Vernaccia di Oristano: 10 cose che devi sapere
La Vernaccia di Oristano è una Denominazione di Origine Controllata della Sardegna. Per storia, caratteristiche e metodo di produzione è considerata la D.O.C. sarda per eccellenza, un “unicum” nel panorama enologico dell’Isola e non solo.
Nel nostro articolo ti sveliamo, in 10 comodi punti, tutto quello che devi sapere sulla Vernaccia di Oristano.
1. la Vernaccia di Oristano è stata la prima D.O.C. della Sardegna
Riconosciuta con Decreto del Presidente della Repubblica l’11 agosto del 1971, la “Vernaccia di Oristano” è stata la prima Denominazione di Origine Controllata (D.O.C.) della Sardegna. Un primo indizio di quanto sia saldo, storico e indissolubile il legame dei suoi vini con questa terra.
2. i vini Vernaccia di Oristano sono ottenuti dalle uve dell’omonimo vitigno
La D.O.C. Vernaccia di Oristano comprende diverse tipologie di vini bianchi ottenuti dalle uve del vitigno a bacca bianca “Vernaccia di Oristano”.
3. il vitigno Vernaccia di Oristano è tipico (forse autoctono) dell’oristanese
La “Vernaccia di Oristano” è un vitigno tipico e storico della provincia di Oristano, le cui origini sono incerte e avvolte nel mistero.
Secondo alcuni studiosi sarebbe stato portato in Sardegna dai Fenici, che individuarono nella penisola del Sinis, nella zona centro-occidentale dell'Isola, bagnata dal Golfo di Oristano, la sua terra d’elezione.
Secondo altri è un vitigno autoctono dell’oristanese. I Romani, giunti nel territorio e trovandosi di fronte a un vitigno a loro sconosciuto, decisero di chiamarlo “vernaculum”, cioè “vite locale”, a cui poi fu aggiunta la menzione geografica “(di) Oristano” a rimarcarne con precisione la zona di provenienza.
A tal proposito, devi sapere che il nome “vernaculum” è stato utilizzato dai Romani per indicare diversi vitigni locali e autoctoni, tutti quelli che non rientravano tra i vitigni a loro conosciuti, anche se tra di essi non esiste alcuna relazione genetica. Ciò ha creato un po' di confusione e “false” parentele. Pensa ad esempio alla “Vernaccia di San Gimignano”, un vitigno autoctono dell’omonimo comune toscano che condivide con la “Vernaccia di Oristano” parte del nome. Si potrebbe pensare che i due siano “parenti”, ma non è così, avendo caratteristiche e patrimonio genetico differente. Semplicemente, la “Vernaccia di Oristano” è il “vitigno locale di Oristano”, la “Vernaccia di San Gimignano” è il “vitigno locale di San Gimignano”.
4. la D.O.C. Vernaccia di Oristano si sviluppa in 17 comuni della provincia di Oristano
La zona geografica di produzione dei vini della D.O.C. “Vernaccia di Oristano” ricade nella parte centro occidentale della Sardegna, in provincia di Oristano, e comprende i territori dei comuni di Cabras, Baratili S.Pietro, Milis, Narbolia, Ollastra, Nurachi, Oristano, Palmas Arborea, Riola Sardo, S.Vero Milis, Santa Giusta, Siamaggiore, Simaxis, Solarussa, Tramatza, Zeddiani e Zerfaliu.
5. il terroir della D.O.C. Vernaccia di Oristano è caratterizzato da terreni alluvionali e da un clima mediterraneo
Il vitigno “Vernaccia di Oristano” si esprime al meglio su terreni alluvionali e in aree caratterizzate da un clima mediterraneo, proprio come quelle dell’oristanese. Ci troviamo in una zona prevalentemente pianeggiante che si estende ai lati del fiume Tirso fino alla sua immissione nel golfo di Oristano. In prossimità della costa incontriamo stagni, lagune e terreni con sedimenti di origine alluvionale tipici di questi ambienti.
I terreni più vicini al Tirso sono chiamati localmente "Bennaxi", sono fertili e a matrice limo-sabbiosa. Quelli più lontani e di origine più antica vengono chiamati "Gregori” e si caratterizzano per una matrice ciottolosa mista ad argilla.
Inoltre, il microclima che si crea grazie alla vicinanza del mare e all’umidità elevata favorisce la formazione del cosiddetto “flor” e contribuisce a determinare uno dei caratteri principali e distintivi dei vini Vernaccia di Oristano, il loro aroma.
