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​Notizie sul vino: Trump frena sui dazi USA, stop di 90 giorni alle tariffe sul vino al 20%

By Luca Stroppa 11 aprile 2025 181 Views

Le principali notizie sul vino dell’ultima settimana (5 aprile - 11 aprile 2025). Riguardano il vino italiano e non solo. Sono quelle più interessanti, più dibattute, più curiose e più riprese dai migliori siti e Blog sul vino.

Leggi quanto segue per restare informato. Buona lettura.

Le ultime notizie sul vino

Notizie sul vino: Trump frena sui dazi USA, stop di 90 giorni alle tariffe sul vino al 20%

Ancora Dazi Usa, il tema che da settimane sta catalizzando l’attenzione dei media italiani e mondiali. Ma questa è stata anche la settimana del Vinitaly 2025 e del bilancio della 57esima edizione.

Tra le notizie sul vino più importanti della settimana c’è anche la denuncia delle difficoltà normative per la produzione di vini dealcolati. Numerosi siti e Blog sul Vino hanno ripreso anche i dati ufficiali sulla produzione di uva da vino nel 2024. Infine, una possibile importante novità in casa Lacrima di Morro d’Alba DOC.

1️⃣ Dazi USA al 20% sospesi per 90 giorni

Tra le notizie più importanti della settimana c’è l’annuncio, lo scorso 9 aprile, del Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, della momentanea sospensione dell’incremento dei dazi USA dal 10% al 20% sui prodotti provenienti dall’Unione Europea. Una decisione che apre uno spiraglio per l’export del vino italiano e alimenta un cauto ottimismo tra gli operatori del settore.

In risposta all’apertura degli Stati Uniti, anche l'Unione Europea ha deciso di sospendere i propri contro-dazi per la stessa durata. Tuttavia, l’aliquota base USA del 10% continua a rappresentare una penalizzazione significativa per il settore, come sottolineato da Micaela Pallini, Presidente di Federvini: "un'aliquota del 10% può essere gestita nel breve termine, ma non rappresenta una condizione sostenibile né auspicabile per il futuro. Per un settore che compete sui mercati globali, servono certezze normative e una cornice commerciale chiara e stabile. Abbiamo bisogno di stabilità per poter investire, crescere e difendere il valore del Made in Italy".

I prossimi 90 giorni saranno fondamentali per negoziati e trattative, con la speranza che si arrivi a una soluzione definitiva che annulli i dazi, permettendo al vino italiano di mantenere la sua posizione in un mercato strategico come quello degli Stati Uniti.

2️⃣ Vinitaly 2025: 97 mila visitatori totali, 32 mila dall’estero (+7% sul 2024)

Conclusasi il 9 aprile, la 57ª edizione del Vinitaly si è rivelata un grande successo, con numeri in crescita che fanno ben sperare per il futuro del settore, nonostante un contesto globale estremamente incerto e ricco di sfide.

Secondo i dati pubblicati da Vinitaly, l’edizione 2025 ha registrato un’ottima affluenza, con circa 97 mila presenze. Di queste, circa 32 mila, pari al 33% del totale, sono state rappresentate da visitatori e operatori internazionali, in rappresentanza di 130 Paesi. Un risultato significativo, che segna un incremento del 7% delle presenze estere rispetto al 2024 e conferma il ruolo centrale della manifestazione nel panorama fieristico mondiale del vino.

Entrando nel dettaglio dei dati relativi ai visitatori esteri, si registra un significativo incremento, rispetto al 2024, delle presenze dalla Francia (+30%), mentre Regno Unito, Belgio e Paesi Bassi segnano un +20%. Crescono anche le delegazioni da Svizzera e Giappone (+10%), dalla Germania (+5%) e, in modo particolarmente rilevante, dagli Stati Uniti (+5%), un dato che testimonia l’interesse dei buyer americani verso il vino italiano, nonostante le difficoltà e le tensioni legate ai dazi.

Notizie sul vino: Trump frena sui dazi USA, stop di 90 giorni alle tariffe sul vino al 20%

3️⃣ Dealcolati: produzione italiana al palo, mentre vola il mercato globale

Tra le novità più attese del Vinitaly 2025 c’era l’ampio spazio dedicato ai vini dealcolati, un tema al centro dell’attenzione dopo la storica pubblicazione, lo scorso dicembre, del decreto ministeriale che apre ufficialmente alla produzione di questa tipologia di bevande anche in Italia.

