Abbinamento cibo e vino: 5 errori da evitare
L’abbinamento cibo e vino è uno di quegli argomenti ampiamente dibattuti, in cui le preferenze personali giocano un ruolo determinante. Il principio generale è quello del “de gustibus”: i gusti sono soggettivi e su di essi non si discute.
In ogni caso, esistono delle linee guida che sarebbe meglio seguire e degli errori da evitare, al di là dei gusti. Ecco i 5 più comuni.
1. Brut e dolce: non s’ha da fare!
Come direbbe Alessandro Manzoni: “questo matrimonio non s’ha da fare”. Ma l’abitudine di servire delle bollicine Brut a fine pasto per accompagnare il dessert è piuttosto radicata.
Secondo i sommelier più esperti sarebbe un errore imperdonabile. La dolcezza del dessert e l’asprezza delle bollicine in versione Brut generano una sensazione acida al palato che non ti permette di apprezzare sia il nettare che il dolce.
Il Brut, invece, è ideale per l’aperitivo o durante il pasto con portate a base di pesce. Per il dessert, invece, meglio puntare su spumanti e bollicine dolci come l’Asti Spumante. Ricordi uno dei nostri ritornelli preferiti? “Dolce con dolce” …
Se non hai mai abbinato un vino dolce al dessert ti consigliamo di provare e sperimentare. Se poi preferisci il Brut nessun problema: “de gustibus”.
2. Rosso=carne e bianco=pesce
Ecco le equazioni o i luoghi comuni più diffusi nel mondo dell’abbinamento cibo e vino. E anche più ingannevoli, aggiungiamo noi.
In linea generale, possiamo dire che anche un vino bianco può accompagnare un piatto di carne e anche un vino rosso può accompagnare una pietanza a base di pesce. Tutto dipende dalle caratteristiche del cibo, tipologia, cottura e condimento, e del nettare.
Immagina il classico brasato del pranzo domenicale che si caratterizza per struttura, succulenza e sapori forti ed intensi. In questo caso vale l’equazione carne=rosso perché il vino dovrà reggere il confronto con il cibo. Immagina, invece, un piatto di vitello tonnato o di pollo alla brace, dalla struttura decisamente inferiore, più teneri e delicati rispetto al brasato. Per valorizzarli non puoi certo stappare una bottiglia di rosso importante che finirebbe per sovrastarli, meglio puntare su un bianco di buon corpo e aromaticità. Prova con uno Chardonnay Riserva e poi facci sapere!
Discorso analogo per il pesce. Una semplice sogliola, molto fine e delicata, richiede assolutamente un vino bianco. Ma ora pensa ad una zuppa di pesce o al classico cacciucco con pomodori, cipolle e spezie. Non potrai certo abbinarci lo stesso vino bianco della sogliola. Un piatto così saporito e deciso non disdegna un vino rosso, anzi lo richiede. Punta sulla fragranza, la morbidezza e l’aromaticità fruttata del Pinot Nero.
E poi ripensa alle due equazioni carne=rosso e pesce=bianco. C’è qualcosa che non quadra, vero?
3. Il rosato (non) è per tutti
Il vino rosato ha goduto di una cattiva reputazione, spesso considerato come una “ruota di scorta” del vino bianco e del vino rosso. In tema di abbinamento cibo e vino l’errore più comune è il seguente: se non sai cosa abbinare punta sul rosato che è come una “via di mezzo” e, quindi, va bene con tutto.
Un pregiudizio che non trova riscontri nella realtà. I vini rosè si distinguono per freschezza, delicatezza e un’aromaticità stuzzicante che li rende adatti per qualche specifico abbinamento con il cibo. Non certo per tutti!
No a carni rosse e formaggi stagionati! Sì a formaggi freschi, antipasti di mare e salumi, portate di pesce e pollame, senza dimenticare la pizza che vuole, assolutamente, un vino rosato.
4. Un solo vino per tutto il pasto
“Oggi, a pranzo, ci godiamo questo buon Barolo” ed il pranzo prevede un brasato come seconda portata ed un primo piatto decisamente meno strutturato, con tanto di aperitivo iniziale.
Uno degli errori più comuni è quello di abbinare lo stesso vino per tutto il pasto, spesso a partire dall’aperitivo, anche quando il nettare non si adatta a tutte le portate. Ma siccome lo abbiamo in tavola, tanto vale berlo!
Una soluzione che può avere dei vantaggi pratici ma il tuo palato non sarà d’accordo. L’ideale è servire ed abbinare vini diversi a portate dalle caratteristiche diverse. Insomma, ogni piatto ha il suo vino perfetto.
Per questo, se vuoi goderti il Barolo portalo in tavola con il tuo brasato e non subito con l’aperitivo. Se non hai a disposizione altre bottiglie, poco male. Berlo prima sarebbe solo uno spreco e non ti permetterebbe di apprezzarlo.
Insomma, ogni vino al momento giusto e con il piatto giusto.
5. Vino ad ogni costo
Se sei un amante del vino sappiamo quanto sia difficile rinunciare alla nostra bevanda preferita. Un errore che commettiamo spesso è quello di intestardirci per abbinare il vino a qualsiasi piatto, anche a quelli che non vanno a nozze con il nettare.
Come abbiamo visto in un precedente articolo ci sono cibi che non amano il vino. Ad esempio, finocchi e carciofi, solo per fare due nomi, non gradiscono il nettare. Le sensazioni generate al palato dal vino e da questi alimenti non risultano gradevoli. Non è facile dirlo ma, in questi casi, meglio un bicchier d’acqua!