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​Che cos'è il bicchiere da degustazione ISO?

By Luca Stroppa 17 novembre 2021 242 Views

Che cos'è il bicchiere da degustazione ISO?

Esiste forse un bicchiere "perfetto" per la degustazione di ogni tipologia di vino (o quasi)? La risposta è sì! Si chiama calice da vino ISO e, secondo gli esperti, è uno strumento che ogni degustatore, professionista e non, dovrebbe avere nel suo "arsenale".

Nel nostro articolo, ti sveliamo tutto su questo bicchiere: origine e storia, significato, caratteristiche del calice e modalità di utilizzo. Continua la lettura e il bicchiere ISO non avrà più segreti!

Calice ISO per la degustazione del vino: origine e storia

Per comprendere fino in fondo le caratteristiche e il significato di questo particolare bicchiere facciamo un salto indietro nel tempo. Siamo negli anni '50 del Novecento quando il celebre enologo Jules Chauvet condusse una serie di studi volti ad individuare un calice da vino universale che permettesse al degustatore di svolgere il suo lavoro nelle migliori condizioni possibili.

Chauvet riteneva, giustamente, che dimensioni e forma del bicchiere avessero una notevole influenza soprattutto su un particolare aspetto dell'esame degustativo, la percezione degli aromi. Nello specifico, l'esperto francese sosteneva che individuare un rapporto ideale tra volume del vino nel bicchiere e la superficie esposta all'aria fosse il punto chiave per favorire lo sviluppo dei profumi del nettare.

Senza entrare in complesse spiegazioni tecniche e fisico-chimiche, Chauvet e i suoi stretti collaboratori misero a punto un calice, con caratteristiche ben specifiche e dimensioni universali, tali da esaltare le proprietà organolettiche del vino e consentirne la completa manifestazione, rendendo perfetta e ideale la degustazione, in particolare l'esame olfattivo.

Dimensioni, forma e misure del bicchiere di Chauvet furono poi definite e ufficialmente codificate, negli anni '70, dall'ISO, acronimo di International Standards Organization, un'organizzazione internazionale che si pone come obiettivo quello di definire standard, norme comuni e caratteristiche tipiche per oggetti, manufatti o beni di rilevanza mondiale. Per tale motivo, il bicchiere progettato da Chauvet ha preso il nome di calice "ISO" per la degustazione del vino.

Per concludere questo paragrafo, dobbiamo precisare che, oggi, in commercio esiste un'enorme varietà di bicchieri da vino, ognuna pensata per una specifica tipologia. Il vantaggio del calice ISO è il suo carattere universale, pensato e progettato per tutti i tipi di vino o, comunque, per la maggior parte.

Calice ISO per la degustazione del vino: caratteristiche e dimensioni

A questo punto la domanda sorge spontanea: quali sono le caratteristiche standard di questo bicchiere? Quali sono le dimensioni universali individuate da Chauvet?

Materiali, forma, caratteristiche fisiche e dimensioni del calice ISO sono le seguenti:

- realizzato con una particolare tipologia di vetro definito "mezzo cristallo" (ovvero contenente una minima quantità di ossido di piombo, circa il 9%) o con vetro sonoro superiore (con ossido di piombo, zinco, bario e potassio in quantità minime);

- trasparente, liscio e incolore, senza alcun tipo di scritte, sottile e dallo spessore ridotto (circa 1 mm);

- forma a "tulipano" o "uovo allungato", con un diametro massimo, nella pancia del bicchiere, di circa 65 mm, per poi restringersi gradualmente verso l'alto dove il diametro è di circa 46 mm;

- l'altezza totale è di circa 155 mm, 100 mm per la coppa e 55 mm per lo stelo;

- la capacità deve essere compresa tra 210 e 225 ml.

Calice ISO per la degustazione del vino: modalità di utilizzo

Come utilizzare il calice ISO? Potremmo rispondere come ogni altro bicchiere per la degustazione del vino. Sì, ma con alcune particolari accortezze. Vediamo quali.

Innanzitutto, un aspetto che va assolutamente considerato è la quantità di vino ideale da versare nei calici ISO. La quantità standard è pari a 50 ml. Tale misura è perfetta perché permette di sprigionare al massimo i profumi del vino. Non a caso, versando 50 ml di vino si raggiunge il punto di massimo diametro della coppa (65 mm), cioè il punto in cui il contatto vino e aria è maggiore, consentendo la manifestazione degli aromi. 50 ml, inoltre, garantiscono una comoda e sicura rotazione del nettare nel calice!

N.B. Gli esperti consigliano comunque di non superare mai i 100 ml di vino versato, in qualsiasi tipologia di bicchiere da degustazione, pena la mancata percezione degli aromi oltre a notevoli difficoltà nel roteare il calice!

Altre importanti avvertenze riguardo la pulizia del calice precedentemente al suo primo utilizzo. Il procedimento dovrebbe essere il seguente:

1. risciacquo a mano con acqua calda;

2. lavaggio con aceto;

3. nuovo risciacquo con acqua calda;

4. risciacquo con acqua distillata per eliminare calcare o altre sostanze.

Per i successi lavaggi del bicchiere puoi consultare la nostra guida: "Come lavare i bicchieri di vino: una breve guida per non fare brutte figure".

P.S. In conclusione del nostro articolo vogliamo segnalarti una questione interessante. Il calice ISO è considerato perfetto per ogni tipologia di vino con la parziale eccezione di spumanti e bollicine in genere perchè il diametro della coppa è troppo ampio per un esame visivo ideale. L'anidride carbonica presente in questi vini si libererebbe in maniera troppo rapida e si disperderebbe su una superficie troppo estesa, impedendone una valutazione su perlage e spuma. Non a caso si preferisce ricorrere al bicchiere denominato "flute", decisamente più stretto proprio per esaltare le bollicine.

Per dovere di cronaca, diciamo comunque che esistono degli accorgimenti per consentire la degustazione delle bollicine anche con il calice ISO, ma il bicchiere "flute" è il più idoneo con questa tipologia di vini.

Posted in: Curiosità sul vino
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