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​Il vino ha una data di scadenza?

By Luca Stroppa 13 gennaio 2020 85271 Views

Il vino ha una data di scadenza?

A differenza di molti altri prodotti in commercio, il vino non ha una data di scadenza tanto che la legge non prevede l’obbligo di indicarla sull’etichetta. Per quale motivo? E come ci si deve comportare di fronte ad una bottiglia piuttosto vecchia? Il vino sarà ancora buono o “scaduto”? Noi di Wineshop.it abbiamo approfondito una questione poco nota e troppo spesso sottovalutata, che può essere molto utile anche per chi intende comprare vino online.

Perché il vino non ha una “data di scadenza”?

Prima di tutto dobbiamo dire che qualsiasi produttore non deve riportare per legge la data di scadenza del vino sull’etichetta. Quindi ogni tua ricerca sarà vana: a differenza di altri prodotti alimentari o bevande in commercio, sull’etichetta del vino non troverai indicato nulla! La domanda sorge spontanea: perché?

Perché è impossibile stabilire una data di scadenza affidabile e certa. Il vino infatti è una bevanda in continua evoluzione, anche una volta imbottigliato prosegue la sua maturazione. Individuare il momento esatto di massima evoluzione, in cui esprime il suo massimo potenziale, che è poi il momento in cui è consigliabile gustarlo, è molto difficile. Difficile perché tantissimi fattori ne possono influenzare il completo sviluppo o al contrario il suo deperimento.

Certo si possono fare delle previsioni, ma ogni previsione non è per definizione certa, ma si basa su una serie di indizi e fattori. Nel nostro caso, gli indizi e i fattori da tenere in considerazione riguardano principalmente la tipologia di vino, la sua longevità e le sue modalità di conservazione.

I fattori che incidono sulla “scadenza” di un vino

Che tipo di vino ho di fronte? Come è stato conservato? Quali sono le sue caratteristiche? Queste domande servono per determinare il potenziale di longevità di un vino e di conseguenza servono per prevedere il suo sviluppo e la sua possibile “data di scadenza”.

In primo luogo, dobbiamo considerare l’acidità, la tannicità, il grado alcolico e la percentuale zuccherina contenuta nel vino, visto che si tratta di importanti fattori conservanti. I vini acidi, alcolici e ricchi di zuccheri sono quelli più longevi e quindi con una data di scadenza più lontana nel tempo. Al contrario, i vini giovani, poco alcolici, poco acidi e con una percentuale di zuccheri minima sono quelli che “scadono” e si deteriorano in poco tempo.

In secondo luogo, anche le modalità di conservazione del vino, prima e dopo essere stato imbottigliato, influiscono sulla sua longevità. Un vino conservato in condizioni ideali e quindi a una temperatura costante, senza sbalzi termici, senza esposizioni alla luce, ben sigillato e senza essere sottoposto a brusche vibrazioni si deteriora meno velocemente rispetto ad un vino conservato in condizioni non ideali.

In sostanza, è necessario analizzare le caratteristiche intrinseche di un vino e le sue modalità di conservazione per poter stabilire una possibile “data di scadenza”.

La “data di scadenza” dei vini rossi

In linea generale possiamo dire che un vino rosso ha una longevità superiore ad ogni altro vino. Non mancano comunque le eccezioni. Come abbiamo detto fino ad ora molto dipende dalle caratteristiche del singolo vino.

Un vino rosso da invecchiamento ricco di tannini e con un elevato grado alcolico, corposo e strutturato, che matura ancora per anni all’interno di una bottiglia può essere conservato per molto tempo. Esistono ad esempio bottiglie di Barolo o Amarone che possono raggiungere anche i 30, i 40 o addirittura i 50 anni di conservazione!

Al contrario, i vini rossi giovani, frizzanti, delicati e poco alcolici devono essere bevuti molto prima di un Barolo. Il Lambrusco, ad esempio, avendo una percentuale di fattori ossidanti inferiore si deteriora più velocemente. Per questo andrebbe bevuto entro un anno dalla vendemmia.

La “data di scadenza” dei vini bianchi e dei vini rosati

Per i vini bianchi il discorso è simile. Chiaramente la loro “data di scadenza” non potrà essere così lontana come per qualche vino rosso.

Del resto i bianchi hanno una struttura e un’alcolicità inferiore alla maggior parte dei vini rossi per cui andrebbero consumati non troppo lontano nel tempo rispetto alla vendemmia.

Esistono comunque vini bianchi adatti all’invecchiamento che possono avere una data di scadenza di qualche anno, ma in linea di massima il bianco va bevuto in fretta …

Discorso identico per i vini rosati, poco longevi e poco inclini all’invecchiamento …

La “data di scadenza” degli spumanti

Per quanto riguarda gli spumanti dobbiamo distinguere tra quelli prodotti con metodo classico e quelli prodotti con metodo Charmat.

Per i primi è fondamentale informarsi sulla data di sboccatura, ovvero quel processo di eliminazione dei residui della fermentazione. Da quel momento in poi, lo spumante andrà consumato in breve tempo. Per i secondi invece va considerata la data di imbottigliamento. Da quel momento in poi non lasciate passare troppo tempo, uno o due anni in ottime condizioni di conservazione.

La “data di scadenza” dei vini da dessert

I vini da dessert sono vini dolci con una ricca componente zuccherina, un potente conservante. Per questo, spesso possono essere bevuti anche a distanza di anni dall’imbottigliamento.

Se poi il vino da dessert è pure strutturato, corposo e ricco di tannini, il suo potenziale di invecchiamento e longevità può essere notevole e la sua data di scadenza molto ma molto lontana nel tempo.

Considera che nella cantina di Wineshop.it è disponibile un vino da dessert del 1932, l’Ora da Re, conservato 56 anni in botte e con capacità di conservazione tali che ancora oggi ha mantenuto tutto il suo grandissimo potenziale.

Insomma, hai capito che quando si parla di vino non si può parlare di una data di scadenza precisa come per altri alimenti o bevande. Si possono piuttosto fare previsioni sulla base dei fattori che abbiamo esaminato.

Che poi se si dice che il “vino buono migliora con il tempo” un motivo ci sarà …

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Posted in: Curiosità sul vino
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