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​Vino "maderizzato": che cosa significa?

By Luca Stroppa 18 ottobre 2021 703 Views

Vino "maderizzato": che cosa significa?

"Maderizzato" è un termine o, meglio, un aggettivo a cui qualche esperto potrebbe ricorrere nel corso di una degustazione in riferimento ad un vino che rivela particolari caratteristiche, spesso, ma non sempre, con accezione negativa. Ne hai già sentito parlare? Sai qual è il suo significato? Sai quali sono gli aspetti tipici di un vino "maderizzato"? E sai da dove deriva questo aggettivo?

Nel nostro articolo ti spieghiamo il significato e ti riveliamo le caratteristiche di un vino "maderizzato".

Che cosa s'intende per vino "maderizzato"?

Se nel corso di una degustazione qualcuno parla di "vino maderizzato" che cosa vuole indicare? Te lo diciamo subito.

Si definisce "maderizzato" un vino che ha subito un lungo processo di ossidazione proprio come il vino fortificato "madeira" o "madera".

Per capire il concetto, andiamo per ordine e analizziamo la prima parte della nostra definizione, ovvero un vino maderizzato è un "vino che ha subito un lungo processo di ossidazione".

Devi sapere che il rapporto tra ossigeno e vino è di "amore e odio". In breve, senza entrare in complesse trattazioni di carattere chimico, possiamo dire che: una minima quantità di ossigeno può favorire lo sviluppo e la maturazione di gran parte dei vini, mentre il contatto prolungato tra ossigeno e nettare può comprometterne le caratteristiche organolettiche.

In particolare, un'ossidazione eccessiva può causare:

- alterazione cromatica: i vini bianchi assumono tonalità ambrate e i vini rossi un colore mattone/arancione.

- alterazione del gusto e del sapore, tendente al dolciastro con perdita di freschezza in favore di sensazioni morbide;

- alterazione aromatica: i sentori primari e fruttati vengono progressivamente coperti e persi, in favore di aromi terziari più complessi, liquorosi e, spesso, acetici.

Per tali ragioni, il termine "maderizzato" è utilizzato, per la stragrande maggioranza dei vini, con accezione negativa, soprattutto in riferimento a quei bianchi che, mal conservati o eccessivamente invecchiati, subiscono l'azione dell'ossigeno o di altri agenti esterni e vedono alterate le loro proprietà organolettiche originarie. In particolare, i "vini bianchi maderizzati" assumono un colore scuro e opaco, ambrato, tra l'arancione e il marrone, perdono limpidezza, acquisiscono un sapore piuttosto dolce o, meglio, dolciastro e un bouquet aromatico pesante.

Dobbiamo precisare che il nostro aggettivo fu introdotto proprio in riferimento ai vini bianchi eccessivamente invecchiati ed ossidati. Oggi, si utilizza anche per i vini rossi trasformati dall'ossidazione, ma tale uso è considerato improprio.

Ora, analizziamo la seconda parte della definizione: un vino maderizzato ha subito una lunga ossidazione proprio come il vino chiamato 'madeira' o 'madera'. Come è facilmente intuibile, il termine "maderizzato" deriva proprio dal nome di questo particolare vino fortificato, che si distingue per il lungo invecchiamento/ossidazione a cui è sottoposto. Nel prossimo paragrafo, vediamo le sue particolari caratteristiche.

Quello che ci preme sottolineare è che, nel caso del "madera" la lunga ossidazione è un tratto distintivo della sua produzione, ma, soprattutto, è un pregio. Tale accezione positiva vale anche per quei vini passiti dolci o da dessert che riescono a sopportare un lungo invecchiamento e che, con un'ossidazione controllata, acquisiscono ulteriore complessità. Provare per credere l'Ora da Re, un vino rarissimo del 1932 ...

Insomma, la maderizzazione non è sempre un difetto!

Vino "madera" o "madeira": che cos'è?

Madeira o Madera è un arcipelago portoghese situato nell'Oceano Atlantico, a nord-ovest delle coste africane. Qui si produce l'omonimo nettare di cui abbiamo accennato nel paragrafo precedente.

Nello specifico, si tratta di un vino fortificato, caratterizzato dall'aggiunta di alcol durante o dopo la fermentazione alcolica.

Nel primo caso si ottengono Madeira particolarmente dolci perché l'alcol aggiunto interrompe la fermentazione alcolica, incrementando il contenuto zuccherino e il grado di dolcezza del vino (ricorda che la fermentazione trasforma gli zuccheri in alcol), oltre che la sua capacità di invecchiamento. Nel secondo caso, si ottengono vini Madeira più secchi, perché la fermentazione è portata a termine, ma sempre con un enorme potenziale di invecchiamento. L'alcol, infatti, ha proprietà conservanti che permettono al vino di resistere nel tempo! Quest'aspetto è determinante perché il contenuto alcolico di questo vino lo preserva dagli effetti negativi dell'ossidazione che, al contrario, si trasforma in un valore aggiunto, arricchendo il nettare di aromi caramellati/affumicati unici e caratteristici.

A partire da alcuni vitigni locali come la Tinta Negra Mole o i vitigni Sercial, Verdelho, Bual e Malmsey si produce un vino bianco base che viene sottoposto ad una particolare lavorazione. Dopo l'aggiunta di alcol, il nettare viene conservato, per almeno 3 mesi, in appositi locali e contenitori riscaldati (localmente "estufas"), a temperature che superano i 40°C, o comunque sottoporti a riscaldamento naturale.

Il caldo accelera la maturazione del vino, donandogli inconfondibili aromi caramellati, rinforzati da un lungo invecchiamento, che può durare anche oltre 10 anni, e dall'esposizione all'ossigeno. Il vino acquisisce così ulteriore complessità e rotondità, senza degenerare, grazie all'azione protettiva e conservante dell'alcol.

Curiosamente, i benefici derivanti dalla pratica di "riscaldare" il vino madeira durante la sua conservazione furono scoperti casualmente. Nel lontano XVII secolo, alcuni produttori locali si accorsero che il loro vino rinforzato, dopo lunghi viaggi nelle stive delle navi, sottoposto ad alte temperature e a notevoli sbalzi termici, maturava più velocemente e, soprattutto, migliorava. Ecco perché codificarono questa pratica per la sua produzione!

Insomma, queste informazioni sul vino "madeira" ci permettono di precisare che l'aggettivo "maderizzato", a seconda del vino a cui si riferisce, può assumere connotazioni negative o positive. In linea generale, per vini fortificati e/o passiti dolci la "maderizzazione" può essere vantaggiosa, per tutti gli altri vini è, invece, dannosa.

Posted in: Cultura del vino
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