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Quali sono le differenze tra Prosecco e Champagne?

By Luca Stroppa 16 luglio 2021 209 Views

Quali sono le differenze tra Prosecco e Champagne?

Se ti sei avvicinato da poco tempo al mondo del vino questa domanda potrebbe sorgere spontanea e crearti qualche difficoltà: che differenza c’è tra Prosecco e Champagne? Cosa li distingue? I più esperti, invece, grideranno allo scandalo. Della serie: la domanda non va neppure posta perché le differenze sono evidenti.

In realtà, non è così. È sempre utile ricordare le principali differenze tra Prosecco e Champagne, sia per chi non le conosce sia per rinfrescare la memoria di chi le considera scontate.

Per comodità, abbiamo deciso di organizzare la nostra breve guida in 4 paragrafi, corrispondenti ad altrettante macrocategorie in cui mettere in luce ciò che distingue queste due tipologie di bollicine. Le 4 macrocategorie sono: zona di produzione, vitigni, metodo di produzione e caratteristiche organolettiche.

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Differenze tra Prosecco e Champagne: zona di produzione

La prima e più immediata differenza riguarda la zona di produzione di questi vini. Tutti, ma proprio tutti, a precisa domanda sull’origine di Prosecco e Champagne risponderebbero rispettivamente Italia e Francia.

Se entriamo nello specifico, possiamo dire che il Prosecco viene prodotto nell’Italia nord orientale, in alcune aree del Veneto e del Friuli Venezia Giulia.

Lo Champagne, invece, viene prodotto nell’omonima regione storica della Francia (Champagne –Ardenne), situata nella parte nord orientale del Paese, al confine con il Belgio, e comprendente i dipartimenti di Marna, Aube, Aisne, Haute-Marne e Seine-et-Marn. Tra le sue città principali ci sono Reims ed Épernay.

Differenze tra Prosecco e Champagne: vitigni

Una seconda, importante, differenza riguarda i vitigni alla base della produzione di questi vini. Se ti chiedessimo: da quali uve si ottiene il Prosecco? E da quali uve si ricava lo Champagne? Sapresti rispondere?

Partiamo dal nostro Prosecco. Le uve da cui si ottengono i suoi vini sono quelle del vitigno a bacca bianca Glera. Gran parte dei produttori lo utilizzano in purezza, anche se i disciplinari delle denominazioni “Prosecco” stabiliscono percentuali ben precise: almeno 85% di uve Glera più un possibile 15% di uve provenienti da altri vitigni come Verdiso, Bianchetta trevigiana, Perera, Chardonnay, Pinot bianco, Pinot grigio e Pinot nero (vinificato in bianco).

Lo Champagne, invece, si ottiene principalmente dalle uve dei tre vitigni principi della regione: Chardonnay, Pinot Noir e Pinot Meunier, il primo a bacca bianca, gli altri due a bacca nera e vinificati in bianco. A seconda, delle caratteristiche del vino che intende produrre, le varie cantine possono decidere di utilizzare o tutti e tre i vitigni, oppure utilizzarne soltanto uno o due di quelli ammessi.

Dobbiamo, comunque, precisare che tra i vitigni autorizzati per dare vita a i vini Champagne ce ne sono altri quattro, tradizionali ma scarsamente utilizzati: Arbanne, Petit Meslier, Pinot Blanc e Pinot Gris.

Differenze tra Prosecco e Champagne: metodo di produzione

Un’altra decisiva differenza tra Prosecco e Champagne è il metodo di produzione. Con quale metodo di produzione si ricava il Prosecco? E lo Champagne?

Il Prosecco si produce attraverso il Metodo Martinotti o Charmat che si caratterizza per la seconda fermentazione del vino base, indispensabile per produrre le classiche bollicine, in autoclave. Dobbiamo precisare che il Prosecco può essere prodotto anche tramite Metodo Classico, ma le bottiglie ottenute con questa tecnica sono poche e in numero decisamente inferiore rispetto a quelle che ricorrono al metodo Martinotti.

Lo Champagne, invece, si produce esclusivamente con il Metodo Classico o Champenoise, che prevede la rifermentazione del vino base in bottiglia con l’aggiunta di zuccheri e contatto diretto con fecce e lieviti. Considera che questo metodo è più dispendioso e lungo. Il vino che si ricava ha un potenziale di invecchiamento superiore rispetto a quelli prodotti con Metodo Martinotti. Per questo, mentre il Prosecco è un vino da bere giovane, lo Champagne può anche maturare per qualche anno (la legge consente la commercializzazione due anni dopo la vendemmia).

Infine, una precisazione. Sebbene la versione Spumante sia la più celebre, il Prosecco può essere prodotto anche in altre due tipologie: quella “senza bollicine” e quella “frizzante”.

Differenze tra Prosecco e Champagne: caratteristiche organolettiche

L’ultima differenza della nostra lista, non certo per importanza, riguarda le proprietà e le caratteristiche organolettiche dei due vini all’atto degustativo. Ovviamente, molto dipende dalle specifiche tecniche utilizzate dai vari produttori per cui, ad esempio, anche tra due bottiglie di Prosecco di produttori diversi si possono riscontrare importanti distinzioni.

In ogni caso, esistono delle differenze generali tra Prosecco e Champagne che vanno assolutamente considerate.

Il Prosecco si caratterizza per un profilo sensoriale/gustativo fresco e delicato. All’olfatto si percepiscono spiccate note floreali (fiori bianchi) e fruttate (mela, pera, frutta esotica e agrumi) che esprimono eleganza e finezza. Prevalgono dunque gli aromi primari, frutto della rifermentazione in autoclave e dello scarso contatto con le fecce e i lieviti. Al gusto è leggero, piacevole e vivace.

Lo Champagne ha profilo sensoriale e gustativo più complesso e variegato, con aromi primari che si fondono con quelli secondari e terziari (con i classici sentori tostati, di crosta di pane e di lievito), frutto del contatto con fecce e lieviti e del periodo di invecchiamento. Molto dipende dai vitigni utilizzati per produrlo, dalle note più delicate e dalla leggerezza dello Chardonnay si passa ad una maggior complessità aromatica e strutturale con il Pinot Noir e con il Pinot Meunier.

Posted in: Cultura del vino
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