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Nosiola: origine e storia, caratteristiche del vitigno e dei vini, abbinamenti e curiosità

By Luca Stroppa 07 dicembre 2021 373 Views

Nosiola: origine e storia, caratteristiche del vitigno e dei vini, abbinamenti e curiosità

Il nostro appuntamento settimanale con le perle della viticoltura e dell'enologia italiana vede come protagonista un vitigno che trova la sua "dimora" ideale in Trentino. Un tempo molto conosciuto e coltivato, oggi occupa una nicchia ristretta, dando vita a vini di particolare pregio e unicità. Stiamo parlando del vitigno Nosiola.

Di seguito, in 10 comodi punti, ti guidiamo alla sua scoperta.

1. Nosiola è il nome di un vitigno autoctono del Trentino

Con il termine Nosiola si fa riferimento ad un vitigno a bacca bianca autoctono del Trentino, dove viene coltivato da secoli. Una delle prime citazioni e testimonianze scritte su questo vitigno e sui suoi vini risale al XVI secolo e al Concilio di Trento. Nelle cene e nei banchetti che facevano da contorno al Concilio, il vino Nosiola era certamente presente e servito come prodotto tipico locale.

2. il vitigno Nosiola fu quasi abbandonato all'inizio del Novecento prima di essere recentemente riscoperto

Almeno fino alla prima parte del XX secolo, i vini bianchi ricavati da uve Nosiola rappresentavano la bevanda quotidiana delle popolazioni locali. Per cena, dopo il lavoro, si beveva rigorosamente Nosiola. Nel corso del Novecento, la grande diffusione dei vitigni internazionali e il sempre maggior orientamento degli appassionati verso i loro vini hanno portato ad una decisa contrazione della sua coltivazione e produzione.

Negli ultimi anni, come accaduto anche per altri vitigni autoctoni nostrani, anche il vitigno Nosiola è stato riscoperto da lungimiranti produttori, consapevoli del valore qualitativo del nostro patrimonio ampelografico. Tant'è vero che, oggi, il vitigno Nosiola sta vivendo "una seconda giovinezza".

3. il nome Nosiola deriva da "nocciola"

Molto curiosa e dibattuta è l'origine del nome. Secondo alcuni esperti, Nosiola deriverebbe dal celtico "nos" - "nostro", proprio in riferimento al carattere autoctono del vitigno.

Altri ritengono sia una sorta di trasformazione linguistica e adattamento dialettale della parola italiana "nocciola", un pò per il colore dei tralci del vitigno e un pò per il tipico aroma del suo vino che ricorda, appunto, la nocciola. Altri ancora rimandano sempre a "nocciola" ma con una motivazione diversa: per il fatto che i vigneti coltivati a Nosiola sono spesso situati in zone con massiccia presenza dell'albero "nocciolo"; oppure per il fatto che il colore delle uve Nosiola giunte a maturazione è riconducibile alla nocciola. Le ipotesi che si riferiscono a "nocciola" sono le più accreditate.

Infine c'è chi associa il nome Nosiola al dialettale "ociolet o nosiolet" ovvero "uva dall'occhio bianco". In realtà, pare che "uva dall'occhio bianco" sia proprio un vitigno ormai scomparso, coltivato nella zona di Treviso, e erroneamente associato al vitigno Nosiola.

4. il Nosiola o la Nosiola?

Un altro aspetto molto curioso su questo vitigno riguarda il genere del nome. Si dice il Nosiola o la Nosiola?

Ti diciamo subito che la questione non è affatto risolta. Nella Valle dei Laghi, nella zona sud-occidentale del Trentino, si usa "la Nosiola" sia per indicare il vitigno sia per indicare il vino. In Val di Cembra e nella Vallagarina si usa "il Nosiola" al maschile.

Insomma, zona che vai, Nosiola che incontri!

5. il vitigno Nosiola è diffuso nella Valle dei Laghi e nella Val di Cembra

Il vitigno Nosiola è tipico soprattutto della zona trentina della regione Trentino Alto Adige. In particolare, la Valle dei Laghi, attorno ai Laghi di Toblino e di Cavedine, e la Val di Cembra sono le principali zone di coltivazione, senza dimenticare le colline della Val d'Adige.

