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​Che cos'è il taglio bordolese?

By Luca Stroppa 20 giugno 2022 188 Views

Che cos'è il taglio bordolese?

Taglio bordolese è un'espressione molto utilizzata nel mondo dell'enologia, non sempre nel modo corretto ... Per questo, abbiamo sentito la necessità di scrivere un articolo che possa fare chiarezza sul suo significato e sulle principali caratteristiche di questo particolare processo di produzione di vino.

Continua la lettura per sapere tutto sul taglio bordolese.

Taglio bordolese: definizione e significato

Iniziamo la nostra trattazione andando dritti al punto, al nocciolo della questione. Che cosa s'intende per taglio bordolese? Qual è il significato di taglio bordolese? Come possiamo definire il taglio bordolese?

Per "taglio bordolese" s'intende uno specifico procedimento di vinificazione caratterizzato dall'assemblaggio di vini provenienti da uve di differenti vitigni. In altre parole, questa pratica prevede che vini ricavati da uve di vitigni differenti e, spesso, anche di annate differenti, vendemmiate in modo indipendente, vengano poi uniti, assemblati appunto, in uno stadio successivo del processo di vinificazione. Insomma, in parole povere, da più vini se ne ottiene uno solo.

Questa tecnica è stata introdotta per cercare di raggiungere una perfetta armonia e un perfetto equilibrio in bottiglia, unendo le caratteristiche proprie di ogni vitigno. Su questo punto, torneremo più avanti.

Ora dobbiamo ammettere che la nostra definizione non è ancora completa perché, come suggerisce l'espressione, "taglio bordolese" fa riferimento anche ad una specifica zona vitivinicola e ai sui tipici vitigni ...

Taglio bordolese: storia

Dove è nato il taglio bordolese? Qual è la sua storia?

Individuare una data precisa per la nascita di questa pratica enologica è impresa impossibile, anche perché l'arte di mescolare vini di vitigni differenti ha radici antichissime. Di certo, la sua origine geografica va rintracciata nel Medoc, la prestigiosa area vitivinicola francese, ad ovest di Bordeaux, famosa, soprattutto, per la produzione di grandissimi vini rossi. Non a caso si parla proprio di "taglio bordolese".

Questa espressione fu pensata e coniata da alcuni mercanti di vino provenienti dal Regno Unito che, già in epoca medievale, importavano oltre Manica i vini rossi bordolesi prodotti a partire da differenti vitigni. Curiosamente, furono sempre gli inglesi ad introdurre l'espressione "Supertuscan", ovvero l'interpretazione italiana del taglio bordolese.

"Taglio bordolese", oltre a fare riferimento alla zona vitivinicola francese, rimanda anche e soprattutto ai suoi vitigni tipici, i veri protagonisti dell'assemblaggio ...

Taglio bordolese: vitigni

Quali sono i vitigni utilizzati nel taglio bordolese?

I vitigni utilizzati per dare vita al taglio bordolese sono, ovviamente, quelli tipici di questa regione vitivinicola. Su tutti ci sono i vitigni Merlot e Cabernet Sauvignon, il cui assemblaggio rappresenta la formula storica e originaria del taglio bordolese. Il primo dona aromi fruttati e morbidezza al nettare, mentre il secondo struttura e profumi erbacei. Dalla loro unione si ottiene un vino più ricco ed equilibrato. Insomma, è proprio il caso di dire che "l'unione fa la forza".

La percentuale di utilizzo di Merlot e Cabernet Sauvignon varia a seconda della zona e dell'interpretazione del singolo produttore. A tal proposito non esistono regole ferree e rigorose.

Allo stesso modo, oltre ai tradizionali Merlot e Cabernet Sauvignon, si può ricorrere anche ad altri vitigni quali Cabernet Franc, Petit Verdot e Syrah, più raramente Malbec e Carmenère, ognuno dei quali dà il proprio contributo alla ricerca del giusto equilibrio.

Attenzione, fino ad ora abbiamo fatto riferimento a vitigni a bacca nera, il cui assemblaggio dà vita a vini rossi da taglio bordolese. Questi ultimi, seppur più diffusi e famosi, non sono l'unica tipologia di vini che si possono ottenere da questa pratica. Esistono, infatti, anche vini bianchi da taglio bordolese, ottenuti da vitigni a bacca bianca quali Sémillon, Sauvignon Blanc e Muscadelle, su tutti. In casi non troppo frequenti si può ricorrere anche a Sauvignon Gris e Ugni Blanc.

Taglio bordolese: diffusione nel mondo e in Italia

I vini rossi da taglio bordolese hanno avuto e continuano ad avere un enorme successo internazionale. Nei principali Paesi vitivinicoli, questo fatto non è passato inosservato, tanto che molti produttori di altre Nazioni, Italia su tutte, hanno cominciato a sperimentare una serie di assemblaggi ispirati al taglio bordolese.

Il caso più eclatante è sicuramente quello dei vini di Bolgheri o di alcuni Supertuscan ottenuti non solo dai classici Cabernet Sauvignon e Merlot, ma anche da uve di vitigni tipici della zona come il Sangiovese. Non è raro, inoltre, che si ricorra solo ed esclusivamente a uve di vitigni del luogo, all'insegna di quella "territorialità" che è il principio alla base dei vini da taglio bordolese.

Se vuoi gustarti delle grandissime interpretazioni nostrane del "taglio bordolese" ti consigliamo questo Bolgheri D.O.C. e il supertuscan I Sodi di San Niccolò Castellare di Castellina.

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Posted in: Cultura del vino
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