Swipe to the right

Il vitigno Negroamaro: tutto quello che devi sapere

By Luca Stroppa 16 novembre 2020 791 Views

Il vitigno Negroamaro: tutto quello che devi sapere

Il Negroamaro è, insieme al Primitivo, il vitigno a bacca rossa più rappresentativo della Puglia, diffuso in gran parte della Regione, soprattutto nel Salento. Con le sue uve si producono alcuni dei migliori vini pugliesi e italiani, conosciuti e apprezzati in tutta la Penisola e nel mondo.

Nel nostro articolo scopriremo, in 10 punti, tutti i segreti di questo fantastico vitigno.

Devi sapere che …

1- il Negroamaro è un vitigno a bacca rossa tipico della Puglia, dove fu introdotto già a partire dal VII - VI secolo a.C. ad opera dei colonizzatori greci. È considerato uno dei vitigni italiani più antichi e di più lunga coltivazione. Basti pensare che la Puglia è stata una delle prime colonie della Magna Grecia e il Negramaro uno dei primi vitigni introdotti nella Regione.

2- il nome Negroamaro (o anche Negro amaro o Negramaro), rimanda alle sue principali caratteristiche: il colore scuro delle uve e il tipico retrogusto amarognolo. Secondo alcuni studiosi, infatti, “Negroamaro” sarebbe un nome composto dalla parola latina “niger” e da quella greca “mavros”, entrambe con il significato di “nero”, dalla colorazione delle sue bacche. Secondo altri, invece, “Negroamaro” deriverebbe dall’espressione dialettale salentina “niuru maru”, “nero e amaro”, sempre in riferimento al colore delle uve ma anche al gusto amarognolo che rivela al palato.

3- il Negroamaro ha grappoli di medie dimensioni e di forma conica, mentre gli acini sono grandi, decisamente pruinosi e caratterizzati da bucce nere, spesse e scure, con venature viola. Questo vitigno, inoltre, garantisce rese elevate e dimostra ottima resistenza alle condizioni climatiche, calde ed asciute, tipiche della Puglia. Il Negramaro predilige comunque terreni argillosi capaci di trattenere l’acqua che scorre nel sottosuolo.

4- il vitigno Negroamaro trova il suo principale bacino viticolo nelle province di Brindisi e Lecce dove oggi rappresenta circa il 72% della superficie vitata. È diffuso anche nel resto della Puglia, soprattutto nelle aree di Bari e Taranto. I suoi vitigni sono molto estesi, tanto da essere al sesto posto per terreni coltivati nella Penisola.

5- , per molto tempo, le uve del vitigno Negroamaro sono state usate come uve da taglio per i vini francesi, soprattutto Merlot e Cabernet Sauvignon, e per i vini rossi dell’Italia settentrionale, per dare loro colore e intensità. La svolta risale alla metà del XX secolo quando si sviluppò tra i produttori locali una nuova consapevolezza circa le enormi potenzialità del Negroamaro vinificato in purezza. Una visione innovativa favorita anche dal progressivo abbandono di questo vitigno da parte dei produttori del Nord. In ogni caso, oggi, il Negroamaro, in purezza o come uva predominante di un uvaggio, si è ritagliato uno spazio di primo piano nel panorama enologico italiano.

6- il vitigno Negroamaro, presente nei disciplinari di produzione di quasi la metà delle D.O.C pugliesi, è utilizzato per la produzione di ottimi vini rossi. Si caratterizza per una complessa aromaticità, tra intensi sentori fruttati, floreali, balsamici e speziati, con note di prugne e olive che lo rendono inconfondibile. Tipico anche il suo retrogusto amarognolo, la sua spiccata acidità, la buona potenza tannica e la struttura importante.

7- dal vitigno Negroamaro si ricavano anche e soprattutto eccellenti vini rosati, da molti considerati i migliori vini rosati italiani. Non a caso, il primo vino rosato imbottigliato e commercializzato in Italia, nel lontano 1943, è stato ricavato proprio dalle uve del vitigno Negroamaro. Si tratta del Five Roses della cantina Leone de Castris, 90% Negroamaro, 10% Malvasia Nera: più di un vino rosato, una vera icona dell’enologia italiana, in vendita online su Wineshop.it.

Five Roses Leone de Castris

8- stando ad alcune ricerche statistiche, all'interno della categoria dei vini rosati italiani, quelli ricavati da uve Negroamaro sono i più venduti in Italia, negli Stati Uniti e in diversi Paesi Europei.

9- i vini rossi che si ricavano dal Negroamaro sono perfetti con piatti importanti a base di carne, mentre i vini rosati sono da tutto pasto, eccellenti con minestre e zuppe di pesce e carni bianche.

10- il vitigno ed il vino “Negroamaro” hanno dato il nome alla band musicale “Negramaro”, una delle più conosciute e apprezzare in Italia, nata a Lecce nel 2000. Il nome è stato scelto proprio per rimarcare le origini salentine del gruppo.

Posted in: Cultura del vino
  Loading...