Stai a guardare il capello: significato e origine di un modo di dire legato al vino
Oggi vogliamo svelarti una curiosità. Hai presente il modo di dire “stai a guardare il capello(?)”? Bene! Conosci il suo significato e la sua storia? Ma, soprattutto, sai che la sua origine è strettamente legata al vino?
Non lo sapevi? Non preoccuparti. Continua a leggere il nostro articolo. Ti spieghiamo il suo significato e abbiamo una storia davvero interessante da raccontarti per rivelare la sua origine.
Che cosa significa “stai a guardare il capello”?
L’espressione stai a guardare il capello(?) è, oggi, diffusa in tutta Italia. Può darsi che sia capitato anche a te di usarla in determinate circostanze.
La sua città Natale, però, è Roma. Questo modo di dire è, infatti, tipico del dialetto romano. La sua versione originaria e locale è la seguente: stai a guardà er capello? Se hai avuto modo di visitare o stare per qualche giorno a Roma, non escludiamo che tu possa aver sentito questa espressione. Del resto, questo detto è molto diffuso ed è di uso comune nella Città Eterna.
Sai che cosa significa? Conosci il significato di stai a guardà er capello? Te lo spieghiamo subito.
Stai a guardare il capello o stai a guardà er capello significa soffermarsi su alcuni particolari, poco importanti, in maniera eccessivamente meticolosa. L’espressione viene spesso utilizzata in quelle circostanze in cui una persona si dimostra troppo puntigliosa, troppo rigida, troppo focalizzata su alcuni dettagli ritenuti futili o di scarsa rilevanza, almeno secondo il modo di vedere di chi la pronuncia. Diciamo che chi usa questo detto considera esagerata la meticolosità di una determinata persona. Quindi è utilizzato in un’accezione negativa.
Sembra tutto chiaro. Anche l’origine del detto appare scontata e intuitiva. Capello inteso come ciò che abbiamo sul nostro capo. Simbolo di “piccolezza”, di minuscolo dettaglio, proprio per il suo sottile spessore. In realtà, NON è così perché il riferimento non è al capello comunemente inteso, ma ad un particolare “capello” che ha a che fare con il mondo del vino.
É arrivato il momento di svelarti la curiosa origine di questo detto.
Perché si dice “stai a guardare il capello”?
La nascita di questo modo di dire romano è databile, grosso modo, nel XIV secolo. Localizziamo la sua origine in una delle tipiche osterie di quei tempi.
All’epoca, questi luoghi erano molto frequentati ed erano importanti occasioni di ritrovo e svago per la popolazione. Il vino veniva servito al tavolo in contenitori di metallo o di terracotta. Questo dettaglio, spesso, faceva nascere discussioni animate che potevano sfociare in vere e proprie zuffe tra oste e clienti.
Perché? A volte gli osti venivano accusati di versare un quantitativo di vino inferiore rispetto a quanto pattuito e pagato, ingannando il cliente. La mancanza di trasparenza dei contenitori di metallo o di terracotta non consentiva al cliente di verificare con certezza la quantità di vino ricevuto. Allo stesso modo, la non-trasparenza del contenitori impediva all’oste di versare il vino con la massima precisione e accuratezza. Da qui sorgevano quelle incomprensioni che poi portavano ad accesi scontri e liti.
Come risolvere questo problema? Introducendo caraffe di vetro trasparente che permettevano di verificare la quantità di vino versato. Su queste caraffe venivano aggiunti dei segni che indicavano i vari livelli o le varie misure possibili: un litro, mezzo litro, un quarto di litro etc. etc. In questo modo, l’oste poteva servire il vino nelle caraffe, con maggior precisione, versandolo fino al livello richiesto. Allo stesso modo, il cliente poteva accertarsi che la quantità di vino versata fosse corretta. Da quel momento, discussioni e liti diminuirono drasticamente.
Quei segni incisi sulle caraffe per indicare il livello da raggiungere per versare una certa quantità di vino erano chiamati “capelli”. Ed è proprio questo il “capello” a cui si fa riferimento nell’espressione stai a guardare il capello. É come se la persona a cui ci si riferisce con questo detto si soffermi con estrema puntigliosità a verificare se il livello del vino versato corrisponde perfettamente al capello della caraffa, non un millilitro in meno né un millilitro in più. Insomma, un comportamento giudicato eccessivamente puntiglioso.
Curioso, vero?
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