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​Perché i vini passiti sono conservati in bottiglie di dimensioni ridotte?

By Luca Stroppa 19 ottobre 2022 100 Views

Perché i vini passiti sono conservati in bottiglie di dimensioni ridotte?

Nell'articolo di oggi vogliamo rispondere ad un quesito che ci ha particolarmente incuriosito e che risulta tra le domande sul vino più ricercate online: perché i vini passiti sono conservati in bottiglie di formato e dimensioni ridotte?

Dopo aver letto la domanda, abbiamo riflettuto e siamo giunti alla conclusione che valeva la pena dedicarci un apposito pezzo, perché le risposte a questo dubbio, che attanaglia qualche appassionato, sono tutt'altro che banali, anzi di grande interesse.

Di seguito, ti spieghiamo perché le bottiglie di piccole dimensioni sono quelle utilizzate, nella stragrande maggioranza dei casi, per i vini passiti.

Perché i vini passiti sono conservati in bottiglie di formato ridotto?

Ti basta visitare una qualsiasi enoteca online o fisica e recarti nella sezione dei vini passiti o da dessert per accorgerti che la maggior parte di questi vini sono conservati in bottiglie di formato e dimensioni ridotte rispetto ai "classici" vini rossi, bianchi e rosati.

Mentre i vini passiti o da dessert, salvo rare eccezioni, si trovano in contenitori da 50 cl o da 37,5 cl; i vini rossi, bianchi o rosati si trovano nel tipico formato da 75 cl, se non nella versione Magnum, da 1,5 L, o addirittura in formati superiori. La domanda sorge spontanea: perché questa differenza? Perché il formato da 37,5 cl o da 50 cl viene utilizzato quasi esclusivamente per i vini passiti? Perché non vengono conservati in una bottiglia di dimensioni superiori?

Il mistero si infittisce ulteriormente se si considera che, come abbiamo sottolineato nell'articolo "Perché comprare una bottiglia di vino in formato Magnum", il formato da 75 cl, da 1,5 l e superiori, rispetto ai formati ridotti, hanno un migliore rapporto tra volume di vino e superficie esposta all’ossigeno, contrastando i pericolosi fenomeni ossidativi. In sostanza, la bottiglia classica e, ancor di più, quelle di grandi dimensioni si prestano meglio alla conservazione del vino nel tempo. E, allora, perché non conservare anche i vini passiti in queste bottiglie? Perché il formato Magnum, così virtuoso, non è utilizzato per questi vini?

Dopo tutte queste premesse e tutte queste domande è arrivato il momento di fornire le risposte che possono far chiarezza sulla scelta dei produttori di imbottigliare i vini passiti e dolci in contenitori di formato ridotto.

Per comodità e facilità di lettura abbiamo raggruppato le risposte in due punti. Perché i vini passiti sono conservati in bottiglie di formato e dimensioni ridotte?

1. per una MOTIVAZIONE ECONOMICA

La questione economica è certamente la principale motivazione che ha portato ad individuare nelle bottiglie di formato ridotto come il miglior contenitore per le bottiglie di vino passito.

Per prima cosa, dobbiamo dire che il processo di produzione di un vino passito è più costoso e più lungo rispetto a quello tradizionale. In particolare, l'operazione di appassimento delle uve è decisamente dispendiosa, in termini di:

- TEMPO: perché bisogna attendere un certo periodo affinché le uve appassiscano;

- RISORSE E STRUMENTI DA IMPIEGARE: pensa, ad esempio, alla cura degli appositi locali adibiti all'appassimento;

- UVE DA UTILIZZARE: quest'ultimo punto è di particolare importanza e merita di essere approfondito. La disidratazione degli acini e l’evaporazione di buona parte dell’acqua in essi contenuta, con la conseguente concentrazione di zuccheri, sali minerali e altri composti, è il tratto distintivo del processo di appassimento. Se da un lato questa tecnica consente di incrementare il contenuto zuccherino degli acini, dall'altro la perdita di acqua comporta una diminuzione significativa della quantità di vino che si può ricavare.

Per essere ancor più chiari, diciamo che se da 200 kg di uva si ricavano un tot. di litri di vino, da 200 kg di uva, sottoposta ad appassimento, si ottiene un quantitativo inferiore di litri di vino. Insomma, per ottenere una stessa quantità di vino, in termini di litri, si dovrà utilizzare più chilogrammi d'uva per il passito rispetto ai classici vini.

Di conseguenza, i costi di produzione sono più elevati e il prezzo del prodotto finale superiore a quello dei vini non passiti. Banalmente: 75 cl di vino passito costano di più rispetto a 75 cl di vino non passito!

Tornando alla nostra domanda iniziale: perché conservare i vini passiti in bottiglie di dimensioni ridotte? La prima risposta è la seguente: perché la bottiglia di formato e dimensioni inferiori permette ai produttori di mettere in commercio il loro vino passito ad un prezzo accessibile e ad una fetta di pubblico più ampia. Del resto, come abbiamo visto, lo stesso vino in formati superiori avrebbe un prezzo molto più elevato, troppo elevato ...

2. per una MOTIVAZIONE PRATICA

La seconda ragione che spinge i produttori a scegliere formati più piccoli per i loro vini passiti è di carattere pratico.

I vini passiti vanno solitamente bevuti a fine pasto o extra-pasto, con il dolce o con il dessert, talvolta con formaggi stagionati, oppure vanno bevuti soli, come vini da meditazione. Non possono accompagnare tutte le portate e quindi sono consumati in quantità ridotte. Se ciò si somma a quanto detto prima sui costi di produzione, ecco che il formato "mini", oltre ad essere il più conveniente è anche il più pratico, data la tipologia di consumo richiesta.

L'unico potenziale dubbio è rappresentato dal fatto che la bottiglia di piccole dimensioni è meno indicata per la conservazione del vino, a causa del maggior rapporto tra volume di liquido e superficie esposta all’ossigeno. Tuttavia, l'enorme capacità di invecchiamento di questi vini, grazie alla notevole presenza di zuccheri e all'elevato grado alcolico, permette di far fronte a questo problema, evitando, inoltre, inutili sprechi.

Ecco spiegato perché i vini passiti sono imbottigliati in contenitori di dimensioni ridotte!

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Posted in: Curiosità sul vino
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