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​La menzione “vigna” in etichetta: che cosa indica?

By Luca Stroppa 31 luglio 2020 2407 Views

La menzione “vigna” in etichetta: che cosa indica?

Le menzioni dei vini sono specificazioni aggiuntive che mettono in evidenza certe caratteristiche del nettare, peculiari e distintive rispetto alla versione base dello stesso vino. Tra le menzioni più diffuse c’è quella di “vigna”, a cui è dedicato il nostro articolo. Scopriremo che cosa indica, quando può essere utilizzata e dove viene riportata in etichetta.

La menzione “vigna”: significato e caratteristiche

La menzione “vigna”, seguita dal toponimo o dal nome tradizionale dell’appezzamento, vuole mettere in evidenza il vigneto dove sono state coltivate le uve da cui si ricava il vino. La specificazione “vigna” è una garanzia di assoluta qualità perché, solitamente, questi vigneti sono quelli più vocati e più prolifici di un'azienda o di una denominazione.

La legge 238/2016, punto di riferimento in materia di menzioni del vino, stabilisce che:

“La menzione ‘vigna’ o i suoi sinonimi, seguita dal relativo toponimo o nome tradizionale, può essere utilizzata solo nella presentazione e nella designazione dei vini DO ottenuti dalla superficie vitata che corrisponde al toponimo o al nome tradizionale, purché sia rivendicata nella denuncia annuale di produzione delle uve prevista dall’articolo 37 e a condizione che la vinificazione delle uve corrispondenti avvenga separatamente e che sia previsto un apposito elenco tenuto e aggiornato dalle regioni mediante procedura che ne comporta la pubblicazione […].”

Per prima cosa, la menzione “vigna” può essere utilizzata solo con vini DO (Denominazione di Origine), quindi con vini D.O.C. (Denominazione di Origine Controllata) o D.O.C.G. (Denominazione di Origine Controllata e Garantita).

In secondo luogo, i vini con la denominazione “vigna”, seguita dal nome o dal toponimo, devono essere prodotti da uve provenienti soltanto da quel vigneto, vinificate separatamente dalle uve di altri vigneti.

Infine, per poter riportare in etichetta la specificazione “vigna” è necessaria un’autorizzazione regionale, richiesta dai produttori e poi sottoposta a verifiche e controlli circa la qualità del vigneto e con i quali si dovrà attestare che, da anni, quelle uve sono vinificate separatamente. Annualmente, ogni singola regione pubblica un elenco aggiornato delle menzioni “vigna” che possono essere utilizzate per la presentazione dei vini.

Infine, bisogna precisare che i disciplinari delle varie denominazioni prevedono ulteriori restrizioni e norme in merito alla produzione di vini a cui si può aggiungere la menzione “vigna”, in termini di età d’impianto, resa, gradazione alcolica … Norme che il produttore dovrà, ovviamente, rispettare.

La menzione “vigna”: l’esempio del Dogliani Superiore D.O.C.G. Vigna Tecc Poderi Luigi Einaudi

Un esempio ci aiuterà a comprendere meglio l’utilizzo e il significato della menzione “vigna”. Abbiamo scelto uno dei vini italiani in vendita nella nostra enoteca online: il Dogliani Superiore D.O.C.G. Vigna Tecc dei Poderi Luigi Einaudi.

Dogliani Superiore Vigna Tecc

Si tratta di un vino a Denominazione di Origine Controllata e Garantita, prodotto da uve Dolcetto coltivate in questo specifico vigneto (chiamato Tecc) e vinificate separatamente da uve di altri vigneti. Presenta, dunque, i requisiti necessari per poter riportare in etichetta il nome della “vigna” che, infatti, rientra nell’elenco regionale del Piemonte.

Nello specifico, “vigna Tecc” è un vigneto simbolo e storico dei Poderi Luigi Einaudi. È il primo vigneto acquistato da Luigi Einaudi, ex Presidente della Repubblica e fondatore dell’Azienda, e uno dei più vocati e prestigiosi della zona.

Inoltre, per riportare in etichetta la menzione, è necessario che il vino rispetti una serie di norme previste dal disciplinare di produzione della D.O.C.G. Dogliani, rivolte a tutti quei vini con specificazione “vigna”. In particolare, un vino Dogliani D.O.C.G. con menzione aggiuntiva “vigna” e relativo nome, nel nostro caso Tecc, dovrà avere resa inferiore e titolo alcolometrico superiore rispetto alla versione base. Inoltre, il vigneto dove si coltivano queste uve deve avere un'età d’impianto di almeno 7 anni.

È chiaro, quindi, che la menzione “vigna” è una garanzia di provenienza e di assoluta eccellenza del vino.

La menzione “vigna” in etichetta

Pur non essendo obbligatoria, la menzione “vigna” è riportata in etichetta proprio per dare lustro e prestigio al vino e per fornire al consumatore informazioni essenziali sul prodotto.

La specificazione “vigna” e relativo nome tradizionale o toponimo sono sempre riportati dopo il nome della denominazione. L'annata è indicata successivamente. Nel caso di altre menzioni aggiuntive, quella di “vigna” viene sempre indicata per ultima. Lo schema è il seguente:

- Denominazione + “vigna”

- Denominazione + altra menzione + “vigna” + annata

Nella foto 1: Barolo (Denominazione) + Vigna Sorì Ginestra (specificazione “vigna”).

Nella foto 2: Dogliani (Denominazione) + Superiore (altra menzione) + Vigna Tecc (specificazione “vigna”) + 2017 (annata)

Posted in: Cultura del vino
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