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​Che cos’è la struttura (o corpo) di un vino

By Luca Stroppa 15 luglio 2021 1698 Views

Che cos’è la struttura (o corpo) di un vino

“Questo vino è davvero corposo!”, “questo vino ha struttura importante!”. Quante volte ti è capitato di sentire o di pronunciare frasi di questo tipo? Tante volte, immaginiamo. Del resto, quella sulla struttura o sul corpo del vino è una delle principali valutazioni effettuate nel corso di un assaggio o di una degustazione.

Ma sei sicuro di sapere tutto su questo termine? Che cosa significa struttura o corpo del vino? Quali sono le caratteristiche di un vino strutturato e corposo? E, infine, come si percepisce la struttura o il corpo di un vino? Nel nostro articolo rispondiamo a queste domande.

Che cosa s’intende per struttura o corpo del vino?

Nella lingua italiana, “struttura” e “corpo” possono essere utilizzati, in certi casi, come sinonimi, intendendo genericamente “l’insieme degli elementi o delle parti che compongono un complesso, un’entità o un sistema composito”.

Nel linguaggio enologico, questi due termini sono sinonimi, per cui puoi decidere di utilizzare indifferentemente l’uno o l’altro, e si riferiscono all'insieme di alcuni specifici elementi o sostanze che compongono il vino.

Devi sapere che, il vino è composto prevalentemente da acqua e alcol etilico. Completano il quadro, una serie di sostanze non volatili che contribuiscono a definirne proprietà e caratteristiche, tra cui zuccheri, acidi fissi, sali minerali, polifenoli, glicerina …

Tutte le sostanze non volatili presenti nel vino compongono e determinano la sua struttura e il suo corpo. Tecnicamente, per indicare questi elementi non volatili, solidi e non facilmente evaporabili, si parla di “residuo fisso o secco”, misurato in g/l.

Chiaramente, più il residuo fisso di un vino è alto, più avrà corpo o struttura.

In realtà, pur non rientrando nel “residuo fisso” e pur essendo un elemento volatile anche l’alcol etilico contribuisce a definire la struttura di un vino. L’alcol, infatti, provoca, al palato, sensazioni di calore che esaltano e accentuano la morbidezza del nettare e la percezione delle sue sostanze non volatili.

Quando un vino è corposo o strutturato?

A questa domanda possiamo rispondere dicendo che più il residuo fisso e il volume alcolico di un vino è elevato più sarà corposo e strutturato.

La risposta è teoricamente corretta, ma, in pratica, come è possibile riconoscere all’assaggio la struttura e la corposità di un vino?

Già all’esame visivo esistono una serie di indizi che possono suggerire il grado di corposità del nettare. Prova, ad esempio, a far roteare il liquido nel bicchiere: maggiore sarà la sua resistenza a questa sorta di moto rotatorio, maggiore sarà la sua struttura, perché maggiore è la presenza di sostanze “solide”, non volatili. O ancora, un altro fattore da valutare son gli archetti del vino che si formano sulla superficie interna del bicchiere: se le lacrime che caratterizzano gli archetti sono numerose e scendono lentamente significa che ti trovi di fronte ad un vino strutturato perché le sostanze non volatili oppongono maggiore resistenza alla forza di gravità che le spinge verso il basso; al contrario se le lacrime scorrono via veloci sei di fronte ad un vino giovane, poco strutturato.

All'esame olfattivo non esistono particolari indizi, mentre al momento dell’esame gustativo il livello di corposità e struttura di un vino si manifesta in modo lampante. Se al palato il vino rivela sensazioni riconducibili a pastosità e morbidezza, allora sarà corposo e strutturato, ricco di sostanze non volatili e con un grado alcolico piuttosto elevato.

Come classificare i vini in base a struttura/corpo?

Ora che sai cosa significa corpo e struttura di un vino e sai come riconoscerli, è arrivato il momento di capire come classificarli.

Generalmente. si parla, sulla base del residuo fisso e del grado alcolico, di vino:

- magro: privo o quasi di struttura. Si tratta di un vino che non può essere valutato positivamente data la mancanza di corpo.

- leggero: poco strutturato e corposo, con un residuo fisso inferiore a 15 g/l e grado alcolico inferiore a 12°C. Sono leggeri quei vini bianchi freschi, giovani e di pronta beva.

- di medio corpo: strutturato e corposo, tra 16 g/l e 29 g/l di residuo fisso e grado alcolico tra 12°C-13°C. Sono tipicamente di medio corpo i vini rossi non sottoposti ad un lungo periodo di maturazione e affinamento.

- di corpo pieno: di ottima struttura, con residuo fisso tra 30 g/l e 44 g/l e con grado alcolico tra 13°C-14°C. Tipico dei rossi da invecchiamento.

- robusto: di struttura molto importante, con residuo fisso maggiore di 45 g/l (solitamente fino a 50 g/l) e grado alcolico superiore ai 14°C. Tipico dei vini passiti dolci, morbidi e molto densi.

- pesante: come per l’aggettivo magro, si tratta di una valutazione negativa del nettare. Si tratta di un vino con residuo fisso elevatissimo e con gradazione alcolica eccessiva, tali da non raggiungere un adeguato equilibrio con gli altri elementi che caratterizzano il vino.

Posted in: Cultura del vino
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