Swipe to the right

​Vin Santo del Chianti Classico: storia, vitigni, vini, abbinamenti e curiosità

By Luca Stroppa 11 gennaio 2022 174 Views

Vin Santo del Chianti Classico: storia, vitigni, vini, abbinamenti e curiosità

Vuoi sapere tutto sul Vin Santo del Chianti Classico: origine, storia, Denominazione, zona e modalità di produzione, vitigni, caratteristiche dei vini, curiosità e i migliori abbinamenti con il cibo? Abbiamo una buona notizia: stai leggendo l'articolo giusto!

Di seguito, risponderemo a 10 domande fondamentali che ti permetteranno di scoprire i tratti tipici del Vin Santo del Chianti Classico.

1. Che cos'è il Vin Santo del Chianti Classico?

Con l'espressione Vin Santo del Chianti Classico si fa riferimento ad una D.O.C. (Denominazione di Origine Controllata) piuttosto recente, riconosciuta ufficialmente il 20 novembre del 1995, in corrispondenza dell'approvazione del suo disciplinare di produzione. Quest'ultimo è stato sottoposto a revisioni e modifiche nel 2011.

2. Quali tipologie di vini rientrano nella D.O.C. Vin Santo del Chianti Classico?

La D.O.C. Vin Santo del Chianti Classico è riservata a due possibili tipologie di vini passiti che, come vedremo, sono ottenuti a partire da uve di vitigni diversi. In ogni caso, la Denominazione comprende:

- Vin Santo del Chianti Classico;

- Vin Santo del Chianti Classico "Occhio di Pernice" (con ogni probabilità, chiamato così per il suo colore ambrato che ricorda il colore dell'iride della pernice).

3. Quali sono i vitigni della D.O.C. Vin Santo del Chianti Classico?

I vitigni alla base dei vini della D.O.C. sono sostanzialmente 3: due vitigni a bacca bianca, Trebbiano Toscano e Malvasia, e un vitigno a bacca nera, il Sangiovese. Nello specifico, a seconda della tipologia di Vin Santo che s'intende produrre, abbiamo la seguente composizione:

- Vin Santo del Chianti Classico: Trebbiano Toscano e Malvasia (soli o insieme) almeno per il 60%. Per il restante 40% possono essere utilizzate uve di altri vitigni a bacca bianca o rossa che possono essere coltivati in Toscana;

- Vin Santo del Chianti Classico "Occhio di Pernice": Sangiovese per almeno l'80%. Anche in questo caso, per il restante 20% possono essere utilizzate uve di altri vitigni a bacca bianca o rossa che possono essere coltivati in Toscana.

4. Dove si produce il Vin Santo del Chianti Classico?

Qual è la zona di produzione del Vin Santo del Chianti Classico? Beh, come suggerisce il nome, i vini passiti della D.O.C. sono prodotti nel territorio del Chianti Classico che comprende alcuni comuni situati tra le province di Firenze e Siena e che rappresentano la zona “originaria” del Chianti.

In particolare i comuni di riferimento sono: Castellina in Chianti, Gaiole in Chianti, Greve in Chianti, Radda in Chianti e parte dei comuni di San Casciano in Val di Pesa e Tavernelle Val di Pesa. Per un approfondimento sul territorio del Chianti Classico leggi l'articolo sul nostro Blog: C'è il Chianti e il Chianti Classico e non sono lo stesso vino.

5. Come si produce il Vin Santo del Chianti Classico?

La produzione del Vin Santo del Chianti Classico avviene ricorrendo ad un metodo di vinificazione tradizionale e consolidato nel tempo. I suoi tratti distintivi sono l'appassimento naturale delle uve in un apposito luogo, solitamente chiamato "Vinsantaia". Qui le uve sono fatte appassire appese o distese sui graticci. Prima dell'effettiva vinificazione e dell'ammostatura, il disciplinare prevede che l'uva raggiunga un "contenuto zuccherino non inferiore al 27%".

Vinificazione, conservazione ed evoluzione del vino devono avvenire in appositi contenitori di legno che, in gergo, si chiamano "caratelli", la cui capacità non supera i 300 litri.

La produzione del Vin Santo del Chianti Classico deve inoltre rispettare alcune rigide norme e tempistiche segnalate dal suo disciplinare. Nello specifico:

- le operazioni di vinificazione, conservazione e invecchiamento nei caratelli devono avvenire per un periodo minimo di 24 mesi a decorrere dal 1° gennaio successivo all'anno di raccolta;

- i vini Vin Santo del Chianti Classico non possono essere commercializzati prima del 1° novembre del terzo anno successivo a quello di produzione delle uve;

- il titolo alcolometrico volumico totale minimo del Vin Santo del Chianti Classico, dopo il periodo di invecchiamento, deve essere del 16,00% vol.

