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​Ora da Re Barone Jacona della Motta 1932

By Luca Stroppa 25 marzo 2022 127 Views

Ora da Re Barone Jacona della Motta 1932

Nella degustazione di oggi ci siamo spinti oltre, confrontandoci con un vino straordinario, nel vero senso della parola. Un nettare speciale, non comune, in grado di superare i limiti della normalità.

Il suo nome è "Ora da Re" e risale alla vendemmia del 1932. Sì, hai capito bene, un vino del 1932 che, misteriosamente, risulta ancora equilibrato e, soprattutto, vivo. Lo abbiamo assaggiato e questo è il nostro resoconto ...

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Prima di svelarti le caratteristiche e le qualità che abbiamo percepito durante la nostra degustazione, dobbiamo fornirti alcuni dettagli in più su questo vino.

Partiamo dal nome: "Ora da Re". Fu Luigi Veronelli a coniarlo, dopo esserne rimasto positivamente colpito e incredulo. "Ora da Re" fa riferimento all'unicità del nettare, al suo carattere prezioso e al fatto che andrebbe bevuto lentamente per godersi la sua complessità e le sue molteplici sfaccettature. Insomma, letteralmente un'ora da re.

La storia dell'Ora da Re l'abbiamo raccontata in un altro approfondimento sul nostro Blog. Qui basta ricordare che, dopo la vendemmia del 1932, questo vino, ottenuto da uve di vitigni a bacca nera autoctoni siciliani (Frappato, Calabrese o Nero d'Avola e Grossonero), coltivati nel feudo della famiglia Jacona della Motta, nella contrada di Mazzaronello, in provincia di Ragusa, rimase, dimenticato, in botti di legno fino al 1985, quando fu riscoperto. Fu Marida Jacona della Motta, figlia del Barone che era alla guida del feudo ed era proprietario dei vigneti originari, a sottoporlo all'attenzione del produttore Meletti Cavallari e a quella di Luigi Veronelli. Furono loro a promuovere questo "miracolo enologico", finché un consorzio vinicolo siciliano decise di puntarci. Delle nove botti, tre furono considerate intatte tanto da poter ricavare 15.000 bottiglie pronte per essere commercializzate.

Dopo l'imbottigliamento, l'Ora da Re è stato inserito in eleganti cofanetti in legno. La bottiglia, da 37.5 cl, è davvero particolare, con il collo decisamente lungo, e con un'etichetta elegante. Già dal packaging si percepisce l'eccezionalità del nettare contenuto.

Ma procediamo con l'assaggio ...

Ora da Re Barone Jacona della Motta 1932

Nel bicchiere, il vino mostra un colore tonaca di monaco, ambrato, aranciato decisamente scuro. Dopo un così lungo periodo di invecchiamento in botte, ci aspettavamo una simile tonalità. Ciò che, invece, ci ha sorpreso è la complessità, l'intensità e la vivacità dei profumi, decisamente mediterranei, tra sensazioni agrumate, note floreali di zagara, aromi che ricordano il miele e il castagno. Difficile da spiegare come tali profumi possano essere così percepibili dopo così tanti anni. Stupefacente!

In bocca è morbido, vellutato, capace di avvolgere completamente il palato. É molto forte, potente e corposo, dall'alto dei suoi 17% vol. Ma, soprattutto, è persistente, con quei profumi e note mediterranee che ci hanno accompagnato in ogni fase della degustazione e sono rimaste nella nostra memoria anche dopo l'assaggio.

Il suo sapore è spesso associato allo Sherry, al Madeira o al Marsala, per aiutare i consumatori ad inquadrarlo. Sicuramente, come questi vini, anche l'Ora da Re col tempo e con l'ossidazione ha acquisito complessità e rotondità, senza mai degenerare. Detto ciò, il paragone aiuta ma nasconde l'unicità di questo nettare che può essere compresa solo con l'assaggio.

Ma più che di assaggio, meglio parlare di "esperienza". Già perché dell'Ora da Re bisogna farne conoscenza diretta e pratica, quando si è soli, lontano dai pasti, senza fretta e con la calma necessaria per assaporarlo e capirlo.

Non un vino qualunque, un'Ora da Re!

Posted in: Vini d'Italia
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