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​Quali sono le fasi del ciclo annuale della vite?

By Luca Stroppa 25 agosto 2021 277 Views

Quali sono le fasi del ciclo annuale della vite?

In un nostro precedente articolo, “Vendemmia: quando raccogliere l’uva?”, abbiamo sostenuto che la vendemmia viene eseguita in un momento ben preciso, quello in cui l’uva ha raggiunto un grado di maturazione ideale per la produzione di un determinato vino. Per saperne di più, ti invitiamo a leggere il nostro approfondimento.

L’articolo ci è tornato utile ed è stato fonte di ispirazione per quanto segue. La maturazione, del resto, è una delle fasi del ciclo annuale della vite

Che cos’è il ciclo annuale della vite? Da quali fasi è composto? Ecco le risposte a queste domande.

Che cos’è il ciclo annuale della vite?

Devi sapere che è possibile distinguere tra un ciclo vitale della vite e un ciclo annuale della vite. Conoscerne il significato e le differenze è fondamentale per comprendere il resto del discorso.

Il ciclo vitale della vite, come suggerisce il nome, corrisponde all’intera durata della vita della pianta, dalla nascita, da quando è posta nel terreno, fino alla vecchiaia, in cui la sua capacità di produrre frutti viene progressivamente meno.

Il ciclo annuale della vite, invece, corrisponde a tutte quelle fasi che, ogni anno, portano alla formazione e alla maturazione dei grappoli d’uva. In sostanza, il ciclo annuale della vite si inserisce e si ripete nel corso del suo ciclo vitale.

Le fasi del ciclo annuale della vite

Quali sono le fasi in cui si articola il ciclo annuale della vite?

Per prima cosa, dobbiamo dire che il ciclo annuale della vite si divide, a sua volta, in due specifici sottocicli: il sottociclo vegetativo che riguarda gli organi non riproduttivi della pianta e il sottociclo riproduttivo che, invece, coinvolge i suoi organi riproduttivi. I due sottocicli sono strettamente connessi e, spesso, si sovrappongono.

Inoltre, ogni sottociclo si caratterizza per diversi stadi o, scientificamente, “fasi fenologiche”.

Infine, è importante precisare che il momento o il mese dell’anno in cui si verificano le fasi fenologiche che stiamo per approfondire dipende dalle caratteristiche del vitigno, dalle pratiche colturali, dal clima di quello specifico anno e dalle scelte del viticoltore. Insomma, le indicazioni temporali che troverai più avanti vanno prese come riferimento generale per comprendere meglio la questione, fermo restando le possibili variazioni determinate dai fattori che abbiamo appena riportato.

Le fasi fenologiche del sottociclo vegetativo

Iniziamo dal sottociclo vegetativo e dalle sue fasi fenologiche. Convenzionalmente vengono individuati 4 stadi:

  1. PIANTO
  2. GERMOGLIAMENTO
  3. AGOSTAMENTO
  4. RIPOSO

Senza entrare in complesse trattazioni scientifiche, ecco il significato e le caratteristiche di ognuna di esse.

PIANTO

La prima fase del sottociclo vegetativo della vite coincide con la comparsa di un fenomeno davvero suggestivo, chiamato “pianto”. Dai tralci di vite, sottoposti a potatura, fuoriesce, gocciolando, del liquido. Si tratta prevalentemente di linfa ma, soprattutto, del segnale di risveglio della pianta, che riprende le attività linfatica, di respirazione cellulare e di metabolismo degli zuccheri. Indicativamente, questo fenomeno si verifica nel mese di marzo.

GERMOGLIAMENTO

Qualche settimana dopo il “pianto”, grosso modo tra marzo e aprile, si verifica la seconda fase fenologica del sottociclo vegetativo della vite, ovvero il germogliamento, caratterizzato dall’apertura e dallo sviluppo delle gemme.

Questo stadio comprende anche quello dell’accrescimento delle gemme, da alcuni considerato una fase fenologica a parte. In ogni caso, con l’accrescimento lo sviluppo vegetativo della pianta entra definitivamente nel vivo.