6. Qual è l'origine del nome Vin Santo?

In molti si chiederanno: perché il Vin Santo si chiama così? Si tratta di una delle domande più diffuse e ricercate su questo vino. Di seguito, soddisferemo la tua curiosità.

Dobbiamo dire che esistono diverse versioni sull'origine del nome Vin Santo. Le meno papabili sostengono che il vino è chiamato così perché veniva utilizzato nel corso della celebrazione della messa o perché le uve appassivano fino alla Settimana Santa, oppure fanno riferimento ad un episodio occorso attorno al XIV secolo e all'epidemia di peste che colpì la popolazione toscana. Stando a quanto si racconta, un frate francescano curò gli ammalati somministrando loro "dosi" di questo vino, ottenendo, in alcuni casi, risultati soddisfacenti. Per questo motivo, quel vino passito fu definito "Santo"!

In realtà, l'ipotesi più accreditata rimanda al 1439, quando durante un concilio cristiano che ebbe luogo a Firenze fu servito questo vino passito. Pare che un vescovo greco, dopo averlo assaggiato, esclamò: "É vino di Xantos!", laddove per "Xantos" intendeva un celebre vino passito prodotto nell'omonima località della Grecia. Il resto dei vescovi presenti al concilio confusero la parola "Xantos" con "Santo"! Per questo motivo, da quel momento in poi, quel vino è stato chiamato "Vin Santo".

7. Qual è la storia del Vin Santo del Chianti Classico?

La tradizione enologica della regione vitivinicola toscana del Chianti Classico è secolare e il Vin Santo occupa un ruolo di primo piano. Nonostante le prime testimonianze risalgano al Medioevo, con ogni probabilità questo vino passito veniva prodotto già nei secoli precedenti.

In ogni caso, è il Settecento il secolo d'oro del Vin Santo, quello in cui si diffuse tra la popolazione locale, entrando definitivamente a far parte dei suoi usi e costumi. In particolare, il Vin Santo diventò il vino della festa o il vino dell'ospitalità, servito per le occasioni speciali o come simbolo di accoglienza, generosità e amicizia. Caratteri e significati che conserva anche oggi!

8. Quali sono le caratteristiche organolettiche del Vin Santo del Chianti Classico?

La tipologia "Vin Santo del Chianti Classico" spazia dal color oro a quello ambrato e rivela un'aromaticità intensa, ricca e molto variegata e complessa tra frutta gialla, agrumi, miele, note balsamiche e floreali e sentori speziati. Al palato è persistente e vellutato, decisamente rotondo nella versione amabile (già il Vin Santo del Chianti Classico può essere prodotto anche in versione secca, anche se quella "dolce" è più diffusa), corposo con una sorprendente nota di frutta fresca sul finale.

Nella tipologia "Occhio di Pernice" è dolce, morbido, vellutato, presenta un colore rosa oppure ambrato e e un elemento organolettico tipico, ovvero aromi di mandorla tostata e fico secco.

9. Quali sono i migliori abbinamenti Vin Santo del Chianti Classico e cibo?

Tradizione vuole o impone che il Vin Santo del Chianti Classico trovi il suo abbinamento ideale con i tipici cantucci toscani. Più in generale, nella diffusa versione amabile, si può abbinare alla pasticceria secca, al cioccolato e alla frutta secca.

Ottimo anche con formaggi stagionati oppure come vino da meditazione per godere a pieno delle sue molteplici sfaccettature.

10. Dove comprare online il Vin Santo del Chianti Classico?

Facile! Nel nostro sito di vendita di vino online. Qui puoi acquistare due grandi etichette di Vin Santo del Chianti Classico: il Vinsanto del Chianti Classico Castello di Volpaia, da uve Trebbiano e Malvasia, ambrato, speziato, dolce (non stucchevole), sapido, sorprendentemente fresco e con eleganti note di mandorle e frutta sul finale; oppure il Vinsanto del Chianti Classico Fontodi, un mix di uve Malvasia, Canaiolo, Sangiovese, per un vino color oro, dai fini profumi di ginestra, mandorla e ginepro, fragrante, asciutto, caldo e decisamente morbido.

I cantucci sono pronti?!

Posted in: Vini d'Italia
  Loading...