Introdotti negli anni ‘70 del secolo scorso, hanno presto raggiunto, grazie alla loro qualità, un notevole successo internazionale. Ecco la loro storia e le loro particolari caratteristiche.

I vini Super Tuscan: origini e storia

L'origine dei Super Tuscan, come suggerisce il loro nome, va rintracciata in Toscana, una delle regioni vinicole più prestigiose d’Italia e del mondo, ed è strettamente legata al Chianti e all’evoluzione del suo disciplinare, con particolare riferimento alle uve che possono concorrere alla sua produzione.

Nel 1872 il barone Bettino Ricasoli individuò la formula del Chianti Classico: 70% Sangiovese più un mix di uve Canaiolo e Malvasia Bianca. Nel corso degli anni, il suo disciplinare di produzione fu gradualmente modificato, fino ad arrivare al 1996, quando, per la prima volta, fu consentita la produzione di questo vino con uve Sangiovese in purezza o in blend, non solo con vitigni locali, ma anche con vitigni internazionali, come quelli bordolesi, particolarmente qualitativi in alcune zone della Toscana.

In questo lungo arco temporale, compreso tra la codificazione del barone Ricasoli e le modifiche del disciplinare del Chianti del 1996, va individuata l’affermazione dei Super Tuscan.

A partire dagli anni Sessanta del secolo scorso, alcuni produttori toscani decisero di andare oltre i rigidi dettami del disciplinare di produzione della Denominazione più prestigiosa della Regione, aprendo le porte ai vitigni bordolesi, molto adatti ad essere coltivati sui terreni ricchi di sassi tipici di alcune zone della Maremma. Altri ancora puntarono su produzioni di vini ottenuti solamente da uve Sangiovese, il vitigno tipico del Chianti.

Cominciarono così a circolare grandissimi vini rossi prodotti in purezza da uve Cabernet Sauvignon o Cabernet Franc, in purezza da uve Sangiovese o attraverso un blend tra le uve di questi vitigni, rigorosamente passati in barrique. Chiaramente, questi vini, non rispettando la base ampelografica e le norme di invecchiamento stabilite dal disciplinare del Chianti, non potevano fregiarsi della prestigiosa Denominazione.

Si trattò di una scelta coraggiosa, certamente rivoluzionaria, dettata dalla volontà di valorizzare la qualità e le peculiarità delle specifiche aree dove operavano i singoli produttori. Una scelta vincente perché questi vini, dopo essersi “inseriti” nella categoria dei vini IGT (Indicazione Geografica Tipica), meno rigida della DOC e della DOCG, si guadagnarono un grande successo internazionale, soprattutto nel mondo anglosassone.

Fu proprio un giornalista inglese, Nicholas Belfrage, verso la metà degli anni Ottanta, a coniare l'espressione “Super Tuscan”, ormai utilizzata da tutti, produttori e consumatori.

I vini Super Tuscan: caratteristiche

Fino al 1996, i vini Super Tuscan potevano essere definiti come quei vini prodotti o solo con uve Sangiovese o con uve Sangiovese e altri vitigni internazionali, differenziandosi dai vini Chianti DOCG.

Con le modifiche del 1996, e cioè la creazione di due disciplinari distinti per il Chianti DOCG e il Chianti Classico DOCG e con l'apertura ai vitigni internazionali e al Sangiovese in purezza, anche la definizione di Super Tuscan si è modificata.

Oggi i Super Tuscan sono vini rossi pregiati ottenuti o da uve 100% Sangiovese o da uve Sangiovese e uve di vitigni locali e/o internazionali, che però non rispettano per percentuale o per altre caratteristiche le norme dei disciplinari del Chianti, o ancora solo da uve di vitigni internazionali. Un'altra caratteristica distintiva è il passaggio in barrique.

Questi vini, dunque, si differenziano proprio per uvaggio o per metodi di vinificazione e di invecchiamento dai vini rientranti nella DOCG “Chianti” o “Chianti Classico”.

Il confronto tra i sostenitori delle DOCG “Chianti” e “Chianti Classico” e quelli dei vini Super Tuscan è molto acceso e poggia su argomentazioni distinte: da una parte storia e tradizione, dall’altra il gusto della novità.

I vini Super Tuscan: dove acquistarli

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