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​I Vini per Capodanno

By Luca Stroppa 13 dicembre 2018 3763 Views

I Vini per Capodanno

Un po’ per scaramanzia, un po’ per tradizione, a Capodanno sulle tavole degli italiani troviamo una serie di piatti e cibi portafortuna che non possono mancare e che, ogni anno, siamo costretti a mangiare per non avere rimpianti. In caso contrario ci aspetta un nuovo anno da dimenticare, fin dall’inizio. Ecco i principali piatti scaramantici e qualche consiglio sul vino per accompagnarli al meglio.

Cibo, Scaramanzia e Vino

Cibi rotondi sinonimo di prosperità economica. È certamente questa la credenza più diffusa sul cibo da mangiare a Capodanno. Le lenticchie a mezzanotte, ma anche piselli, fagioli e chicchi di riso: la loro forma tonda ricorda quella delle monete, per cui mangiarne in abbondanza porterebbe tanto denaro e fortuna economica. Pensate a quanto riso vi hanno lanciato in occasione del vostro matrimonio e capirete quanto sia radicata questa credenza.

In ogni caso, sono le lenticchie il piatto “rotondo” classico di Capodanno, spesso associate ad altri cibi come lo zampone e il cotechino. A seconda del piatto realizzato con questo legume potete abbinare vini diversi, ma in linea generale, considerate che le lenticchie sono povere di grassi e piuttosto delicate per cui scegliete un vino bianco, fresco, morbido e dagli eleganti profumi floreali come il Soave.

Lo sapete che il maiale va alla ricerca di cibo estendendo il naso e sfruttando il suo olfatto? Lo sapete che il maiale non cammina mai all’indietro? Ecco, ora che lo sapete, sapete anche perché il maiale è sinonimo di ricchezza e di progresso. Dunque cucinate del maiale e mangiate maiale per Capodanno per sperare in un nuovo anno ricco di fortuna. Abbinate al vostro piatto a base di carne di maiale un vino rosso corposo, dalla buona struttura e persistente come il Chianti.

Ora passiamo alla frutta. Mandarini, arance, mele, guarda caso tutta frutta tonda che quindi porta fortuna. Un caso particolare e interessante quello dell’uva, i cui acini sono tondi ovviamente: pensate che in Spagna è di buon auspicio mangiarne 12, un acino per ogni rintocco dell’orologio più famoso di Madrid, quello della Real casa de Zorreos a Puerta del Sol. Addirittura si dice che chi è in grado di ingerire l’uva all’esatto ritmo dei rintocchi dell’orologio godrebbe di una fortuna spropositata. In Italia si mangiano 12 acini, uno per ogni mese, per guadagnarsi un po’ di fortuna. E come se non bastasse, l’uva è verde e negli Usa è il colore del dollaro… Fate voi.

A Capodanno, inoltre, non può mancare la frutta secca. Un portafortuna antichissimo che risale all’epoca dei Romani, rafforzato da ciò che avvenne al matrimonio tra Vittorio Emanuele III ed Elena del Montenegro. Un matrimonio sobrio e poco sfarzoso tanto che un giornalista dell’epoca coniò un’espressione destinata ad avere successo: furono “nozze con i fichi secchi”, ma furono nozze fortunate da cui poi nacquero cinque figli, per cui mangiare fichi o frutta secca è simbolo di felicità. Ah, con l’immancabile frutta secca un buon Passito va sempre bene, intenso, persistente ma, soprattutto in grado di richiamarne i sentori e i profumi.

Infine, non possono mancare i classici dolci delle festività natalizie e il brindisi finale. Bé, per brindare sapete già su cosa puntare, ovvero sul simbolo vinicolo dei festeggiamenti: vini spumanti. Bollicine, bollicine e ancora bollicine.

Posted in: Consigli sul vino
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