L'avvio del percorso verso l'Unesco è stato reso noto il 3 luglio del 2023 dal Presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, e sarà guidato dalla Fondazione per la Tutela del Territorio del Chianti Classico, l'ente preposto alla tutela e alla valorizzazione del paesaggio e del patrimonio artistico e culturale del Chianti Classico. Un illustre e prestigioso comitato scientifico, composto da esperti provenienti da tutto il mondo, si occuperà del dossier di presentazione del Sistema delle Ville-Fattoria per puntare ad ottenere questo ambito riconoscimento.

In caso di raggiungimento dell'obiettivo, il Sistema delle Ville-Fattoria del Chianti Classico diventerebbe l'ennesimo paesaggio vitivinicolo italiano Patrimonio dell'Umanità Unesco, dopo il paesaggio delle Cinque Terre (1997), i paesaggi vitivinicoli piemontesi delle Langhe-Roero e del Monferrato (2014) e le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene (2019). Sempre restando in ambito vitivinicolo, non possiamo dimenticare le due pratiche agricole nostrane inserite tra i patrimoni orali e immateriali dell’umanità: la pratica agricola della vite ad alberello di Pantelleria (2014) e l'arte del muretto a secco (2018).

Insomma, l'ennesima dimostrazione di come il nostro Paese sia ricco di paesaggi di grande valore naturale, estetico e culturale, che rappresentano qualcosa di unico nel panorama internazionale, definiti attraverso l'interazione tra uomo, pratica vitivinicola e ambiente circostante.

Che cos'è il Sistema delle Ville-Fattoria del Chianti Classico?

Il Sistema delle Ville-Fattoria è un modello organizzativo, agricolo, culturale e paesaggistico che si è affermato nei territori del Chianti Classico, tra le colline delle province di Firenze e Siena, nel corso del XVI secolo.

Furono proprio le due città principi del Chianti Classico ad adottare e portare avanti un processo di totale rinnovamento e rilancio di questi territori, gravemente colpiti dalle carestie, la peste nera su tutte, e dal conflitto tra le due realtà. In pieno periodo rinascimentale, prese così forma il cosiddetto Sistema delle Ville-Fattoria, che andava a rivedere e rivoluzionare il modello produttivo e di organizzazione fondiaria medievale, rinnovandolo attraverso un nuovo assetto, più funzionale alle nuove esigenze dell'economia locale.

Furono così costruite una serie di ville-fattorie, di enorme valore artistico, circondate da parchi, elementi naturali e paesaggistici davvero suggestivi e da terreni di proprietà rivolti alla produzione agricola, in particolare alla viticoltura, fiore all'occhiello della zona del Chianti Classico. Una delle caratteristiche chiave di questo sistema è la sua organizzazione volta a coprire tutta la filiera produttiva. Le vaste tenute e dimore-ville padronali furono progettate per disporre degli spazi, dei luoghi e degli strumenti necessari per assolvere tutte le funzioni per la produzione del vino Chianti Classico, con tanto di apposite cantine per la lavorazione dell'uva e la conservazione del nettare.

Questo sistema è diventato progressivamente il carattere distintivo del territorio del Chianti Classico, rappresentando uno degli elementi tipici di questa regione vitivinicola, risultato dell'interazione tra uomo e ambiente circostante, dal grande valore produttivo, artistico, estetico e turistico.

Insomma, la strada è tracciata verso il riconoscimento del Sistema delle Ville-Fattoria del Chianti Classico verso l'UNESCO.

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