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Come e perché il cambiamento climatico sta modificando il gusto e il sapore del vino

By Luca Stroppa 03 marzo 2023 118 Views

Come e perché il cambiamento climatico sta modificando il gusto e il sapore del vino

Horizon, il magazine di Ricerca e Innovazione dell'Unione Europea, ha recentemente pubblicato i risultati di un progetto, denominato Red and White, promosso proprio dall'UE, che si proponeva di capire come e perché il riscaldamento globale e il cambiamento climatico stanno modificando il sapore e il gusto del vino.

Da questa ricerca emergono una serie di considerazioni importanti e significative che ci aiutano a comprendere l'impatto effettivo e pratico del cosiddetto "Global Warming" sul gusto del vino che comunemente beviamo.

Continua la lettura per saperne di più. Questo articolo può essere uno spunto per riflettere ulteriormente su un tema di estrema attualità e che si sta rivelando sempre più urgente e delicato.

Perché il riscaldamento globale sta cambiando il gusto e il sapore del vino?

Il concetto fondamentale per spiegare perché il cambiamento climatico sta modificando le caratteristiche organolettiche dei vini, in particolare gusto e sapore, messo in luce dalla ricerca, è quello di "Goût de terroir". Si tratta di un'espressione di chiara origine francese, letteralmente "gusto del terroir", con cui si fa riferimento all'influenza esercitata dal terroir, dove crescono le uve alla base di un determinato vino, sul gusto del prodotto finale e, quindi, sulle proprietà espresse dal vino stesso.

Per comprendere meglio questo punto bisogna specificare il significato di terroir. Per terroir s'intende l'insieme dei fattori naturali, geografici, pedoclimatici e fisici, ma anche umani ed antropici, e tutte le loro relazioni, che caratterizzano una determinata area e che definiscono la tipicità di un vino. Ad esempio, nelle Langhe, le uve Nebbiolo trovano condizioni naturali, fisiche, climatiche, geografiche e antropiche ideali per la produzione del Barolo. Si potrebbe anche decidere di produrre Barolo in altre aree, con peculiarità pedoclimatiche, naturali, geografiche etc. etc. diverse, seguendo le rigide norme di vinificazione previste dal disciplinare, ma il Barolo che si ottiene sarà diverso perché diverse sono appunto le condizioni in cui si coltivano le uve Nebbiolo.

Il punto è il seguente:

+ il riscaldamento globale sta alterando le condizioni climatiche di tantissimi terroir e, di conseguenza, sta modificando il gusto e il sapore dei vini che qui si producono.

Se fino a qualche anno fa determinate uve coltivate in un certo terroir, vinificate secondo precise norme, producevano vini con specifiche caratteristiche; oggi quelle caratteristiche rischiano di venire meno proprio perché le condizioni climatiche di coltivazione delle uve di quel terroir stanno radicalmente cambiando.

Questa situazione anomala è testimoniata da un dato importante a cui si fa riferimento nella ricerca. Il Climate Change e il Global Warming stanno portando la pratica della viticoltura anche in aree tradizionalmente non idonee a questa attività. Lampante è il caso del Regno Unito che, improvvisamente, si trova nelle condizioni di disporre di oltre 500 vigneti per produrre notevoli quantità di vino. Se da un lato tutto ciò può anche essere positivo, bisogna sempre considerare il rovescio della medaglia, cioè tutte quelle Nazioni, dalla secolare storia vitivinicola, che hanno delle enormi difficoltà a mantenere viva questa tradizione.

Come il riscaldamento globale sta cambiando il gusto e il sapore del vino?

Precisiamo che il riscaldamento globale provoca innumerevoli difficoltà per la viticoltura mondiale, coinvolgendo ogni fase della filiera produttiva. In questo articolo, ci siamo concentrati sui cambiamenti del terroir che incidono direttamente sulle proprietà del nettare.

A questo punto proviamo a rispondere ad un'altra domanda alla base del progetto: come e in che modo il cambiamento climatico sta modificando il gusto del vino? Dalla ricerca emerge che le temperature elevate, o comunque sopra la media, che si registrano in moltissime località del Pianeta, causano una maturazione anticipata o precoce delle uve. Uve più mature sono più ricche di zuccheri che, trasformati in alcol con la fermentazione alcolica, determinano la produzione di vini più potenti, più alcolici appunto. Tali variazioni organolettiche provocano una percezione diversa del gusto del vino da parte del consumatore, abituato ad un altro "tipo" di prodotto. Tutto ciò, per esempio, ha portato le autorità che regolano la produzione dei vini di Bordeaux ad introdurre sei nuovi vitigni tra quelli ammessi per il celebre "taglio bordolese". Si tratta di vitigni con spiccata acidità naturale volti proprio a contrastare il possibile aumento del grado alcolico dovuto alla maturazione precoce delle uve.

Insomma, per i produttori di tutto il mondo si prospetta una corsa al "riparo" per cercare di adattarsi a questo imponente cambiamento.

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Posted in: Cultura del vino
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