Swipe to the right

​Il vitigno Schiava: origine, storia, caratteristiche, vini e curiosità

By Luca Stroppa 28 settembre 2021 1723 Views

Il vitigno Schiava: origine, storia, caratteristiche, vini e curiosità

Nell’articolo di oggi ti vogliamo presentare, in 10 comodi punti, il vitigno a bacca nera simbolo e tipico dell’Alto Adige. Stiamo parlando del vitigno Schiava.

Continua la lettura per scoprire le sue origini, la sua storia, le sue caratteristiche e quelle dei suoi vini, oltre a tante incredibili curiosità.

1. il nome “Schiava” indica una famiglia di vitigni a bacca rossa

Iniziamo con una doverosa precisazione. Il termine "Schiava" non indica un solo vitigno, ma una famiglia di vitigni composta da una serie di cloni tutti a bacca nera, raramente coltivati separatamente anche se presentano caratteristiche ampelografiche piuttosto diverse tra loro.

Nello specifico, rientrano nella famiglia “Schiava” i seguenti vitigni:

- Schiava Nera, dal colore molto scuro degli acini del grappolo.
- Schiava Grossa, si caratterizza per le notevoli dimensioni del grappolo.
- Schiava Grigia, dal colore tendente al “grigio” dei suoi acini, considerata però una varietà a parte.
- Schiava Gentile, per le dimensioni e l’aspetto “gentile” del suo grappolo.

In realtà, esistono altre varietà di Schiava, come il vitigno Schiava Tschaggel e Schiava media, ma le quattro tipologie sopra citate sono decisamente le più diffuse.

2. il nome “Schiava” si riferisce a una forma di allevamento della vite

Il nome “Schiava”, Vernatsch in tedesco, ha origine dall’espressione latina “cum vineis sclavis”, traducibile, letteralmente, “con viti schiavizzate”. Il riferimento nasce nel Medioevo e riguarda la forma di coltivazione a filare con cui veniva allevata all’epoca e tramite la quale il viticoltore legava la vite ad un supporto per poi “controllarne” e “condizionarne” lo sviluppo. Da qui, l’espressione “viti schiavizzate”.

Questa forma di allevamento si distingueva da quella delle viti selvatiche che, invece, erano lasciate libere di svilupparsi, senza alcuna forma di controllo.

3. il vitigno “Schiava” è considerato autoctono del Trentino Alto Adige

Gran parte degli studiosi considera il vitigno Schiava autoctono del Trentino Alto Adige, ma, in realtà, non mancano ipotesi credibili che, invece, fanno risalire la sua origine ad altri Paesi o Nazioni.

Nello specifico, pare che il vitigno Schiava possa avere origini croate. La terra natale sarebbe la Slavonia, una regione della Croazia orientale. Il vitigno sarebbe poi giunto in Italia ad opera dei Longobardi nel corso delle loro invasioni, adattandosi perfettamente al “terroir” altoatesino. I sostenitori di questa ipotesi credono, inoltre, che il nome stesso “Schiava” sia una sorta di adattamento alla lingua italiana della parola “Slavonia” / ”Slava”.

Quel che è certo è che i suoi vini erano molto ricercati e apprezzati dagli imperatori d’Austria e, per questo, erano utilizzati dalle popolazioni italiane del Nord Italia come forma di baratto, in sostituzione della moneta, per acquistare i prodotti austriaci.

4. il vitigno “Schiava” è coltivato soprattutto in Alto Adige

L'Alto Adige è la regione vitivinicola dove il vitigno “Schiava” è più diffuso. In realtà, viene coltivato anche nel resto del Trentino e in alcune aree limitrofe del Nord Italia.

In particolare, il vitigno Schiava si trova anche in Veneto, nella provincia di Verona, e in Lombardia, soprattutto in provincia di Brescia.

Al di fuori del nostro Paese, è diffuso nell’area meridionale della Germania. Qui prende il nome di “Trollinger” (ovvero vitigno che proviene dal Tirolo).

5. il vitigno “Schiava” ama i pendii in provincia di Bolzano

Entrando nello specifico, possiamo dire che la provincia di Bolzano è l’area prediletta per la coltivazione del vitigno Schiava e per la produzione dei suoi vini.

Le migliori bottiglie giungono da questa provincia, soprattutto dalla zona del Lago di Caldaro e di Merano.

6. il vitigno “Schiava” ama i terreni alluvionali e ghiaiosi

Il terroir ideale per la coltivazione del nostro vitigno è quello tipico delle aree della provincia di Bolzano a cui abbiamo fatto riferimento. Dolci colline caratterizzate da terreni di carattere alluvionale e ghiaioso e da condizioni ambientali molto favorevoli, con un clima mite, privo di importanti sbalzi termici. Inoltre, la stagione invernale non è così rigida e non mette a dura prova il vitigno che così può svilupparsi senza intoppi.

7. il vino Schiava Vernatsch di Peter Zemmer è in vendita online su Wineshop.it

Proprio dalla provincia di Bolzano, dagli splendidi pendii attorno al comune di Cortaccia sulla Strada del Vino e da una delle cantine più rinomate dell’Alto Adige, proviene una grande interpretazione dei vitigni Schiava: il vino rosso Schiava Vernatsch di Peter Zemmer.

Un vino Alto Adige D.O.C. ottenuto dalle differenti varietà del vitigno Schiava, in grado di esprimere, come pochi altri, tutte le caratteristiche distintive dei vini ottenuti da questi vitigni. Dal colore rosso rubino intenso, rivela un bouquet aromatico decisamente fruttato, lamponi e more su tutti, con eleganti accenni floreali. Al gusto è estremamente piacevole e delicato, fresco, di buon corpo e con un caratteristico retrogusto ammandorlato.

8. i vini Schiava: caratteristiche organolettiche

I tratti distintivi dei vini “Schiava”, che li rendono così apprezzati dai winelovers, sono: eleganza, delicatezza e grande bevibilità.

Come abbiamo detto per il vino Schiava Vernatsch di Peter Zemmer, da un punto di vista aromatico, questi vini si caratterizzano per profumi di frutti rossi, ribes, more e mirtilli, accenni floreali e note di mandorla amara. Al gusto sono leggeri e delicati, con una bassa tannicità e acidità.

Solitamente si bevono giovani e freschi ma non mancano etichette sottoposte ad invecchiamento per ottenere un vino più complesso in aromi e struttura.

9. i vini Schiava: quale composizione?

Come abbiamo accennato all’inizio del nostro articolo, i vitigni appartenenti alla famiglia “Schiava” sono spesso coltivati all’interno dei medesimi vigneti e, non di rado, utilizzati in una sorta di assemblaggio per dare vita ai suoi vini.

Per questo, non sempre troverai specificato sull’etichetta o sulla scheda del prodotto le varie percentuali di “Schiava” a cui si ricorre per la produzione di un vino.

10. i vini “Schiava” si abbinano alla perfezione durante tutto il pasto

I vini ottenuti dal vitigno “Schiava” sono molto versatili e sono perfetti per accompagnare i pasti, dagli antipasti a base di salumi (in particolare con lo speck) fino ai secondi di carne, non eccessivamente strutturati e soprattutto con la carne bianca, passando per zuppe e formaggi poco stagionati.

Fantastici con i tipici canederli!

Posted in: Vini d'Italia
  Loading...