6. la Vernaccia di Oristano e il velo di lieviti “flor”
Una caratteristica distintiva dei vini “Vernaccia di Oristano” è il loro metodo di produzione che prevede una maturazione ossidativa, in botti scolme e in presenza di ossigeno, con la formazione di un velo di lieviti chiamato “flor” (l’umidità del microclima oristanese è indispensabile per la sua formazione). Come si legge nel disciplinare di produzione, dopo la spremitura e la fermentazione:
“il vino è trasferito in botti di media capacità, di castagno o di rovere, riempite al 75-80% del loro volume. In queste condizioni (vasi vinari scolmi e presenza d’ossigeno) sulla superficie del vino si forma un velo costituito da lieviti denominato “flor”. La formazione di questo velo è fondamentale per la qualità finale del vino Vernaccia, più la sua formazione sarà veloce, più sarà spesso e compatto, maggiore sarà la qualità del prodotto. […] Quando il velo è completo […] si realizza la massima protezione dall’aria e l’isolamento delle componenti olfattive e gustative del vino. Raggiunto un determinato spessore, il velo scende in profondità, depositandosi sul fondo della botte, funzionando così da filtro mobile, rendendo il vino limpido e diminuendo l’intensità cromatica”.
Il “flor” ha, quindi, una duplice funzione:
- tiene sotto controllo l’ossidazione durante l’invecchiamento obbligatorio del vino.
- protegge le componenti aromatiche del vino. I suoi lieviti, inoltre, si nutrono di alcol etilico e acido acetico per rilasciare sostanze aromatiche responsabili dei sentori di nocciola tipici di questo nettare.
Per un approfondimento: "Che cos'è il velo Flor?".
7. la Vernaccia di Oristano e il sapore di “Murruai”
Un altro tratto tipico dei vini “Vernaccia di Oristano” è il loro bouquet aromatico e il loro sapore, che in sardo è conosciuto col termine “Murruai”. Con questa parola si fa riferimento al gusto tipicamente amarognolo, agli aromi di fiori di pesco e di mandorlo e a sentori di nocciole tostate, accentuati dalla sua notevole alcolicità.
È interessante notare che, secondo alcuni studiosi, il termine “murruai” deriverebbe da “murratus” o “murrau”, con cui era conosciuto il vino mirrato, frutto di un’antica usanza, diffusa tra i Romani, che consisteva nel profumare le botti e le cantine con la mirra. Quest’aromaticità “accentuata” ricorda quella della Vernaccia di Oristano.
Secondo altri, “murruai” deriverebbe da “murru”, cioè “bianco” come i fiori di mandorlo, e “ai”, “vecchio”. Il riferimento è all’aroma antico di mandorla caratteristico dei vini “Vernaccia di Oristano”.
8. i vini Vernaccia di Oristano: tipologie
I vini bianchi della D.O.C. “Vernaccia di Oristano” si presentano di colore giallo dorato ambrato, rivelano i loro classici aromi di fiori di pesco e di mandorlo e sentori di nocciole tostate, hanno alcolicità sostenuta, morbidezza e persistenza gustativa. Si tratta di vini secchi, tranne nella tipologia liquorosa in cui possono essere prodotti anche in versione amabile/dolce.
Le tipologie previste dal disciplinare sono:
- “Vernaccia di Oristano” versione base;
- “Vernaccia di Oristano” superiore, con una gradazione alcolica maggiore rispetto alla tipologia base;
- “Vernaccia di Oristano” riserva, con un periodo di invecchiamento maggiore rispetto alla tipologia base;
- “Vernaccia di Oristano” liquoroso, anche in versione amabile/dolce, con l’aggiunta di alcol da vino o acquavite di vino.
I vini “Vernaccia di Oristano” sono perfetti come vini da meditazione, per apprezzarne a pieno tutti i loro sapori e profumi. Nelle versioni secche possono accompagnare secondi piatti di pesce affumicato o formaggi erborinati e speziati. I profumi di fiori di mandorlo e nocciole li rendono indicati anche per pasticceria secca con nocciole o mandorle. Nelle versioni dolci sono ottimi vini per ogni dessert.
9. la Vernaccia di Oristano e la leggenda di Santa Giusta
Leggenda vuole che il vino Vernaccia di Oristano sia nato dalle lacrime di Santa Giusta, la patrona dell’omonimo comune in provincia di Oristano. Secondo quanto si racconta, per curare le popolazioni del luogo dalla malaria, Santa Giusta trasformò le sue lacrime in un nettare miracoloso. Utilizzato inizialmente solo per i suoi effetti curativi, dopo aver debellato la malaria, la Vernaccia di Oristano diventò il vino simbolo dell’Isola.
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