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Le D.O.C.G. della Campania: tra i colossi del vino italiano

By Luca Stroppa 15 settembre 2020 1322 Views

Le D.O.C.G. della Campania: tra i colossi del vino italiano

La Campania è una delle regioni d’Italia con la più antica e prestigiosa tradizione vitivinicola, caratterizzata dalla presenza di una spiccata cultura enologica e dalla coltivazione di importanti varietà autoctone da cui si ricavano imponenti vini, conosciuti e apprezzati in tutto il mondo.

Alcuni di questi si possono fregiare del massimo riconoscimento di qualità e tipicità per un vino italiano, ovvero la D.O.C.G. Si tratta di quattro colossi che ti presenteremo nel nostro articolo.

I grandi vitigni e i grandi vini della Campania

Nota ai tempi degli antichi romani come "Campania felix", “Campania felice", per la consistente e qualitativa produzione vinicola, supportata da condizioni ambientali e climatiche favorevoli e dalla presenza di terreni molto vocati, la Campania, grazie alla passione e all’abilità dei suoi vignaioli, è stata in grado di conservare e valorizzare i grandi vitigni tipici e storici della Regione che, nel tempo, hanno creato un connubio inscindibile con questo territorio.

Tra i principali vitigni spiccano l’Aglianico, il vitigno a bacca rossa più importante della zona, di probabile origine greca e il cui nome è il frutto di una serie di trasformazioni linguistiche della parola “ellenico”; il Greco, nella sua versione a bacca bianca, con un nome che, anche in questo caso, dichiara apertamente le sue origini geografiche e storiche e il Fiano, il più antico vitigno a bacca bianca coltivato in Campania. Da questi vitigni si ricavano le 4 D.O.C.G. della Regione.

L’Aglianico è alla base della prima D.O.C.G. della Campania, il Taurasi, uno dei più grandi vini rossi italiani, e della D.O.C.G. Aglianico del Taburno, la più recente di quelle riconosciute in questa Regione.

Il Greco è, invece, alla base della D.O.C.G. Greco di Tufo, mentre dal vitigno Fiano si ottiene il Fiano di Avellino D.O.C.G.

Il Taurasi

Il Taurasi è il principale vino rosso campano, D.O.C.G. dal 1993. È ottenuto dal vitigno Aglianico, per almeno l’85% della sua composizione, a cui si possono aggiungere uve provenienti da altri vitigni a bacca rossa per un massimo del 15%.

La zona di produzione di questo vino comprende 17 comuni nella provincia di Avellino, che si snodano tra le ricche e splendide colline dell’Irpinia.

Il suo nome deriva dall’antico villaggio denominato “Taurasia”, una delle ventuno città-campagna fondate dagli irpini, celebre per i suoi terreni ricchi e indicati per la coltivazione della vite “Ellenica”. Oggi, nell’area dove si sviluppò questo insediamento, sorge il comune di “Taurasi”, una delle zone d’elezione per la produzione dell’omonimo vino.

Il vino a Denominazione di Origine Controllata e Garantita “Taurasi” deve essere sottoposto a un periodo di invecchiamento di almeno 3 anni, di cui almeno 1 in botti di legno nella versione base; 4 anni con 18 mesi in botte per la versione Riserva.

Il Taurasi, nelle sue due tipologie, è un vino corposo e strutturato, complesso e tannico, adatto ad un lungo invecchiamento, armonico, pieno e dai profumi tipici, rotondi e persistenti. Inconfondibili le sue note speziate, di vaniglia e liquirizia, in perfetta armonia con eleganti sentori di frutti di bosco, marasca e amarena.

L’Aglianico del Taburno

L’Aglianico del Taburno è un altro grande vino rosso campano, D.O.C.G. a partire dal 2011. Come il Taurasi, è ricavato da uve Aglianico, per almeno l’85% della sua composizione, a cui si possono aggiungere altre uve a bacca nera, per un massimo del 15%.

La zona di produzione di questo vino comprende 13 comuni della provincia di Benevento, che si sviluppano sulle pendici del massiccio montuoso del Taburno (da qui la seconda parte del nome della denominazione), un’area dove la coltivazione della vite ha origini antiche risalenti al II secolo a.C.

Il vino a Denominazione di Origine Controllata e Garantita “Aglianico del Taburno” può essere prodotto nella tipologia rosso base, riserva e rosato. Il rosso base deve essere sottoposto ad un periodo di invecchiamento di almeno 2 anni; 3 anni, di cui 1 anno in botti di legno e 6 mesi in bottiglia per la versione riserva.

L'Aglianico del Taburno, nelle versioni rosso e riserva, è un vino rubino carico, corposo, tannico, secco e persistente con profumi di frutti rossi, tipici del vitigno Aglianico, in perfetta armonia con note speziate originate dall’invecchiamento.

Fresco e delicato, con i classici aromi fruttati, nella versione rosato.

Il Greco di Tufo

Il Greco di Tufo è un grande vino bianco della Campania, D.O.C.G. dal 2003. Si ottiene dal vitigno a bacca bianca denominato “Greco Bianco”, per almeno l’85%. Può, inoltre, concorrere alla sua produzione un altro vitigno a bacca bianca tipico della Regione, ovvero il vitigno Coda di Volpe, per un massimo del 15%.

La zona di produzione della Denominazione comprende 8 comuni in provincia di Avellino, in Irpinia, una zona collinare notoriamente vocata per la produzione di vini di qualità. Tra i comuni d’elezione c’è anche quello di “Tufo”, da cui deriva il nome della D.O.C.G., un toponimo che rimanda alla roccia vulcanica del tufo, presente diffusamente nel sottosuolo di tutta quest’area e che definisce le principali caratteristiche del vino.

Il Greco di Tufo D.O.C.G. può essere prodotto in due versioni, bianco e spumante. Nella versione “bianco”, la più conosciuta, si caratterizza per una delicata sapidità e mineralità, capace di esaltare i suoi gradevolissimi profumi fruttati, di agrumi e mela, e gli eleganti sentori di fiori di ginestra. Nella versione spumante presenta un perlage fine, elegante e persistente, con il classico patrimonio aromatico fruttato a cui si aggiunge un delicato sentore di lievito.

Il Fiano di Avellino

Il Fiano di Avellino, D.O.C.G. dal 2003, rappresenta, con il Greco di Tufo, la punta di diamante dell'enologia bianca meridionale. Si ricava, per almeno l’85%, dal vitigno Fiano. Alla sua produzione possono concorrere anche altre uve, per un massimo del 15%, provenienti dei vitigni Greco, Coda di Volpe e/o Trebbiano toscano.

L’area di produzione del Fiano di Avellino si estende per 26 comuni della provincia di Avellino, a dimostrazione del legame indissolubile di questo vino con il suo territorio d’origine, tanto che l’indicazione geografica è stata anche utilizzata per definire la denominazione.

Acidità, finezza, personalità e una grande capacità di invecchiamento sono le caratteristiche distintive di questo grande vino bianco, capace anche di sprigionare un bouquet fruttato che conquista gusto e olfatto.

Posted in: Vini d'Italia
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