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​Five Roses Leone de Castris

By Luca Stroppa 15 luglio 2022 1653 Views

Five Roses Leone de Castris

"Confronto con la storia": se ci avessero chiesto di dare un titolo alla nostra ultima degustazione avremmo optato per questo. Già perché ci siamo goduti un'etichetta iconica, il primo vino rosato italiano ad essere imbottigliato e commercializzato in Italia, dal 1943 e oggi giunto all'annata 2021. É il Five Roses Leone de Castris.

Continua la lettura per scoprire la nostra recensione del Five Roses Leone de Castris 2021.

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La Cantina Leone de Castris è una realtà vitivinicola pugliese a dir poco storica e prestigiosa. Pensa che fu fondata nel lontano 1665 da Oronzo Arcangelo Maria Francesco dei Conti di Lemos, nipote di Ferrante e Francisco, vicerè spagnoli in Italia. Oronzo Arcangelo individuò in Salice Salentino, un paese del leccese, in Puglia, un'area molto vocata e favorevole per la coltivazione della vite, tanto da vendere i suoi possedimenti in Spagna per investire il ricavato in queste terre.

Nasce così un'azienda vitivinicola, destinata a fare la storia della nostra enologia, che ormai si estende tra i comuni di Salice Salentino, Guagnano, Veglie, Villa Baldassarri, Novoli e San Pancrazio, sempre in provincia di Lecce.

La Cantina iniziò l'imbottigliamento dei suoi prodotti nella prima metà del XX secolo, sotto la guida di Piero Leone Plantera, nonno di Piernicola Leone de Castris, attualmente alla guida dell'azienda, e della moglie Lisetta dei conti Leone de Castris, puntando su prodotti ricavati da vitigni tipici o tradizionali pugliesi, quali Negroamaro, Malvasia nera, Verdeca, Aleatico, Primitivo, Susumaniello, Ottavianello, col tempo affiancati dai principali vitigni internazionali.

Nel 1943 vede la luce il rosato dell'azienda, il "Five Roses" Leone se Castris che si guadagna il titolo di primo vino rosato italiano ad essere imbottigliato e commercializzato in Italia, per poi essere esportato in ogni angolo del mondo, soprattutto negli Stati Uniti.

Il suo affascinante nome si deve ad un vera e proprio "trovata di marketing". Come racconta la cantina stessa:

"Nel nome l’eco di una contrada nel feudo di Salice Salentino, “Cinque Rose” appunto, ma anche quella tradizione legata al fatto che per molte generazioni ogni Leone de Castris ha avuto cinque figli. Fu sul finire dell’ultima guerra che il generale Charles Poletti, commissario per gli approvvigionamenti delle forza alleate, chiese una grossa fornitura di vino rosato, Italiano sì, ma dal nome rigorosamente americano. Così nacque il Five Roses".

Si tratta di un vino ottenuto prevalentemente da uve del vitigno pugliese a bacca nera Negroamaro (90%) arricchito da una minima percentuale (10%) di Malvasia Nera. Le uve sono raccolte nella prima decade di settembre, poi sottoposte a vinificazione in rosato con macerazione pellicolare, a temperatura controllata di 10°C, per poche ore, con seguente estrazione del mosto fiore. Dopo la decantazione statica si passa alla fermentazione alcolica in acciaio ad una temperatura compresa tra i 26 e i 20 °C. Prima di essere commercializzato, il vino affina in acciaio per 2 mesi circa e per 1 mese in bottiglia.

Five Roses Leone de Castris

Il Five Roses "Salento IGT" Leone de Castris 2021 colpisce alla vista per il suo brillante color rosa cerasuolo, davvero piacevole e invitante. Il vino è limpido, luminoso e cristallino. All'olfatto prevalgono nettamente i sentori fruttati. Nello specifico, percepiamo note di ciliegia, di fragolina di bosco e di amarena, tipici del Negroamaro, con accenni vinosi che arricchiscono il bouquet di profumi. In bocca è super equilibrato e armonico, fresco, comunque morbido e persistente. Anche al palato le sensazioni fruttate sono evidenti e richiamano quanto percepito al naso. Struttura e alcolicità non sono pronunciate e disegnano un quadro di assoluta leggerezza.

Per piacevolezza, un vino che fa un figurone in ogni occasione, ma te lo consigliamo con zuppe di pesce, piatti freddi o formaggi freschi, ma anche con carni bianche non troppo complesse.

Il Five Roses è il punto di riferimento indiscusso dei vini rosati italiani, non solo perché è stato il primo commercializzato ma anche per la sua capacità di rinnovarsi, restando sempre al passo coi tempi. Un vino sempre attuale e moderno! Da provare!

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Posted in: Vini d'Italia
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