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​Grillo: vitigno, vini, caratteristiche, origine, storia, zone di produzione, abbinamenti e curiosità

By Luca Stroppa 17 maggio 2022 402 Views

Grillo: vitigno, vini, caratteristiche, origine, storia, zone di produzione, abbinamenti e curiosità

Nell'articolo di oggi ti portiamo alla scoperta del vitigno Grillo. In 10 comodi punti, ti raccontiamo la sua origine e la sua storia, ti spieghiamo quali sono le sue caratteristiche e quelle dei suoi vini, ti illustriamo quali sono le regioni e le zone dove viene prodotto, ti consigliamo le migliori etichette, ti suggeriamo i migliori abbinamenti e ti sveliamo tante interessanti curiosità.

Insomma, per sapere tutto sul Grillo, continua la lettura.

1. Che cos'è il Grillo?

Iniziamo dalla base, con una domanda e una risposta semplice semplice a cui, in parte, abbiamo già risposto. In ambito vitivinicolo ed enologico, "Grillo" è il nome che è stato assegnato ad un vitigno a bacca bianca diffuso nel Sud Italia.

2. Quali sono le origini del Grillo?

Le origini del Grillo non sono certe e sono ampiamente dibattute. La questione è molto attuale perché recentemente sono state scoperte alcune interessanti curiosità sulla sua "nascita".

Secondo una prima ipotesi si ritiene che il Grillo sia di origine pugliese. Il vitigno si sarebbe diffuso in Sicilia soltanto in epoca post-fillossera. Il Grillo fu, infatti, individuato come il vitigno giusto per rimettere in moto la viticoltura dell'Isola dopo le difficoltà e la distruzione conseguenti all'avvento del più temuto parassita della vite.

Un'altra ipotesi, invece, rimanda la sua origine alla Sicilia e ad un incrocio tra il vitigno Zibibbo (Moscato d’Alessandria) e il Catarratto Bianco. Tale incrocio, da cui sarebbe nato il Grillo, risale al 1873. A pensarlo e a realizzarlo fu Antonio Mendola, uno dei più importanti ampelografi del XIX secolo.

3. Qual è la storia del Grillo?

La storia del Grillo è strettamente connessa a quella di uno dei più famosi vini siciliani, ovvero il Marsala. Il Grillo, con l'Inzolia e il Catarratto, rappresenta il vitigno più importante per la sua produzione. A tal proposito, pare che lo stesso Mendola decise di incrociare Zibibbo e Catarratto, proprio per dare vita ad un vitigno che potesse dare corpo e aromaticità al Marsala.

La sua diffusione e il suo successo sono dunque strettamente legati a quelle del vino liquoroso siciliano. Non a caso, in corrispondenza del suo declino, anche la superficie vitata e la diffusione del Grillo, molto consistente agli albori del XX secolo, è andata lentamente scemando.

La riscoperta di questo vitigno e i primi tentativi di vinificazione in purezza risalgono agli anni '90 del Novecento. Con il nuovo secolo e gli anni 2000, il Grillo è tornato in auge per la produzione di vini bianchi di qualità.

Recentemente si è poi scoperto che esistono due biotipi di Grillo: il biotipo A e il biotipo B. Dal primo si ottengono vini bianchi freschi e fruttati, dal secondo vini più strutturati ed alcoli, floreali e con note di miele.

4. Perché il vitigno Grillo si chiama così?

Il nome Grillo fu coniato dai viticoltori locali una volta che il vitigno era già affermato e diffuso. La scelta di questo nome viene fatta risalire all'associazione con il frinire del grillo: il canto nelle notti d'estate dei grilli sarebbe piacevole proprio come i vini che si ricavano da questo vitigno.

In realtà, il primo nome del Grillo, quello scelto da Mendola, fu Moscato Cerletti, in riferimento allo Zibibbo, chiamato anche Moscato d'Alessandria, e a Giovan Battista Cerletti, una delle più importanti figure dell'enologia italiana e fondatore della prima scuola di viticultura e di enologia.