Tuttavia, durante la manifestazione sono emerse e sono state denunciate diverse criticità di natura normativa e operativa che, di fatto, continuano a ostacolare l’avvio concreto della produzione di vini dealcolati in Italia. Come ha dichiarato il presidente dell’Unione Italiana Vini, Lamberto Frescobaldi: “Sui dealcolati oggi il settore è fermo con le quattro frecce: dobbiamo risolvere gli snodi fiscali e normativi e dobbiamo iniziare a produrre”.

Le principali problematiche segnalate sono:

assenza di un quadro fiscale chiaro e definito, che renda sostenibile e competitivo l’avvio della produzione;

obbligo di predisporre spazi e locali dedicati esclusivamente alla produzione di vini dealcolati, separati da quelli destinati al vino tradizionale, con conseguenti aggravi logistici e strutturali per le aziende;

mancanza di una normativa specifica per la produzione di spumanti dealcolati gassificati, elemento che rende incerta la possibilità di produrre e immettere sul mercato prodotti conformi.

L’importanza della questione dealcolati è testimoniata dai numeri diffusi dall’Unione Italiana Vini, secondo cui “il mercato mondiale dei vini No-Lo (no e low alcohol) vale oggi 2,4 miliardi di dollari e dovrebbe raggiungere i 3,3 miliardi di dollari nel 2028 con un tasso di crescita annuale composto (Cagr 2028/24) dell’8% a valore e del 7% a volume.

4️⃣ In Italia la produzione di uve da vino è in crescita del 12,7%, prezzi in calo

Tra gli studi più rilevanti presentati al Vinitaly 2025, spicca l’analisi condotta dalla società di ricerca BMTI, che offre un quadro completo della produzione di uva da vino per la vendemmia 2024 e delle tendenze di mercato relative ai prezzi delle uve. Dopo le difficoltà legate alla vendemmia 2023, l’andamento positivo della raccolta nel 2024 è evidente, con un incremento del 12,7% nella quantità di uve vendemmiate, per un totale che supera i 65 milioni di quintali, pur restando al di sotto dei 70 milioni registrati tra il 2020 e il 2022.

La crescita produttiva ha portato a un calo generalizzato dei prezzi delle uve delle principali Denominazioni Italiane. Tra i dati più eclatanti si segnala la riduzione del 44% del prezzo delle uve utilizzate per produrre il Morellino di Scansano e il -25% del prezzo delle uve utilizzate per produrre il Barolo. Secondo quanto emerge dalla ricerca, le uniche eccezioni a questo trend sono le uve per la produzione di Lugana, con prezzi in crescita del 7% rispetto allo scorso anno, e le uve a base del Franciacorta (+5%).

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5️⃣ La DOC Lacrima di Morro d’Alba celebra i suoi 40 anni: in arrivo la tipologia Riserva?

Era il 9 gennaio del 1985 quando fu approvato il disciplinare di produzione della DOC Lacrima di Morro d’Alba. Vinitaly 2025 ha rappresentato non solo l’occasione per celebrare i 40 anni dalla "fondazione" di questa esclusiva Denominazione delle Marche ma anche per annunciare la possibile introduzione di una nuova tipologia: “Riserva”.

Come sostenuto dall’Istituto Marchigiano di Tutela Vini (IMT), nelle parole di Vico Vicari, del comitato della DOC Lacrima di Morro dall’Alba: “a Vinitaly abbiamo voluto mostrare, con una degustazione celebrativa dei primi 40 anni del riconoscimento della Doc di Lacrima di Morro d’Alba, che siamo di fronte a un vino adatto all’invecchiamento, con un potenziale fino ad ora sottovalutato. Per questo abbiamo valutato la modifica del disciplinare per eliminare la tipologia Superiore e introdurre quella Riserva.

Insomma, la tipologia Riserva sembra essere la versione più adatta a esprimere tutto il potenziale di invecchiamento dei vini Lacrima di Morro d’Alba. Ricordiamo, infatti, che la menzione Riserva riguarda quei vini a Denominazione d’Origine (DO) sottoposti a un periodo di invecchiamento e affinamento di almeno due anni (per i vini rossi).

Vedremo se presto si arriverà a questa importante modifica del disciplinare di produzione.

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Posted in: Notizie sul vino
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