di tipo preventivo per scongiurare la comparsa del parassita e impedire che la peronospora della vite possa colpire e danneggiare i vigneti. In commercio esistono diverse soluzioni, fungicidi e altri prodotti, anche per l’agricoltura in regime biologico, pensati per evitare la comparsa della malattia, ma anche per combatterla se già presente sulle parti verdi della vite.

Gran parte delle soluzioni preventive per difendere i vigneti dalla peronospora della vite sono tradizionalmente a base di rame, il cui dosaggio è regolamentato da apposite leggi europee per evitare che possa avere effetti negativi su altre zone della pianta. Recentemente si stanno sperimentando e affermando anche altre soluzioni all’insegna della sostenibilità dell’intero ecosistema del vigneto.

Infine, è interessante notare che, in passato, quando strumenti e tecnologie all’avanguardia non erano a disposizione dei viticoltori, per valutare il pericolo peronospora si seguiva la cosiddetta Regola dei tre dieci, tre condizioni che facevano scattare l’allarme e portavano ai primi interventi in vigna: lunghezza dei tralci di circa 10 cm; pioggia di almeno 10 mm per un arco temporale di uno o due giorni e temperature al di sopra dei 10°C.

Indicazioni che, ancora oggi, costituiscono validi indizi per cercare di prevenire il problema peronospora …

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Posted in: Cultura del vino
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