Un altro sinonimo con cui il vitigno Grillo è conosciuto è Riddu o Ariddu, "grillo" nel dialetto siciliano.

5. Dove è diffuso il vitigno Grillo?

La terra d'elezione del vitigno Grillo è la Sicilia Nord-Occidentale, in particolare la provincia di Trapani, ma è diffuso anche nelle province di Palermo e Agrigento. Proprio in una tenuta di Agrigento pare sia stato realizzato l'incrocio che ha dato origine al vitigno.

Al di fuori della Sicilia, il Grillo si coltiva anche in alcune aree della Puglia e della Basilicata.

6. Quali sono le caratteristiche del vitigno Grillo?

Il Grillo è un vitigno che si caratterizza per un'elevata vigoria e per una produttività abbondante. Anche per questo fu creato e si diffuse in Sicilia per la ricostruzione post-fillossera. A ciò si aggiunga una notevole capacità di resistenza al caldo, alla siccità, agli eccessi termici, alle avversità climatiche e a buona parte delle malattie della vite (con la parziale eccezione dell'oidio). Le sue uve, inoltre, una volta raggiunta piena maturazione, presentano una notevole concentrazione zuccherina.

Da un punto di vista strettamente ampelografico, invece, il grappolo è cilindrico/conico, robusto e compatto, mentre gli acini hanno forma tendenzialmente sferica, sono di colore giallo dorato, hanno buccia spessa, consistente e poco pruinosa.

7. Quali sono le caratteristiche del terroir del vitigno Grillo?

La resistenza al caldo e alle avversità climatiche, che, come abbiamo appena visto, sono tratti distintivi del vitigno Grillo, spiega la sua grande diffusione nel territorio siciliano. In particolare, la Sicilia occidentale è caratterizzata dalla costante presenza dello Scirocco, un vento caldo che contribuisce a rendere piuttosto arido il clima e a determinare temperature elevate. In simili condizioni, il Grillo riesce ad esprimersi al meglio. Anche per questo motivo non è molto diffuso in altre aree del nostro Paese.

Per quanto riguarda la composizione dei terreni, qui dominano aree argillose e sabbiose.

8. Quali sono le caratteristiche dei vini Grillo?

A seconda del biotipo utilizzato, i vini bianchi Grillo, ottenuti in purezza, presentano caratteristiche organolettiche, almeno in parte diverse. Il colore è sempre un giallo paglierino, più o meno intenso e con riflessi dorati. All'olfatto, invece, i vini possono presentare note agrumate e/o note floreali, in cui spiccano ginestra e biancospino, con sensazioni di miele e/o vaniglia.

Al gusto, invece, è minerale e sapido, anche grazie alla vicinanza al mare, più o meno strutturato e complesso a seconda del biotipo. Più fresco con il biotipo A, più morbido e rotondo con il biotipo B. In ogni caso, il notevole tenore zuccherino delle sue uve determina vini con buona gradazione alcolica e con una notevole capacità di invecchiamento.

9. Quali sono i migliori abbinamenti cibo e vini Grillo?

Le versioni più fresche e fruttate del Grillo sono perfette con preparazioni a base di crostacei, astici, aragoste e scampi, con piatti freddi tipici della bella stagione e formaggi freschi. Ottimi con l'insalata caprese.

Le versioni floreali e più strutturate sono indicate con sformati di verdure e timballi di pasta, ma possono essere servite anche con ogni tipologia di carne bianca.

10. Dove comprare online i vini Grillo?

Ovviamente, la nostra enoteca online dispone di un grande Grillo, le cui uve sono coltivate nella zona originaria, quella di Marsala. Si tratta di un Grillo intenso con sentori di frutta matura (mela golden), sensazioni di frutta tropicale arricchite da una nota vanigliata; fresco, minerale e sapido. Si tratta del Grillo Selezione Colosi. Ti aspetta nel nostro shop!

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Posted in: Vini d'Italia
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