Notizie sul vino: Trump annuncia possibili dazi del 200% sul vino italiano
Le principali notizie sul vino dell’ultima settimana (8 marzo - 14 marzo 2025). Riguardano il vino italiano e non solo. Sono quelle più interessanti, più dibattute, più curiose e più riprese dai migliori siti e Blog sul vino.
Leggi quanto segue per restare informato. Buona lettura.
Le ultime news sul vino
Le “copertine” dei siti sul vino continuano ad essere focalizzate sulla questione dei dazi USA e sui possibili effetti per il vino italiano ed europeo. Ma questa settimana c’è anche un’altra notizia che ha occupato le prime pagine dei portali specializzati: l’ISTAT conferma il traguardo record per l’export di vini italiani nel 2024.
Spazio anche alle epocali novità nel disciplinare di produzione del Pinot Grigio delle Venezie DOC e ad un importante riconoscimento per gli spumanti Alta Langa. Infine, i grandi risultati ottenuti dall’enoturismo italiano nel 2024.
1️⃣ Vino italiano a rischio dazi del 200% negli Stati Uniti: avverte Trump
Il tema dei dazi USA sul vino italiano continua ad essere sotto i riflettori anche questa settimana, con una nuova notizia che arriva direttamente dagli Stati Uniti. Da tempo ormai, la questione sta suscitando grande interesse, poiché le sue implicazioni potrebbero avere gravi ripercussioni sull'economia mondiale.
Ogni giorno, la storia si arricchisce di un nuovo capitolo e di un nuovo colpo di scena. L’ultimo, in ordine di tempo, è l’annuncio di possibili dazi USA al 200% per il vino dei Paesi UE. Lo ha affermato il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, dal suo profilo “Truth”.
Si tratta di una minaccia o di una provocazione che fa seguito all’introduzione di dazi UE al 50% sui whisky americani. Un provvedimento che l’Unione Europea, a sua volta, ha adottato in risposta ai dazi USA del 25% su acciaio e alluminio. Insomma, un botta e risposta che preoccupa, non solo il comparto vinicolo italiano.
Come annunciato dall’UIV, eventuali dazi al 200%, a cui però si stenta a credere perché porterebbero l’economia europea e quella americana ad una crisi irreversibile, comporterebbero perdite per l’export UE pari a circa 4,9 miliardi di euro!
2️⃣ Fatturato oltre gli 8 miliardi di euro per l’export di vini italiani nel 2024
Negli ultimi giorni è arrivata anche la conferma dai dati ISTAT: nel 2024, le esportazioni di vino italiano hanno superato la cifra di 8 miliardi di Euro. Una notizia che già circolava da tempo, prevista e stimata da diversi istituti di ricerca e statistica.
Si tratta di un primato per l’export vitivinicolo italiano che mai, prima d’ora, aveva varcato questa soglia. L’obiettivo è stato raggiunto anche grazie all’allarme sui possibili dazi USA, annunciati ben prima dell’elezione ufficiale alla Casa Bianca di Donald Trump. Questa minaccia ha spinto i consumatori americani a fare scorta di vini italiani, tanto che gli Stati Uniti hanno fatto registrare una crescita del 10,3% dei volumi di vini italiani importati, rispetto al 2023, consolidandosi come principale mercato estero per i vini made in Italy.
I dati principali emersi dall’analisi ISTAT sono i seguenti:
● il fatturato dell’export di vini italiani nel 2024 è stato di 8,1 miliardi di Euro (+5,5% sul 2023);
● i litri di vino italiano esportati nel 2024 sono stati 2,18 miliardi (+3,2% sul 2023);
● gli spumanti italiani hanno trainato l’export italiano nel 2024: +8,9% in valore e +12% cento in volume;
● gli spumanti italiani rappresentano, sia in valore che in volume, oltre ¼ delle esportazioni di vino italiano;
● crescono anche i vini fermi, ma a ritmo meno sostenuto: +4,7% in valore e +4,3% in volume.
3️⃣ Bassa gradazione alcolica e vitigni resistenti: il Pinot Grigio delle Venezia verso una svolta epocale
Una delle notizie sul vino italiano più importanti della settimana riguarda la DOC delle Venezie. In particolare, il suo Pinot Grigio. Come viene riportato nel comunicato stampa del Consorzio Vini DOC delle Venezie, la Denominazione starebbe lavorando a due storiche modifiche del disciplinare di produzione del Pinot Grigio delle Venezie, in risposta alle nuove preferenze/esigenze di consumo e per affrontare le sfide poste dai cambiamenti climatici e dalle malattie della vite, con una sempre maggiore attenzione alla sostenibilità ambientale.
