Swipe to the right

​5 falsi miti sul vino e una breve guida per sfatarli

By Luca Stroppa 23 marzo 2022 117 Views

5 falsi miti sul vino e una breve guida per sfatarli

In ogni ambito o settore esistono falsi miti e credenze, erroneamente accolte dai più, che rappresentano o trasmettono una visione distorta e non completa della realtà dei fatti. Il mondo del vino non fa eccezione.

Di seguito, abbiamo individuato i 5 falsi miti più diffusi sul vino. Ti forniamo anche qualche suggerimento per sfatarli e diffondere una cultura del vino sempre più consapevole.

1. Vino bianco con il pesce e vino rosso con la carne

Iniziamo con un grande classico. Uno dei due falsi miti più diffusi sul vino in abbinamento al cibo (l'altro, il secondo falso mito, lo vediamo nel prossimo punto).

É credenza comune che con il pesce si debba scegliere necessariamente un vino bianco e con la carne un vino rosso. In molti casi, questa può anche essere la scelta corretta e consigliabile ma non sempre è così. Esistono rossi che possono essere tranquillamente abbinati a piatti di pesce e bianchi che vanno a nozze con la carne, soprattutto quella bianca. Insomma, bianco-pesce e rosso-carne può essere un'indicazione generale ma non un dogma inflessibile e rigoroso.

Rossi giovani, leggeri, non troppo corposi e poco tannici hanno le caratteristiche che servono per abbinarsi a piatti di pesce, così come vini bianchi rotondi, morbidi e corposi si sposano alla grande con portate di carne bianca.

Il nostro consiglio è di analizzare attentamente le caratteristiche del piatto e della possibile tipologia di vino in abbinamento senza farsi condizionare da ciò che si dice.

Come sfatare questo mito? Con l'esperienza. Ad esempio, assaggia o proponi di assaggiare un Bardolino rosso DOC con un pesce di lago o con un risotto alle sarde. Sarà immediatamente chiaro a tutti che vino bianco solo con il pesce e vino rosso solo con la carne è un falso mito.

2. Bollicine solo a fine pasto

Non classico, classicissimo. Ospiti a cena da un amico, a tutti noi sarà capitato di vederci servire con il dolce uno spumante brut perché le bollicine vanno solo e soltanto a fine pasto. Ecco uno dei falsi miti più falsi, perdonami per la ripetizione, che ci siano.

Posto che spumanti e bollicine dolci vanno con il dolce, quelle in versione brut, extra brut etc. etc., comunque non dolci, trovano la collocazione ideale non a fine pasto ma prima, per l'aperitivo, o durante i pasti, principalmente con portate di pesce o piatti fritti.

Perché spumante non dolce non va con il dolce? Da un punto di vista tecnico, il contenuto zuccherino del dolce esalterebbe in maniera eccessiva l'acidità dello spumante non dolce, rendendo l'assaggio poco piacevole.

Come fare per sfatare questo mito? Servi uno spumante brut durante una cena a base di pesce e, superata la diffidenza iniziale dei commensali meno esperti, riceverai la loro approvazione. Contribuirai così a diffondere maggiore consapevolezza sul vino.

3. I vini bianchi si ottengono solo da uve a bacca bianca

Sembra logico pensare che il vino bianco si possa ricavare solo da uve a bacca bianca e il vino rosso solo da uve a bacca nera o rossa. In realtà, non sempre è così, almeno con i vini bianchi. I vini bianchi, infatti, si possono ottenere anche da uve a bacca nera o rossa ( i vini rossi, invece, non si possono ottenere da uve a bacca bianca).

Come è possibile? Devi sapere che il colore del vino dipende dalle sostanze coloranti presenti nella buccia e non nella polpa dell'acino d'uva che, invece, è tendenzialmente bianca, sia nelle varietà a bacca bianca sia in quelle a bacca nera. Semplicemente, se le bucce dell'uva sono separate dal mosto, le sostanze coloranti della buccia stessa non possono essere trasmesse al liquido, per cui la colorazione del vino resterà bianca. Non a caso, nella vinificazione in bianco non avviene la macerazione delle bucce sul mosto, mentre nella vinificazione in rosso le bucce restano a contatto con il liquido. Ecco perché uve rosse, senza macerazione buccia-mosto, producono vini bianchi.

Come sfatare questo mito? Acquista il Terrazze Retiche di Sondrio Soffio Contadi Gasparotti e spiega, a chi conosci, che questo vino bianco è ottenuto principalmente da uve Nebbiolo, una delle più importanti varietà italiane a bacca rossa. Tra la sorpresa generale ricorda a tutti quanto abbiamo appena scritto. Il gioco è fatto!

4. I vini rossi si servono a temperatura ambiente

Quante volte hai sentito dire che il vino rosso va servito a temperatura ambiente? Tante, vero? Anche noi! Si tratta di un falso mito!

La questione è prima di tutto linguistica. Con temperatura ambiente s'intende quella riscontrabile nell'ambiente circostante. Un dato incostante e variabile, soprattutto da stagione a stagione. Per capirci, molto banalmente, la temperatura ambiente a gennaio è diversa da quella che troviamo a ferragosto in spiaggia. Se adottassimo la definizione generale di temperatura ambiente, a gennaio ci troveremmo a servire una bottiglia di vino rosso a temperature molto basse, proprio perché la temperatura ambiente invernale è decisamente bassa; mentre in estate, con oltre 30 gradi, ci troveremmo a servire il nettare a temperature troppo calde.

Per questo, meglio evitare l'espressione "temperatura ambiente". In linea generale, i vini rossi si dovrebbero servire tra i 16 e i 18 °C circa (i vini rossi giovani anche a temperature inferiori).

E, a tal proposito, se la temperatura ambiente è particolarmente alta, per permettere al vino di raggiungere la temperatura di servizio ideale, nulla ti vieta di rinfrescare, in un cestello del ghiaccio, il tuo vino rosso. Altro tabù che viene meno!

Come sfatare tutti questi falsi miti? Meglio spiegare i concetti a parole, senza servire vini rossi troppo freddi o troppo caldi che non sarebbero apprezzati.

5. Il vino invecchiato è più buono

"Io sono come il vino, invecchiando miglioro". Classica frase dell'amico un po’ vanitoso. E altra falsa credenza.

Come sfatare questo mito? Citando Eugenio Montale: “il vino invecchiando dicono che migliori, ma non tutti i vini migliorano, alcuni inacidiscono”.

Solo quei vini che presentano potenziale di invecchiamento migliorano e si evolvono nel tempo, altri, quelli più giovani e freschi, al contrario, peggiorano, perdendo gran parte delle loro principali qualità organolettiche. Sono soprattutto i rossi potenti e tannici, delle migliori annate, a possedere tale potenziale.

Per impedire la diffusione di tutti questi falsi miti, anche a costo di essere troppo puntiglioso o pedante, spiega, precisa e approfondisci ogni aspetto tra parenti, amici e conoscenti. La comunità del vino ti deve un grande GRAZIE!

Posted in: Consigli sul vino
  Loading...