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​L'Aglianico e i suoi vini: tra i grandi rossi del Sud

By Luca Stroppa 15 gennaio 2021 182 Views

L'Aglianico e i suoi vini: tra i grandi rossi del Sud

L’Aglianico è uno dei vitigni a bacca rossa più importanti d’Italia da cui si producono grandissimi vini rossi. È tipico del sud della nostra Penisola, in particolare trova la sua massima espressione in Basilicata e in Campania. Qui l’Aglianico dà vita ad alcune grandi denominazioni, tra cui spiccano l’Aglianico del Vulture D.O.C., l’Aglianico del Vulture Superiore D.O.C.G., il Taurasi D.O.C.G. e l’Aglianico del Taburno D.O.C.G.

Te li presentiamo nel nostro articolo.

Aglianico del Vulture D.O.C.

L’Aglianico del Vulture è una denominazione di origine controllata che ricade nella parte nord della Basilicata, in provincia di Potenza, e comprende un territorio di alta e media collina, situato sulle pendici del Monte Vulture, un vulcano spento la cui presenza determina un terroir favorevole alla viticoltura. Nello specifico, i terreni di origine vulcanica e arenaria, situati a quote comprese tra i 200 e i 700 m s.l.m., ben esposti e ventilati, con un clima caratterizzato da sbalzi termici, soprattutto estivi, grazie alle brezze e alle correnti d’aria richiamate dal Massiccio, sono un habitat ideale per la coltivazione qualitativa del vitigno Aglianico e del suo biotipo Aglianico del Vulture.

Dalle loro uve, in purezza, si ottengono i due vini della D.O.C., risalente al 1971: l’Aglianico del Vulture rosso, versione base, e l’Aglianico del Vulture Spumante.

Questi vini si caratterizzano per una buona acidità e un colore rosso rubino, aromi prevalentemente fruttati e floreali, ottima struttura e lieve astringenza.

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Aglianico del Vulture Superiore D.O.C.G.

L’Aglianico del Vulture Superiore è una denominazione di origine controllata e garantita, riconosciuta nel 2010. Rientrano nella D.O.C.G. due tipologie di vini: l’Aglianico del Vulture Superiore, l’Aglianico del Vulture Superiore Riserva.

Zona di produzione e vitigno utilizzato per ricavare questi vini sono gli stessi della D.O.C. Aglianico del Vulture. Le principali differenze vanno individuate nella resa massima di uva per la loro produzione, nel titolo alcolometrico volumico naturale minimo e nel periodo di maturazione/affinamento.

Per l’Aglianico del Vulture Superiore la resa massima di uva ammessa per la produzione dei suoi vini non deve essere superiore a tonnellate 8 per ettaro di vigneto, 10 per la D.O.C. Aglianico del Vulture. Il titolo alcolometrico volumico naturale minimo è 13% per la prima, 12% per la seconda. Infine, i vini della D.O.C.G. Aglianico del Vulture Superiore sono sottoposti ad un periodo di maturazione obbligatorio di almeno 12 mesi in contenitori di legno e almeno 12 mesi in bottiglia, 24 mesi in contenitori di legno e almeno 12 mesi in bottiglia nella versione Riserva.

In questo modo, si ottengono vini di colore rosso granato con riflessi aranciati, con aromi prevalentemente fruttati e floreali, tipici del vitigno Aglianico, con sentori speziati o fenolici associabili al legno, derivanti dalla lunga maturazione in botte.

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Taurasi D.O.C.G.

Il Taurasi è la Denominazione più importante e conosciuta della Campania. In particolare, questa D.O.C.G. (1993) ricade interamente in provincia di Avellino, sulle splendide e fertili colline dell’Irpinia, una zona molto vocata alla viticoltura grazie a terreni ricchi di minerali, a un microclima con forti sbalzi termici dovuti alla posizione geografica e ai numerosi ettari di bosco che caratterizzano questo ambiente.

Comprende due tipologie di vino rosso, Taurasi e Taurasi Riserva, ottenute dal vitigno Aglianico per almeno l’85% (biotipo Aglianico Taurasi). In realtà, gran parte dei produttori, utilizza Aglianico in purezza, proprio per sfruttare al massimo le potenzialità di un vitigno che in questa zona si esprime al meglio.

Il disciplinare di produzione, inoltre, stabilisce che il Taurasi deve maturare per un minimo di tre anni, di cui almeno uno in botti di legno. Nella versione “Riserva” deve maturare almeno quattro anni, di cui, come minimo, diciotto mesi in botti di legno.

Il Taurasi nelle sue varie tipologie, Taurasi e Taurasi Riserva, è vino che richiama i profumi fruttati e floreali tipici del vitigno di origine, dotato di grande struttura e austerità, spiccata tannicità e mineralità, ed è adatto ad un lungo invecchiamento. Per tutte queste caratteristiche e per l’importanza che ha assunto nel panorama enologico italiano è chiamato il “Barolo del Sud”.

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Aglianico del Taburno D.O.C.G.

L’Aglianico del Taburno è l’altra grande D.O.C.G., ricavata da uve Aglianico, della Campania. A differenza della D.O.C.G. Taurasi ci troviamo in provincia di Benevento, in un’altra zona della Regione molto vocata, quella collinare, con terreni rocciosi-marnosi, che ruota attorno alla zona montuosa dell'Appennino campano, corrispondente al massiccio del Taburno.

Rientrano in questa denominazione il vino rosso Aglianico del Taburno, il vino rosso Aglianico del Taburno Riserva e il vino rosato Aglianico del Taburno, ottenuti per almeno l’85% da uve Aglianico (biotipo Aglianico del Taburno).

La versione “rossa” di base deve maturare per almeno due anni, che salgono a tre anni per la versione Riserva, di cui almeno dodici mesi in botti di legno e sei mesi in bottiglia.

L’Aglianico del Taburno rosso ha un colore rosso rubino intenso, rosso granato nel riserva, rosa nella versione Rosato, rivela profumi fruttati e floreali tipici del vitigno, speziati nella versione riserva. In linea generale, i vini rossi della Denominazione si caratterizzano per grande corpo e struttura, buona tannicità e una tipica morbidezza.

Posted in: Vini d'Italia
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