Abbinamento vino e spiedini di carne
Con l’arrivo dell’estate e della bella stagione, i pasti all’aria aperta diventano un momento piacevole e assai diffuso in ogni angolo della nostra Penisola. Tra i protagonisti indiscussi di queste occasioni ci sono certamente gli spiedini di carne. Un classico intramontabile delle grigliate estive.
Nel nostro articolo, ti racconteremo la loro storia e qualche interessante curiosità, ti spiegheremo come cucinarli e, infine, ti daremo qualche consiglio sui vini italiani da abbinarci.
Spiedini di carne: storia e curiosità
Carni miste, solitamente alternate a verdure, infilate in un bastoncino, cotte sulla griglia o allo spiedo con l’aggiunta di olio, sale e pepe. Tutti conoscono gli spiedini e la loro ricetta. Una preparazione semplice e piuttosto veloce, diffusa da tempo immemore ...
Stiamo parlando della modalità di cottura della carne più immediata e antica, quella a cui l’uomo si è affidato fin dalla Preistoria e dalla scoperta del fuoco. Dopo le battute di caccia, la carne veniva cotta direttamente sul fuoco vivo, generato da rami o pietre incandescenti, e poi mangiata con le mani o con i rudimentali arnesi utilizzati per la caccia. Ed è proprio uno di questi strumenti a dare il nome alla nostra preparazione: lo spiedo o “spetus”.
Lo “spiedo” o “spetus” era una lunga asta di ferro o, più raramente, di legno, dalla forma appuntita, utilizzata in guerra, per la caccia ma anche in cucina … Soldati e cacciatori, non avendo altri arnesi a disposizione, infilzavano grandi pezzi di carne con lo spiedo per cuocerli e poi per mangiarli. Ecco dunque l’antenato degli attuali “spiedini”.
Successivamente, furono i soldati longobardi a perfezionare tale strumento per il suo uso in cucina e a introdurre varianti più piccole, i nostri spiedini. I Longobardi erano grandi amanti di questo tipo di cottura della carne, diffondendola nei territori della nostra Penisola che occuparono.
Gli esperti individuano nella zona di Brescia, dove, non a caso, la presenza e l’influenza longobarda fu notevole, la terra d’elezione dello spiedo e degli spiedini, ormai cucinati in ogni Regione.
Spiedini di carne: come si cucinano?
Oggi, con il termine “spiedino” ci si riferisce solitamente ad una preparazione che comprende un bastoncino di legno e una piccola asta metallica dove si infilzano pezzi di carne, spesso alternati da verdure (peperoni e zucchine su tutte), cotti alla griglia.
Esistono numerose tipologie di spiedini, alla carne, misti, vegetariani, di pesce, di frutta … E ogni singola tipologia presenta numerose varianti.
La più diffusa è, certamente, quella alla carne, composta variamente da bocconcini di vitello, manzo, maiale, pollo o salsiccia, a seconda delle preferenze individuali.
Dopo aver pulito e tagliato a piccoli pezzi la carne che desideri utilizzare per la tua preparazione, procedi con la marinatura prima della cottura, con olio, vino ed erbe aromatiche come rosmarino, salvia a pepe. A questo punto, infila i pezzi di carne nello spiedo, magari alternandoli con qualche verdura, per dare ulteriore gusto e “colore” alla preparazione. Infine, falli cuocere alla griglia, allo spiedo o in padella, ruotandoli in modo tale da che la cottura possa essere omogenea e spennellandoli con la marinatura utilizzata in precedenza. In questo modo, eviterai che la carne si possa seccare.
Spiedini di carne: quale vino abbinare?
Il vino da abbinare agli spiedini dipende fondamentalmente dal tipo di carne che intendi “infilzare” nello spiedo.
In linea generale, con gli spiedini di carne spazio ai vini rossi: più la carne è corposa, succulenta e caratterizzata da grassezza e untuosità più il vino rosso da abbinare dovrà essere strutturato, alcolico e tannico. Per questo, con spiedini importanti con carne di cervo, cinghiale e capriolo puoi osare con un Nebbiolo d’Alba o per restare nella terra della carne allo spiedo e degli spiedini, ti consigliamo questo Botticino D.O.C.
Per spiedini con carne di maiale o carne di pollo, o con un loro mix, spazio sempre a vini rossi, più freschi, leggeri e delicati. Due nomi su tutti: Schiava, una piacevole sorpresa, e una vivace Bonarda dell’Oltrepò Pavese.