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​La viticoltura eroica

By Luca Stroppa 27 agosto 2018 10255 Views

La viticoltura eroica

Avete mai sentito parlare di “viticoltura eroica”? E lo sapete che in Italia è praticata in diverse zone? Già i termini che compongono questa espressione dovrebbero far capire, grosso modo, di cosa si tratta: un insieme di tecniche “eroiche” per la coltivazione della vite. “Eroiche” perché praticate in condizioni particolarmente difficoltose o su terreni di difficile gestione per altitudine, clima e morfologia, ma allo stesso tempo virtuose, di grande valore e dai risultati qualitativamente eccezionali. I vini che nascono da questo tipo di coltivazioni sono, infatti, eccellenti, frutto della cura e dell’attenzione maniacale riservata ad ogni piccolo dettaglio.

Quando un vigneto è eroico

Il CERVIM, Centro di Ricerca, Studi, Salvaguardia, Coordinamento e Valorizzazione per la Viticoltura Montana, è il comitato internazionale che ha stabilito i criteri secondo i quali un vigneto e la coltivazione della vite si possono definire eroiche.

Sono eroici i vigneti che si trovano in particolari condizioni di altitudine e clima, quelli con una pendenza superiore al 30% o situati oltre i 500 metri sopra il livello del mare.

Sono eroici i vigneti posti su terrazze e gradoni o coltivati su isole di piccole dimensioni.

Per essere definito eroico basta che il vigneto disponga di una di queste caratteristiche. In Italia sono davvero numerosi: Valle D’Aosta, Valtellina, Cinque Terre e Isola di Pantelleria sono probabilmente le principali zone in cui si pratica la viticoltura eroica.

Valle d’Aosta

La Valle d’Aosta è un territorio prevalentemente montano in cui troviamo condizioni climatiche e di altitudine tali da rendere eroiche la coltivazione dei vigneti di questa zona.

Pensate che i vigneti di Morgex e La Salle si trovano a 1.200 metri di altitudine!

La coltivazione della vite è possibile grazie a terrazzamenti che creano artificialmente zone piane su terreni particolarmente scoscesi o che si trovano a pendenze quasi proibitive. Muri di pietra a secco alti fino a 4 metri circondano e proteggono il terreno e la vite, sottoposta a una notevole escursione termica. L’impiego delle tecnologie è limitato, il lavoro è svolto manualmente e l’attenzione riservata ai vigneti massima. Il risultato è una produzione limitata ma di valore con vini valdostani di eccellente qualità.

Si consideri che in Valle d’Aosta si trovano ancora vigne a piede franco e cioè non innestate su radici americane in seguito alla Filossera da cui si ricavano vini assolutamente speciali.

Valtellina

Anche in Valtellina, una delle principali zone vitivinicole della Lombardia, la viticoltura è eroica con vigneti che raggiungono pendenze notevoli.

Qui, incontriamo l’area terrazzata più estesa d’Italia, con affascinanti vigneti sorretti da innumerevoli muri a secco che solo l’uomo con le proprie gambe può raggiungere. In alcuni punti, addirittura, la vendemmia è talmente difficile e le pendenze tali che le gerle colme di uva sono trasportate in cantina usufruendo di piccoli elicotteri. In ogni caso, viti secolari coltivate in condizioni climatiche ideali, producono uve pregiatissime, con l’uva Nebbiolo a fare da padrona e da cui si ricavano gran parte dei vini della Valtellina.

Cinque Terre

Il territorio delle Cinque Terre è uno dei più particolari e suggestivi della nostra Penisola, in cui mare e montagna si alternano in scenari mozzafiato.

Nel corso dei secoli l'uomo ha modificato un paesaggio impervio, quasi selvaggio, rendendolo adatto alla coltivazione della vite: i muretti a secco e le terrazze a picco sul mare, chiamate “cian”, sono diventati uno degli aspetti caratteristici della zona. Le pendenze sono tali che per poter raccogliere l’uva e trasportare le gerle in cantina, diversi viticoltori hanno installato delle rotaie metalliche che collegano la cima alla base dei pendii.

In ogni caso, il clima mite, l’esposizione solare e l’aria marina rendono unici i vini prodotti nelle Cinque Terre.

Isola di Pantelleria

Nella più grande delle Isola siciliane, i vigneti sono coltivati ad alberello, caratteristica unica di questo territorio che è valsa l’iscrizione dell’Unesco nel Patrimonio Culturale e Immateriale dell’Umanità.

La forma di coltivazione della vite ad alberello si caratterizza per uno sviluppo limitato della pianta, addirittura a Pantelleria il tronco della vite viene fatto crescere al di sotto del livello del terreno, attraverso la creazione di buche di qualche centimetro per proteggere la vite stessa da un clima piuttosto arido e sfruttare al massimo le risorse offerte dal terreno.

Con questa tecnica vengono coltivate le uve Zibibbo da cui ha origine il vino dell’Isola per eccellenza: il Passito di Pantelleria.

Posted in: Curiosità sul vino
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