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Vendemmia manuale o meccanica: due modalità di raccolta dell’uva a confronto

By Luca Stroppa 16 settembre 2020 2912 Views

Vendemmia manuale o meccanica: due modalità di raccolta dell’uva a confronto

La vendemmia è un momento molto delicato per ogni cantina e molto atteso da tutti i winelover, il primo step verso la produzione del nettare. Questa fase contribuisce in maniera determinante a definire la qualità, le caratteristiche e il possibile successo di un vino.

La raccolta dell’uva va dunque realizzata con la massima attenzione, a partire dalla scelta della modalità con cui effettuarla. Esistono infatti due tipologie di vendemmia a cui si può ricorrere, quella manuale e quella meccanica. Nel nostro articolo le analizzeremo una ad una, scoprendo tutte le loro caratteristiche.

La vendemmia manuale

La vendemmia manuale è la raccolta a mano dell’uva. I vendemmiatori, senza l’ausilio di strumenti meccanici, tagliano i grappoli d’uva, li raccolgono in specifici contenitori e li trasportano in cantina, affidandosi esclusivamente alla precisione e alla delicatezza delle loro mani e alla forza delle loro braccia. Si tratta della tecnica di vendemmia più antica, utilizzata fin dagli albori ma ancora oggi molto diffusa.

Del resto, questa pratica presenta diversi vantaggi e punti di forza.

La vendemmia manuale garantisce un'elevate qualità delle uve raccolte e del prodotto finale. Il vendemmiatore, infatti, grazie alla propria esperienza e alle proprie conoscenze, può selezionare con la massima cura le uve che si trovano nelle migliori condizioni e che hanno raggiunto il grado di maturazione ideale per la produzione di una determinata tipologia di vino. La vendemmia manuale è dunque una tipologia di raccolta che possiamo definire “qualitativamente selettiva” perché, se praticata con attenzione, permette di raccogliere solo le uve di maggiore qualità presenti in un vigneto.

Inoltre, la vendemmia manuale preserva l’integrità dell’acino, riducendo il rischio di pericolose rotture delle bacche, con conseguente fuoriuscita del mosto, e proteggendo l’uva da pericolosi fenomeni ossidativi che comprometterebbero la qualità del vino. Tutto questo dipende dalla capacità, dalla precisione e dalla sensibilità del vendemmiatore.

Vendemmia manuale o meccanica: due modalità di raccolta dell’uva a confronto

Bisogna considerare che la vendemmia manuale è spesso l’unica soluzione che si può adottare: in primo luogo perché alcuni disciplinari di produzione la impongono per ottenere un vino di qualità superiore; in secondo luogo perché alcune delle più prestigiose aree vitivinicole italiane sono dislocate in zone difficilmente raggiungibili da macchine vendemmiatrici, pensa solo ai terrazzamenti della Valtellina o ai vigneti a picco sul mare delle Cinque Terre.

Tra i punti di debolezza più discussi riguardo alla vendemmia manuale ci sono sicuramente i suoi costi e le spese per sostenerla. La forza lavoro necessaria per effettuare questo tipo di raccolta è, infatti, superiore a quella della vendemmia meccanica, per cui l’investimento economico è maggiore (in media il triplo). Così come maggiore è il dispendio in termini temporali: una raccolta manuale richiede più tempo per essere realizzata.

La vendemmia meccanica

La vendemmia meccanica è quella che avviene ad opera di apposite macchine, chiamate “vendemmiatrici”, che raccolgono i grappoli d’uva scuotendo la pianta.

Rispetto a quella manuale, questa tipologia di vendemmia riduce notevolmente sia i tempi di raccolta, perché la macchina è più veloce ed è in grado di raccogliere una maggiore quantità di uva in un minor lasso di tempo, sia i costi della forza lavoro, con spese di produzione inferiori.

Gli svantaggi di questa pratica riguardano la qualità e l’integrità delle uve.

Come abbiamo visto, con la vendemmia manuale l'esperienza e la sensibilità del vendemmiatore permette di raccogliere e selezionare attentamente le migliori uve del vigneto. Ovviamente queste caratteristiche non possono essere presenti in una “vendemmiatrice”, causando un decremento della qualità delle uve portate in cantina.

Inoltre, le vendemmiatrici possono raccogliere oltre all’uva anche frammenti come foglie, strati della corteccia della pianta e altri materiali che possono alterare le caratteristiche dell’uva. Infine, l’utilizzo di queste macchine aumenta il rischio di rotture degli acini delle uve, con la fuoriuscita del mosto, innescando pericolosi fenomeni ossidativi.

Devi però considerare che la vendemmia meccanica è, in certi casi, una scelta obbligata, opportuna e vantaggiosa, e non solo in termini economici. La vendemmia è un’operazione che deve essere svolta in un arco temporale non troppo esteso, proprio per raccogliere l’uva quando è giunta al massimo delle sue potenzialità ed evitare i rischi di fenomeni climatici che possono compromettere la raccolta. Le aziende che dispongono di una superficie vitata estesa ricorrono dunque a questa pratica per poter disporre di uve raccolte in una stessa fase di sviluppo, condizione e maturazione.

Molto dipende dalla qualità e dalle caratteristiche delle “vendemmiatrici”. Queste ultime riusciranno mai a raggiungere la precisione e la sensibilità che può portare in vigna l’uomo?

Posted in: Cultura del vino
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