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​Gabbiette per spumanti: storia e curiosità

By Luca Stroppa 26 ottobre 2022 411 Views

Gabbiette per spumanti: storia e curiosità

Chi ha inventato o introdotto le gabbiette metalliche per gli spumanti? A quando risale questa invenzione? Come si è arrivati alla definizione di questo accessorio così fondamentale?

Di seguito, vogliamo rispondere a queste domande e raccontarti la storia che si cela dietro l'invenzione delle gabbiette per spumanti e vini frizzanti. Un articolo davvero curioso che vale la pena di essere letto!

Storia delle gabbiette metalliche per spumanti

Prima di raccontarti la storia della gabbietta metallica, specifichiamo la funzione e il ruolo di questo strumento, parte decisiva per una corretta chiusura delle bottiglie di spumante e di vino frizzante. Insomma, a cosa servono le gabbiette metalliche?

La gabbietta metallica può essere considerata un vero e proprio "dispositivo di sicurezza" che, ancorato alla bottiglia, impedisce al tappo in sughero di "saltare via" dalla parte finale del collo della bottiglia, sotto la spinta dell'anidride carbonica e delle bollicine contenute nei vini spumanti e frizzanti. Lo abbiamo chiamato "dispositivo di sicurezza" perché protegge dai rischi connessi ad un'improvvisa fuoriuscita del tappo, molto pericolosa per l'incolumità di chi stappa e di tutte le persone nelle vicinanze. Inoltre, proprio per la sua capacità di ancorare il tappo in sughero alla bottiglia, consente una migliore conservazione del vino. Per quanto detto fino ad ora, la sua introduzione fu un vero e proprio momento chiave nella storia del vino! Non ci resta altro che scoprire come e quando è avvenuta questa invenzione.

L'introduzione del tappo in sughero per la chiusura delle bottiglie di vino, spumanti compresi, risale al periodo a cavallo tra Seicento e Settecento. Le molteplici proprietà del sughero, ideali per la conservazione del nettare, spinsero i produttori a puntare su questo materiale. Fin dai primi anni successivi al suo impiego su larga scala si pose il problema dei vini spumanti e frizzanti. La loro effervescenza e la spinta esercitata dall'anidride carbonica e dalle bollicine presenti in questi vini rischiavano di far saltare improvvisamente il tappo. Era necessario trovare una soluzione per impedire che ciò accadesse.

In una fase iniziale, i produttori decisero di fissare il tappo con uno spago o con una cordicella di canapa che veniva incrociata nella parte superiore della chiusura, per garantire un migliore fissaggio. Per procedere in questa operazione, la bottiglia veniva inserita in un apposito contenitore, chiamato "secchio per la legatura", che garantiva massima stabilità, facilitando il compito dell'artigiano.

Spaghi e cordicelle di canapa presentavano alcuni problemi non indifferenti: conservato a lungo in cantina, lo spago rischiava di ammuffire e di rompersi; spesso la forza dello spago "bucava" il tappo, facendo perdere parte delle sue proprietà ermetiche, con conseguenze negative sulla conservazione dell'effervescenza e delle proprietà organolettiche del vino; infine, il lavoro di installazione delle cordicelle era piuttosto lungo e dispendioso. Quest'ultima problematica fu risolta nel corso dell'Ottocento grazie all'invenzione di un apposito macchinario per la legatura, ad opera del produttore francese Nicaise Petitjean.

In ogni caso, la ricerca di una "migliore" chiusura caratterizzò tutto l'Ottocento. Qualcuno decise di aggiungere alla cordicella di canapa dei fili di ferro, più robusti e resistenti, da attorcigliare al sughero e al collo della bottiglia. Una soluzione certamente più efficace ma che generava problemi in fase di apertura, date le difficoltà di spezzare a mano i fili di ferro e la necessità di ricorrere ad apposite pinze.

Si giunse così al 15 novembre del 1844, convenzionalmente considerata la data di nascita della gabbietta metallica e della capsula per gli spumanti. Il produttore di Champagne, Adolphe Jacqueson depositò, quel giorno, il brevetto di questi due accessori, inventati proprio per risolvere tutti i problemi che attanagliavano chiunque volesse produrre spumanti e vini frizzanti.

Gabbiette per spumanti: storia e curiosità

La gabbietta, infatti, non crea problemi di usura o ammuffimento; la sua struttura, conica e avvolgente, perfetta per adattarsi alla forma del tappo e del collo della bottiglia, garantisce un fissaggio robusto e permette una facile apertura a mano, grazie alla sua base attorcigliata. I primi esemplari si caratterizzavano per tre braccia, per poi giungere a quelle attuali a quattro braccia. Nella parte superiore presentano un foro a cui è ancorata un'apposita placca o capsula, con funzione protettiva del tappo, per evitare che il ferro tagli il sughero, e con funzione estetica, dato che può essere inciso il nome o il simbolo della cantina produttrice.

La fabbricazione su larga scala delle gabbiette risale alla seconda metà dell'Ottocento. A tal proposito, disponiamo della testimonianza scritta di un catalogo di H. Hemart et Lenoir, costruttori della regione francese dello Champagne, risalente al 1881, con un elenco di varie tipologie di gabbiette.

Da quel momento in poi, materiali e forme furono ulteriormente perfezionate, tanto che oggi le gabbiette metalliche sono uno strumento comune e caratteristico di tutte le bottiglie di vino spumante.

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Posted in: Curiosità sul vino
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