Questa fase prosegue fino alla stagione estiva.

AGOSTAMENTO

L'agostamento è quella fase del ciclo annuale della vite che coincide con la maturazione e la lignificazione dei tralci. È immediatamente individuabile perché i tralci stessi assumono un colore marrone e consistenza legnosa, con comparsa della corteccia. È collocabile, convenzionalmente, nel mese di agosto.

RIPOSO

Dopo aver raggiunto il completo sviluppo vegetativo la vite torna “in letargo”, in una fase di riposo che dura da ottobre/novembre circa fino al “pianto” dell’anno successivo e alla conseguente ripresa vegetativa.

Il momento in cui la vite entra in questa fase coincide con la perdita delle foglie.

Le fasi fenologiche del sottociclo riproduttivo

Il sottociclo riproduttivo riguarda i frutti della pianta della vite e si suddivide in 5 fasi fenologiche che si sovrappongono e si verificano in contemporanea con quelle del sottociclo vegetativo.

I 5 stadi sono:

  1. DIFFERENZIAZIONE DELLE GEMME IBERNANTI
  2. FIORITURA
  3. ALLEGAGIONE
  4. INVAIATURA
  5. MATURAZIONE

DIFFERENZIAZIONE DELLE GEMME IBERNANTI

La prima fase fenologia del sottociclo riproduttivo della vite è la differenziazione delle gemme ibernanti. Si tratta di un fenomeno complesso che meriterebbe molto più spazio. Ai fini del nostro articolo, basta sapere che per differenziazione s’intende quel processo per cui la gemma si specializza e assume progressivamente specifica struttura, forma e funzione, sviluppando organi ben definiti e diventando fiore o foglia. Le gemme si formano l’anno precedente e poi si schiudono la primavera successiva, per questo prendono il nome di gemme ibernanti o dormienti.

FIORITURA

La seconda fase del sottociclo riproduttivo della vite è la fioritura, caratterizzata dalla formazione e dalla definitiva comparsa dei fiori. Si verifica solitamente tra maggio e giugno, con durata variabile e non avviene simultaneamente su tutta la vite.

ALLEGAGIONE

Con l’allegagione i fiori fecondati danno vita agli acini. Si parla di allegagione perché i fiori in cui la fecondazione viene portata a termine con successo sono chiamati “allegati”.

In realtà, non sempre la fecondazione avviene con successo. Dai fiori in cui non viene completata si sviluppano acini senza vinaccioli e, soprattutto, non maturi, che rimangono verdi e non potranno essere usati per la vinificazione. Tale fenomeno prende il nome di acinellatura.

INVAIATURA

L'invaiatura è un fenomeno davvero suggestivo tanto che ne abbiamo già parlato in un articolo a parte: “Che cos’è l’invaiatura?”.

L’invaiatura è quella fase che avvia la maturazione dell’uva. Una serie di trasformazione interne porta, progressivamente, alla definizione della composizione chimica e all’accrescimento e sviluppo degli acini. Il fenomeno, che si verifica solitamente nel mese di agosto/settembre, è evidente a occhio nudo perché gli acini che compongono il grappolo mutano di colore, passando dal verde a quello tipico della loro varietà (nero o rosso per i vitigni a bacca nera, giallo per quelli a bacca bianca).

MATURAZIONE

A questo punto, nella fase finale del sottociclo riproduttivo della vite, i grappoli d’uva e i relativi acini completano il loro sviluppo e la loro maturazione, raggiungendo un perfetto equilibrio tra le sostanze che lo compongono.

Solitamente la maturazione si raggiunge a settembre, il mese classico della vendemmia. Ma in realtà, come abbiamo detto sopra, il momento della raccolta non sempre coincide con quello ideale della maturazione. Molto dipende dalle tipologie di vino che s’intende produrre. Ma questo è un altro discorso … (per saperne di più leggi “Vendemmia: quando raccogliere l’uva? al link che abbiamo inserito ad inizio articolo).

Posted in: Cultura del vino
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