Tra i comuni più vocati c'è sicuramente Lavis, in provincia di Trento, tra la Val di Cembra e la Val d'Adige.

6. il vitigno Nosiola ama il terroir mite e ventilato del Trentino

Le zone, che abbiamo appena indicato, dove il vitigno Nosiola trova terreno fertile sono tutte situate in aree collinari, molto vocate e uniche, in una regione a carattere prevalentemente montuoso. La zona trentina, inoltre, si caratterizza per un clima temperato, soprattutto grazie alla protezione garantita dalle montagne circostanti, e ben ventilato, grazie alle brezze provenienti dal vicino lago di Garda ("Ora del Garda") o, nel caso della Valle dei Laghi, dai Laghi stessi che la compongono. La conformazione del territorio obbliga i produttori a coltivare il nostro vitigno su tipici "terrazzi", localmente chiamati "frate".

Tutti questi fattori sono indispensabili per una coltivazione qualitativa del vitigno Nosiola! Quest'ultimo si caratterizza per una maturazione medio-tardiva, dimensioni medie del grappolo e degli acini, buccia spessa e pruinosa (vedi immagine) e colore giallo tendente al verde.

7. dal vitigno Nosiola si possono ottenere vini bianchi secchi o passiti

Le uve del vitigno Nosiola si prestano a numerose interpretazione enologiche. La versione bianca secca è decisamente la più diffusa, ma non mancano versioni passite o da vendemmia tardiva davvero interessanti.

In particolare, tra le versioni passite va segnalato il Vino Santo, proprio da uve Nosiola, prodotto principalmente nella Valle dei Laghi. Questo vino si caratterizza per una lenta e controllata fermentazione delle uve fatte appassire su appositi graticci, localmente chiamati "arele", e poi pigiate la settimana di Pasqua. Da qui il nome Vino Santo.

8. i vini Nosiola si distinguono per aromi che richiamano la nocciola e per spiccata mineralità

Il vino bianco secco ottenuto da uve Nosiola si presenta di colore giallo paglierino con riflessi verdolini. Al naso spicca per il suo bouquet di profumi molto elegante e delicato, prevalentemente fruttato (frutti bianchi e mela verde) con accenni floreali e sensazioni di nocciola che poi si ripropongono, sul finale, anche al palato. Al gusto è piuttosto fresco, minerale e sapido, con una buona acidità e con una struttura media. Nonostante sia consumato quasi sempre giovane, in realtà, evidenzia notevoli capacità di invecchiamento.

Le versioni passite, da vendemmia tardiva e il Vino Santo presentano, invece, un colore dorato, un bouquet più complesso, floreale, con note dolci di miele e confettura di frutta. Al gusto sono dolci, ma non stucchevoli, piacevolmente rotondi e morbidi.

9. il vino Nosiola "Le Frate" Pravis e il Vino Santo Arèle Pravis sono in vendita online su Wineshop.it

Se il nostro articolo sul vitigno e sui vini Nosiola ti ha conquistato e vuoi provare a gustare due etichette iconiche ti consigliamo di affidarti alla nostra enoteca online, dove sono in vendita sia la versione secca sia quella passita, nel caratteristico Vino Santo. Stiamo parlando del vino Nosiola "Le Frate" Pravis, appagante e seducente al naso e al palato, con fresche e gradevolissime sensazioni di nocciola, mele selvatiche e rosa canina; e del Vino Santo Arèle Pravis, molto raro e unico nel suo genere, tutto da scoprire, piacevolmente dolce, persistente e con una spettacolare finale gustativo.

10. i vini Nosiola in abbinamento al cibo: dall'aperitivo al dessert

Nelle versioni secche e giovani, il vino Nosiola è perfetto per l'aperitivo, con ogni portata di pesce e con zuppe o minestre di verdure; nelle versioni più longeve la carne bianca è un ottimo abbinamento.

Il Vino Santo, invece, vuole formaggi erborinati o i dessert, pasticceria secca su tutti. Da bere anche solo, come vino da meditazione!

Posted in: Vini d'Italia
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