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​10 cose che devi sapere sull’Enantio

By Luca Stroppa 06 luglio 2021 189 Views

10 cose che devi sapere sull’Enantio

Se vuoi conoscere uno dei vitigni italiani più rari e prestigiosi del nostro patrimonio ampelografico, questo articolo fa per te.

In 10 comodi punti, ti presentiamo uno dei più prestigiosi autoctoni del Trentino Alto Adige. Stiamo parlando dell’Enantio ...

1. Scrivi “Enantio” ma pronuncia “Enanzio”

Prima di rivelarti la storia e le principali caratteristiche di questo vitigno e dei vini che si ottengono, dobbiamo fare una precisazione.

La pronuncia corretta è “Enanzio”, con la “z” che prende il posto della “t” che, invece, viene conservata nella scrittura.

Insomma, se lo scrivi è “Enantio”, se lo pronunci è “Enanzio”!

2. l’Enantio è un vitigno a bacca nera, autoctono del Trentino Alto Adige

L’Enantio è un vitigno a bacca nera autoctono del Trentino Alto Adige, in particolare della Bassa Vallagarina, la valle che si sviluppa attorno a Rovereto, ricca di affascinanti borghi immersi in meravigliosi vigneti. Molto diffuso nella Terra dei Forti, al confine tra il Trentino Alto Adige e il Veneto.

Va rimarcato che tale vitigno è coltivato solo in questa area e non è presente altrove.

3. "Enantio" dal 1992

Il vitigno “Enantio” è conosciuto anche come “Lambrusco a foglia frastagliata”. Anzi, almeno fino agli anni ‘90, questo è stato il suo nome ufficiale. Si pensava, infatti, che l’attuale Enantio appartenesse alla famiglia dei Lambruschi emiliani e che fosse arrivato in Trentino Alto Adige proprio a partire dall’Emilia Romagna.

Gli studi approfonditi condotti, nel corso degli anni ‘80, da alcuni esperti hanno rivelato l’assenza di relazione con la famiglia dei Lambruschi emiliani. Così, il 30 settembre del 1992 il nostro vitigno è stato inserito nel Registro della varietà di vite con il nuovo nome di Enantio.

Ma attenzione, il nome storico “Lambrusco a foglia frastagliata” è, ancora oggi, molto diffuso e utilizzato, nonostante, ripetiamo, non ci sia alcuna relazione con la famiglia dei Lambruschi emiliani!

Perché?

Perché un tempo il nome “Labrusca” era utilizzato per denominare la “vite selvatica” e pare che l’Enantio abbia qualche relazione con le viti selvatiche che crescono nei boschi della Vallagarina.

Non a caso, nel dialetto locale, l'Enantio fa parte delle varietà “ambrosche”, cioè viti in qualche modo legate a quelle selvatiche.

4. l’Enantio è conosciuto fin dai tempi di Plinio Il Vecchio

L’Enantio è un vitigno dalle origini antichissime. Addirittura, le prime testimonianze risalgono al I secolo d.C., quando fu citato sia dal naturalista greco Dioscoride, ma soprattutto da Plinio Il Vecchio, nella sua “Naturalis historia”, descrivendola come “vite selvatica” (successivamente addomesticata), diffusa nei boschi della Vallagarina: “Labrusca hoc est vitis silvestris, quod vocatur oenanthium”, ovvero “Uva Labrusca che proviene da questa vite selvatica chiamata Enantio".

Fino a qualche anno fa questo vitigno era il più coltivato dai contadini lagarini, che ne apprezzavano la resistenza alle “malattie della vite”. L'affermazione e la diffusione dei vitigni “internazionali” ha interrotto il percorso di crescita di questo vitigno, ma non la qualità della sua produzione.

Oggi, infatti, qualche lungimirante produttore, intenzionato a valorizzare i prodotti di questa zona, si dedica con successo alla sua coltivazione, dando vita a prodotti di eccellente qualità.

5. l’Enantio è un vitigno a piede franco resistente alla fillossera

Tra le caratteristiche uniche e distintive dell’Enantio c’è la sua resistenza ad alcuni parassiti della vite, in particolare alla fillossera della vite, l’insetto di origine nordamericana che, tra Ottocento e Novecento, provocò gravi danni alla viticoltura europea, con la distruzione di moltissime varietà.

L'Enantio, invece, grazie ai terreni di carattere sabbioso della Vallagarina, è riuscito a resistere, tanto da rappresentare una delle rare viti a piede franco ancora esistenti in Italia e in Europa.

N.B. Per viti a piede franco s’intendono quelle viti non innestate su radici americane resistenti alla fillossera. La soluzione largamente adottata per combattere questo parassita della vite.

6. caratteristiche del vitigno Enantio: acini pruinosi, foglie frastagliate e maturazione tardiva

Oltre alla sua capacità di resistere alla fillossera, il vitigno Enantio si caratterizza per un grappolo di medie dimensioni, allungato ed alato (vedi foto), acini medio piccoli, pruinosi e di colore blu-nero e foglie “frastagliate”.

Trova il suo habitat naturale e ideale nei terreni ricchi di rocce calcaree, scheletro e sali minerali tipici del fondovalle della Vallagarina e giunge a maturazione piuttosto tardivamente, tanto che le sue uve possono essere raccolte anche sul finire di Ottobre.

7. i vini Enantio si caratterizzano per sensazioni vegetali e speziate e per ottima tannicità

Per lungo tempo i vini Enantio sono stati utilizzati come vini da taglio per impreziosire altre tipologie di vini più scariche e meno vigorose.

Oggi, la sua vinificazione in purezza è portata avanti da diverse grandi cantine del Trentino, con risultati qualitativi davvero eccellenti.

I suoi vini sono di colore rosso rubino e spiccano per aromaticità, tra sensazioni balsamiche, vegetali e speziate, con note di confettura di frutti rossi. Al gusto rivelano sapidità, struttura, personalità, morbidezza e ottima tannicità, controllata attraverso un’attenta maturazione in legno.

8. i vini Enantio sono perfetti con primi piatti al ragù e stufati

La struttura e la complessità dei vini rossi ricavati da uve Enantio li rendono particolarmente adatti ad accompagnare primi piatti di pasta con ragù di carne e stufati di cervo, cavallo o vitello. Ottimi con selvaggina e cacciagione ma anche con formaggi a pasta dura.

9. la valorizzazione dell’Enantio

Negli ultimi anni diversi produttori del Trentino si stanno impegnando nella valorizzazione e nella promozione di questo raro vitigno e dei suoi prestigiosi vini, ricavati in purezza.

Tra gli strumenti utilizzati per la sua diffusione, oltre alla qualità del prodotto finale, c’è anche il tentativo di affermare il nome stesso del vitigno e del vino: “Enantio” per distinguerlo e identificarlo in maniera univoca. Da qui la scelta di adottare un nome diverso dal “Lambrusco a foglia frastagliata”.

E un impulso importante alla sua affermazione in Italia è legato anche all’affermazione della D.O.C. Valdadige TerradeiForti di cui l’Enantio è assoluto protagonista.

10. l'Enantio Letrari è in vendita online su Wineshop.it

Se, dopo aver letto il nostro articolo, ti è venuta voglia di assaggiare un buon Enantio, ti trovi nell’enoteca online giusta.

Su Wineshop.it puoi comprare online una delle migliori interpretazioni del vitigno Enantio: Enantio Letrari, prodotto da una delle cantine più conosciute e apprezzate del Trentino Alto Adige.

Posted in: Vini d'Italia
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