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I Sodi di San Niccolò Castellare di Castellina

By Luca Stroppa 24 dicembre 2021 104 Views

I Sodi di San Niccolò Castellare di Castellina

Nella prestigiosa, controversa e dibattuta categoria dei "Supertuscan", "I Sodi di San Niccolò" dell'azienda Castellare di Castellina è una delle etichette più rappresentative, iconiche e apprezzate. Dalla prima annata, risalente al 1977, questo vino ha fatto incetta di premi e riconoscimenti internazionali, a testimonianza del valore del prodotto. Non a caso "I Sodi di San Niccolò" dell'annata 1985 vanta un primato di non poco conto: si tratta del primo vino italiano inserito nella Top 100 di Wine Spectator.

In occasione della celebrazione delle 40 vendemmie, abbiamo degustato e recensito "I Sodi di San Niccolò" Castellare di Castellina 2017. Le aspettative che accompagnavano il nostro esame erano alte, molto alte, e, possiamo già anticipartelo, sono state ampiamente confermate e ripagate. Il vino che abbiamo avuto il piacere di assaggiare va inserito di diritto nell'elité dei più rimarchevoli prodotti enologici italiani.

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Castellare di Castellina, nel corso degli anni '70 del XX secolo, è stata indiscussa protagonista del Rinascimento del vino nostrano, fondato sull'utilizzo e sulla valorizzazione dei vitigni autoctoni italiani. Situata nel cuore del Chianti Classico, nel comune di Castellina in Chianti, in provincia di Siena, quest'azienda vitivinicola, da un lato, si è impegnata nella produzione dei grandi vini della tradizione toscana, dal Governo al Chianti Classico D.O.C.G., dall'altro, ha dato un impulso decisivo all'affermazione dei "Supertuscan", producendo un vino rosso "ribelle", non sottoposto alle rigide norme del disciplinare di produzione del Chianti Classico, a partire da un blend di vitigni autoctoni o della tradizione toscana. Quest'ultimo vino è noto proprio come "I Sodi di San Niccolò".

Con il termine "Sodi" si fa riferimento, in gergo, ai terreni più difficili ma, allo stesso tempo, più qualitativi, che necessitano di particolare cura e attenzione, ma che ripagano di ogni sforzo, favorendo la coltivazione di uve di prim'ordine. "San Niccolò" è il nome di una vigna, un "cru", particolarmente vocato, situato a 430 mt. s.l.m. sulle colline di Castellina in Chianti. Qui, il Sangiovese (o Sangioveto) sfrutta l'ottima esposizione al sole, il buon drenaggio dell'acqua, un microclima perfetto, con temperature miti grazie anche alle correnti d’aria fresca che giungono dalla Valdelsa, con buone escursioni termiche notturne e con suoli di carattere calcareo per esprimersi al meglio.

Proprio da uve Sangiovese (85%), della migliore qualità, accompagnate da Malvasia Nera (15%) nasce "I Sodi di San Niccolò" Castellare di Castellina, il vino portabandiera dell'azienda. Quello dell'annata 2017 è un vino speciale prodotto in edizione limitata per festeggiare le 40 vendemmie (la prima, come già anticipato, risale al 1977).

I Sodi di San Niccolò Castellare di Castellina

Già dell'etichetta, curata nei minimi dettagli, s'intuisce il prestigio del prodotto che stiamo per assaggiare. Segnaliamo, nella parte bassa, la scritta "40 vendemmie" e l'iconico uccellino, sempre presente, in varie specie, sulle etichette dei vini rossi di Castellare di Castellina, per sottolineare l'attenzione verso la fauna locale, minacciata dall'utilizzo di pesticidi. La filosofia aziendale punta, infatti, su una viticoltura sostenibile, evitando l'utilizzo di prodotti chimici che, tra le tante conseguenze negative, possono mettere a rischio la sopravvivenza degli animali che popolano le campagne del Chianti.

Alla vista, "I Sodi di San Niccolò" Castellare di Castellina 2017 si presenta in un'elegante veste rosso rubino con riflessi tendenti al granato che anticipano la ricchezza e la complessità che emergono all'esame olfattivo e gustativo. Al naso è concentrato, variegato e seducente grazie alla perfetta armonia raggiunta tra sentori di frutti rossi, note di gelso e ginepro, nuances floreali (viola), sensazioni speziate, vaniglia e liquirizia su tutte, e aromi terziari risultato del lungo affinamento in barrique. Al gusto è lungo, continuo e persistente, con una trama tannica davvero morbida e piacevole, una struttura e un corpo che non lasciano indifferenti e che rivelano sia l'eleganza sia il carattere forte e la personalità spiccata del prodotto. Sul finale, a chiusura del cerchio, ritornano delicate note speziate e balsamiche.

Per un eventuale abbinamento diciamo, ovviamente, carni rosse, cacciagione e selvaggina. Te lo suggeriamo anche con il Pecorino toscano stagionato. In realtà, per apprezzarne al meglio tutte le sfaccettature concediti un bicchiere anche lontano dai pasti! Infine, se stai pensando ad un prestigioso regalo per un intenditore o per un'occasione speciale puoi contare su di "lui"!

Posted in: Vini d'Italia
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