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​Governo di Castellare Castellare di Castellina

By Luca Stroppa 19 maggio 2023 89 Views

Governo di Castellare Castellare di Castellina

Uno degli obiettivi che ci siamo prefissati quando è stato fondato il nostro sito di vendita di vino online era quello di far conoscere agli amanti del vino le perle più nascoste e meno conosciute del panorama enologico italiano. Vini di enorme valore e di grande qualità che non godono della stessa notorietà delle grandi denominazioni nazionali.

L'etichetta protagonista della recensione di oggi rientra in questa categoria. É prodotta con un antico metodo, tipico della zona del Chianti, un tempo molto diffuso e poi caduto in disuso a causa dell'affermazione delle varie Denominazioni locali, ma che qualche cantina continua a valorizzare per mantenerne viva la tradizione e permettere agli appassionati di gustarsi un vino "come si faceva una volta".

Si tratta dei vini prodotti con il Metodo Governo o Governo all'uso toscano. L'azienda vitivinicola Castellare di Castellina ha scelto di produrre ancora un vino secondo questo particolare metodo. É il Governo di Castellare Castellare di Castellina. Abbiamo recensito l'annata 2021.

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Castellare di Castellina è un'azienda vitivinicola che ha preso forma sul finire degli anni '70 grazie a Paolo Panerai, editore e viticoltore, attraverso l'unione di quattro poderi situati nell'area del Chianti Classico (Castellare, Caselle, San Niccolò e Le Case). L'obiettivo del progetto di Panerai è quello di far convivere tradizione e innovazione, al fine di fornire agli appassionati una gamma di prodotti in grado di raccontare la storia e l'evoluzione di questo straordinario territorio. Per realizzarlo, la cantina si è giovata della collaborazione dell’Università di Milano, guidata dal Professor Attilio Scienza, dell’Università di Firenze e dei preziosi consigli dell'enologo Emile Peynaud, che ha introdotto un corretto uso della barrique.

Castellare di Castellina dispone di circa 80 ettari di terreni, di cui 33 sono quelli dedicati alla viticoltura, nella zona di Castellina in Chianti (Siena). Il vitigno principe di quest'area, il Sangiovese, è il più coltivato e variamente interpretato per produrre diverse versioni del Chianti Classico D.O.C.G., alla base dei principali vini Castellare di Castellina. Tra i vini prodotti c'è anche un famosissimo Supertuscan, "I Sodi di San Niccolò", primo vino italiano nella Top 100 Wine Spectator nel 1988. Tra i vitigni internazionali sono coltivati il Merlot, il Cabernet Sauvignon, lo Chardonnay e il Sauvignon Blanc.

La filosofia aziendale che, come abbiamo scritto, mira a conservare la tradizione locale ha portato alla scelta di produrre ancora un vino utilizzando il metodo del governo all'uso toscano. Una pratica, codificata da Bettino Ricasoli, il fondatore del Chianti Classico, per lungo tempo alla base della produzione dei vini rossi del Chianti, poi abbandonata per puntare su tecniche in grado di dare vita a vini più strutturati, dal maggiore successo commerciale. I vini prodotti con il metodo Governo, infatti, si distinguono per una spiccata piacevolezza e freschezza, risultato della rifermentazione a cui sono sottoposti, appena svinati, attraverso l'aggiunta di uve fatte appassire e provenienti da vitigni autoctoni locali.

Il Governo di Castellare di Castellare di Castellina è ottenuto da uve Sangiovese, Canaiolo e Malvasia Nera. Dopo la prima fermentazione viene aggiunta dell'uva fatta appassire durante l'inverno, innescando la seconda fermentazione, che caratterizza questa pratica e da cui si ottiene maggiore freschezza e una leggera vivacità. La vinificazione, con fermentazione malolattica, è svolta in acciaio, mentre l'affinamento in cemento, per circa 4 mesi, seguito da 2 mesi in bottiglia.

Degustiamo l'annata 2021.

Governo di Castellare Castellare di Castellina

Il Governo di Castellare Toscana I.G.T. Castellare di Castellina 2021 è un vino rosso rubino con evidenti riflessi violacei. Al naso si distingue per un bouquet di profumi decisamente floreale, in cui spiccano note di iris, localmente chiamato "giaggiolo" (rappresentato anche sull'etichetta del vino). Al palato si rivela fresco e leggermente frizzante, brioso o vivace. Nel complesso, è un vino molto equilibrato perché sorretto da una buona struttura e da una buona morbidezza. Il finale è piuttosto persistente, con sentori floreali che caratterizzano tutta la degustazione.

A nostro avviso, è un vino perfetto con un tagliere di salumi. Lo serviamo anche con seconde portate di carne bianca o, leggermente fresco, con portate di pesce importanti. Da provare con un cacciucco di pesce.

Conoscevi il metodo Governo? Hai mai provato i vini prodotti con tale metodo?

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Posted in: Vini d'Italia
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