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Che cosa sono le unità o menzioni geografiche aggiuntive?

By Luca Stroppa 31 gennaio 2022 1232 Views

Che cosa sono le unità o menzioni geografiche aggiuntive?

Hai mai sentito parlare di UGA, MGA o MeGA? Sai cosa significano queste sigle? Hai mai sentito parlare di unità geografiche aggiuntive? Sai cosa sono e che cosa indicano? Hai mai letto sull'etichetta di un vino il nome di una "menzione geografica aggiuntiva"? Sai cosa s'intende?

Il tema è piuttosto recente, in costante evoluzione e merita di essere trattato. Nel nostro articolo ti spieghiamo il significato delle sigle UGA, MGA e MeGA e delle cosiddette "menzioni geografiche aggiuntive" o "unità geografiche aggiuntive".

Unità geografiche aggiuntive e Menzioni geografiche aggiuntive: significato e differenze

Iniziamo dicendo subito che le sigle UGA, MGA o MeGA sono degli acronimi.

In particolare:

"UGA" è l'acronimo di "unità geografica aggiuntiva";

"MGA" (o "MeGA") è l'acronimo di "menzione geografica aggiuntiva".

Che cosa s'intende con queste espressioni? Ci sono delle differenze tra "unità geografiche aggiuntive" e "menzioni geografiche aggiuntive"?

Rispondiamo alla seconda domanda, prima di addentrarci nel significato di "UGA" e "MGA". Le "unità geografiche aggiuntive" e le "menzioni geografiche aggiuntive" sono la stessa cosa. Le due espressioni, sostanzialmente, sono sinonimi.

Se vogliamo essere puntigliosi e precisi, possiamo dire che "unità geografica aggiuntiva" è l'espressione moderna, utilizzata dalla normativa più recente in ambito vinicolo. "Menzione geografica aggiuntiva" è l'espressione che fu coniata inizialmente e che, oggi, continua comunque ad essere utilizzata in diversi disciplinari di produzione. In ogni caso, ribadiamo, il significato delle due è il medesimo.

A proposito di significato? Cosa sono le "unità geografiche aggiuntive" o "menzioni geografiche aggiuntive"?

La definizione di "unità geografica aggiuntiva" la troviamo all'articolo 29 del Testo unico del Vino (risalente al 2016, rivisto e aggiornata nel 2020). Al comma 4 si legge:

"Per i vini a DOP è consentito il riferimento a 'unità geografiche aggiuntive', più piccole della zona di produzione della denominazione, localizzate all'interno della stessa zona di produzione ed elencate in una lista, a condizione che il prodotto sia vinificato separatamente e appositamente rivendicato nella denuncia annuale di produzione delle uve [...].
Tali unità geografiche devono essere espressamente delimitate e possono corrispondere a comuni, frazioni o zone amministrative ovvero ad aree geografiche locali definite. La lista delle unità geografiche aggiuntive e la relativa delimitazione devono essere indicate in allegato ai disciplinari di produzione in un apposito elenco."

Gli aspetti che emergono da questa definizione sono diversi. Mettiamoli in ordine.

1) le unità geografiche aggiuntive possono essere riconosciute soltanto per vini D.O.P. (quindi D.O.C. e D.O.C.G.);

2) le unità geografiche aggiuntive sono aree più piccole, situate all'interno del più ampio territorio della D.O.P. Possono essere comuni, frazioni, zone amministrative o microaree geografiche ben definite e delimitate;

3) le unità geografiche aggiuntive devono essere indicate in un apposito elenco, allegato al disciplinare di produzione della D.O.P. di riferimento;

4) i vini prodotti in queste aree devono essere vinificati separatamente (rispetto a quelli ottenuti da altre uve) e rivendicati nella dichiarazione annuale di raccolta e produzione delle uve. Le uve, chiaramente, devono essere raccolte nella UGA di riferimento;

5) Per i vini prodotti in queste aree non sono previste altre restrizioni o norme specifiche e più restrittive! (Un aspetto da tenere bene a mente e che, come vedremo, le differenzia da altre menzioni del vino).

Il senso delle UGA/MGA, che possono essere riportate in etichetta, dopo e al di sotto dell'indicazione della Denominazione, è quello di rimarcare e sottolineare, con maggior precisione, la provenienza geografica del vino, soprattutto, ma non solo, per quelle Denominazioni che abbracciano un territorio piuttosto ampio.

Se, ad esempio, ti capita sottomano una bottiglia di Barolo D.O.C.G. "del comune di Cherasco", devi sapere che Cherasco è una delle oltre 180 unità geografiche aggiuntive previste dalla D.O.C.G. Barolo. In particolare, si tratta di un comune in provincia di Cuneo. Il consumatore viene così informato, nello specifico, sulla zona di produzione del vino.

Allo stesso modo, se stai per acquistare un Barbaresco D.O.C.G. Basarin, devi sapere che "Basarin" è una specifica microarea / collina del comune di Neive. O meglio, come ora sai, una sua "unità geografica aggiuntiva".

Unità geografiche aggiuntive e Sottozone: differenze

I più attenti ed esperti si saranno posti, immediatamente, la domanda: qual è la differenza tra unità geografiche aggiuntive e sottozone?