Le modifiche del disciplinare a cui il Consorzio sta lavorando sono:
● introduzione di una nuova tipologia di Pinot Grigio a bassa gradazione alcolica naturale (tra i 9 e gli 11 gradi): non si tratterebbe di un vino dealcolato o parzialmente dealcolato, ma di un vino a bassa gradazione naturale, ricavato attraverso una vendemmia precoce delle uve e senza la necessità di specifici interventi di dealcolizzazione in cantina;
● introduzione dei vitigni resistenti (PIWI), con la possibilità di utilizzarli in minima percentuale per la produzione del Pinot Grigio. Il Pinot Grigio delle Venezie deve essere prodotto da uve Pinot Grigio per almeno l’85%, mentre per il restante 15% si può ricorrere a uve dei vitigni Chardonnay, Pinot bianco, Muller Thurgau, Garganega, Verduzzo e/o Tocai. Nei progetti del Consorzio, i vitigni resistenti potrebbero essere utilizzati per questo eventuale 15%.
Come si legge nel comunicato stampa: “si tratta di tematiche che rispondono alle rinnovate esigenze del consumatore internazionale, più attento alla salute e all’ambiente, e quindi di una crescente domanda dei cosiddetti vini NoLo (no e low alcol), dove il Centro e Nord Europa sono da tempo apripista”. Stefano Sequino, Direttore del Consorzio DOC Delle Venezie aggiunge: “le varietà resistenti [...] rappresentano uno strumento per rispondere alle sfide della viticoltura e del cambiamento climatico, riducendo i costi e garantendo una migliore gestione del vigneto, a beneficio della competitività della filiera interregionale”.
Sarebbero delle modifiche che abbiamo definito “storiche” perché rappresenterebbero il primo caso per i vini DO italiani.
4️⃣ Il metodo classico Alta Langa nominato “Vino dell’Anno Regione Piemonte” 2025
Come annunciato dalla Regione Piemonte, l’Alta Langa DOCG è stato proclamato “Vino dell’Anno Regione Piemonte” per il 2025.
Secondo l’assessore regionale all’Agricoltura e Cibo, Paolo Bongioanni: “l’Alta Langa oggi rappresenta il successo di una sfida iniziata nel 1993 con i primi ettari sperimentali, coronata dalla DOCG nel 2002 e in costante crescita perché ha puntato sulla qualità, che è ciò che i mercati chiedono al Piemonte. Ci sono tutti i presupposti perché diano ragione alle giuste attese di un’ulteriore, grande espansione per questo vino straordinario”.
Il riconoscimento farà di questo metodo classico il simbolo dell’eccellenza enogastronomica del Piemonte per tutto il 2025, accompagnando gli eventi di promozione in Italia e nel mondo del nuovo brand Piemonte. Quest’ultimo sarà presentato il 24 marzo e rappresenterà un’ulteriore indicazione geografica, molto utile sui mercati internazionali per valorizzare e rendere immediatamente riconoscibili i prodotti regionali.
5️⃣ Grazie all’enoturismo, le cantine hanno visto crescere il loro fatturato nel 2024
C’è un settore legato al vino italiano, quello dell’enoturismo, che appare in splendida forma e in continua crescita. In questi giorni, presso il Senato della Repubblica, è stata presentata la ricerca condotta dal CESEO (Centro Studi Enoturistico e Oleoturistico) dell’Università LUMSA: “Turismo del vino: tra nuove sfide e opportunità”.
Dall’indagine, che ha coinvolto 237 cantine del Movimento Turismo del Vino, sono emerse alcune importanti indicazioni sull’enoturismo italiano:
● il 53% delle cantine segnala una crescita generalizzata del fatturato legato alle attività di Wine Hospitality;
● di questo 53%, il 24% registra una crescita in doppia cifra.
Ma non mancano le difficoltà e gli elementi di criticità come il “costante aumento dei costi segnalato dall’81% delle cantine: incrementi che erodono i margini di guadagno e che in molti casi risultano particolarmente significativi”.
Tra gli aspetti su cui lavorare per accrescere ulteriormente il valore di questo segmento del turismo italiano si segnalano:
● professionalizzazione: cioè la formazione di figure specializzate nell’accoglienza dei turisti. Solo il 38% delle cantine dichiara di disporre di tali figure;
● sito web e social media: da sviluppare in quanto elementi chiave per la promozione delle cantine;
● Intelligenza Artificiale: attualmente utilizzata per strategie comunicative e di marketing o per la gestione delle prenotazioni solo dal 20% delle cantine coinvolte nell’indagine.
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