Le sottozone sono (all'articolo 29 del Testo unico del Vino 2016):

"zone espressamente delimitate [...] che devono avere peculiarità ambientali o tradizionalmente note, essere designate con uno specifico nome geografico, storico-geografico o amministrativo, essere espressamente previste nel disciplinare di produzione ed essere disciplinate più rigidamente".
[N.B. Solo le denominazioni di origine possono prevederle]

Le sottozone, come le unità geografiche aggiuntive, sono aree più piccole del più ampio territorio di una Denominazione e sono espressamente previste nel disciplinare di produzione della D.O.P. di riferimento.

I concetti sembrano molto simili ma, in realtà, le differenze sono sostanziali. Le principali sono due:

1) le sottozone sono aree che presentano caratteristiche uniche dal punto vista ambientale/pedoclimatico o presentano storia e tradizione peculiari e singolari. Questa "unicità" non è richiesta alle UGA;

2) l'aspetto che crediamo più determinante: le sottozone sono disciplinate più rigidamente. In sostanza, le norme di produzione delle sottozone sono più "severe" rispetto a quelle del resto della D.O.P. Anche questo aspetto non è previsto per le UGA che, al contrario, non sono sottoposte ad un disciplinare più rigido.

Facciamo un esempio per rendere ancora più chiaro il concetto e la differenza tra "Sottozone" e "UGA".

LA D.O.C.G. "Valtellina Superiore" prevede la sottozona "Inferno".

"Inferno" è una specifica zona che si snoda tra alcuni comuni in provincia di Sondrio, tradizionalmente nota e con caratteristiche ambientali davvero particolari. Già dal nome si può intuire che si tratta di un'area "difficile", con terreni impervi e pendenti, e caratterizzata da temperature molto elevate raggiunte nel periodo estivo. Praticando un'attenta ed eroica viticoltura si ottengono vini di enorme valore.

Per i vini della sottozona "Inferno" sono previste norme di produzione più rigide. In particolare, i suoi vini devono avere un titolo alcolometrico volumico naturale minimo di 11,50% vol., superiore a quello previsto per il resto della Denominazione "Valtellina Superiore".

Per le UGA, come quella "comune di Cherasco" della D.O.C.G. Barolo, non sono previste norme di produzione più rigide. Nelle unità geografiche aggiuntive si segue quanto previsto dal disciplinare di produzione generale della Denominazione.

Unità geografiche aggiuntive e menzione "Vigna": differenze

Un'altra menzione che potrebbe essere confusa con l'UGA è quella di "Vigna".

Dal Testo Unico del Vino:

"La menzione ‘vigna’ o i suoi sinonimi, seguita dal relativo toponimo o nome tradizionale, può essere utilizzata solo nella presentazione e nella designazione dei vini DO ottenuti dalla superficie vitata che corrisponde al toponimo o al nome tradizionale, purché sia rivendicata nella denuncia annuale di produzione delle uve [...] e a condizione che la vinificazione delle uve corrispondenti avvenga separatamente e che sia previsto un apposito elenco tenuto e aggiornato dalle regioni mediante procedura che ne comporta la pubblicazione […].”

Se si confrontano le due definizioni si possono notare importanti aspetti in comune. Le differenze sono sottili, comunque decisive. Per trovarle, dobbiamo andare oltre queste definizioni.

In particolare, mentre le "unità geografiche aggiuntive" sono espressamente previste dai disciplinari di produzione delle D.O.P., le menzioni "vigna + toponimo o nome tradizionale" non sono riportate nei disciplinari. Il loro elenco è tenuto dalle Regioni!

Il punto chiave è il seguente: mentre le UGA sono aree in cui operano più produttori, la menzione "vigna + toponimo o nome tradizionale" è legata ad una singola azienda/cantina.

Inoltre, nella stragrande maggioranza dei casi, i vini con menzione "vigna" devono sottostare a norme più rigide.

Due esempi ti aiuteranno a capire il concetto.

Prendiamo il Dogliani Superiore D.O.C.G. "Vigna Tecc" Poderi Luigi Einaudi. "Vigna Tecc" non è un'UGA prevista dal disciplinare. Vigna Tecc” è un vigneto simbolo e storico dei Poderi Luigi Einaudi (è il primo vigneto acquistato da Luigi Einaudi, ex Presidente della Repubblica e fondatore dell’Azienda). Non si tratta di un vigneto in cui operano più produttori. Al contrario è esclusivo di una sola cantina (in questo caso i Poderi Luigi Einaudi).

Infine, considera che le Denominazioni che prevedono dell'"unità geografiche aggiuntive" ammettono anche la menzione "vigna", che si somma a quella dell'UGA.

Ad esempio, la D.O.C.G. Dolcetto di Diana d'Alba ammette che un produttore, nel pieno rispetto delle norme previste, possa riportare l'"unità geografica aggiuntiva" di riferimento e aggiungere, a quest'ultima, la specifica menzione "vigna + toponimo" aziendale.

Dalla nostra fantasia: Dolcetto di Diano d'Alba D.O.C.G. + "Sorì del Ricchino" + Vigna del Leone.

Dolcetto di Diano d'Alba D.O.C.G. è la DOP;

"Sorì del Ricchino" è l'UGA, prevista dal disciplinare;

"Vigna del Leone" (di nostra fantasia!) è il nome della specifica vigna appartenente ad un'azienda e rientrante nel territorio dell'UGA.

Insomma, immagina tre cerchi concentrici. Il più esterno appartenente alla D.O.P., l'unità geografica aggiuntiva si trova al suo interno e la menzione vigna si trova all'interno dei due cerchi!

Posted in: Cultura del vino
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