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Come si dice “Cin Cin” nelle lingue del Mondo

By Luca Stroppa 12 agosto 2019 52946 Views

Come si dice “Cin Cin” nelle lingue del Mondo

Un vero viaggiatore non può farsi trovare impreparato: dovrebbe informarsi sulle caratteristiche principali del Paese di destinazione e dovrebbe imparare alcune parole chiave che potranno tornare utili una volta sul posto. Se poi il viaggiatore è un amante del vino dovrebbe informarsi sulle enoteche più importanti e imparare frasi del tipo: “vorrei un bicchiere di vino” oppure quali parole utilizzare per brindare. Già perché il “nostro” “cin cin” o “alla salute” viene tradotto in diversi modi nelle altre lingue del mondo. Per evitare brutte figure e mostrarti “imparato”, per dirla alla Totò, abbiamo deciso di darti una mano: ecco le espressioni pronunciate negli altri Paesi e nelle altre lingue durante il brindisi.

Prima però ti consigliamo di leggere un altro interessante articolo, sul nostro Blog del vino, in cui si spiega che cosa significa Cin Cin e perché si dice Cin Cin quando si brinda ...

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Brindare in Europa

Iniziamo dal nostro Continente e dall’espressione utilizzata dai sudditi di sua Maestà, la Regina Elisabetta d’Inghilterra. Se vi trovate a Londra ricorri al ben noto “Cheers” (si pronuncia “chirz”), “rallegriamoci”. Se invece ti sposti nella vicina Repubblica d’Irlanda meglio evitare il “Cheers” e puntare su “Slainte” (“slanti”) che letteralmente significa “buona salute”. Ah, in segno di amicizia e di generosità, in Irlanda è tradizione che il nuovo amico offra la prima bottiglia di vino.

A Berlino si usa “Prosit” (“prozit”) o “prost”, un termine latino che significa “che ti porti bene”, che rappresenta un lascito dell’influenza romana su questo territorio. Nella vicina Olanda esibisciti in un “Proost” (“proust”), “evviva”, mentre, se ne sei capace, in Belgio dovrai pronunciare questa frase: op uw gezonheid (“op vu gazonted”), “buona salute”.

In Spagna non avrai alcun problema con “Salud”, ma attenzione alla Catalogna dove si dice “Salut”, e in Portogallo con “Saude”. A Madrid, tra amici stretti, puoi ricorrere anche al simpatico “Arriba, abajo, al centro y pa dentro”, in italiano “verso l’alto, verso il basso, verso il centro e verso il dentro”. In Francia tra un bicchiere di champagne e l’altro si pronuncia “Sante” (“sant”).

Se ti trovi in Russia, prima di scagliare il bicchiere con cui hai brindato contro un muro (da quelle parti dicono che porti fortuna), dovresti essere così bravo da pronunciare questa espressione: “Na zdorovje” (“na zdarofsc”), molto simile al polacco “Na zdrowie” (“na zdrovie”).

In Moldavia si brinda 20-30 volte a pasto a suon di “Hai devai” (“Ai devi”) che in Italiano significa “Andiamo”. Che dici, vale la pena o no fare un giretto in Moldavia?

In Svezia è obbligatorio guardare la persona con cui si brinda negli occhi e pronunciare “Skål!” (“skol”) che letteralmente significa “Coppa”. Stessa espressione anche in Danimarca, mentre in Finlandia si dice “Kippis”.

Nei paesi balcanici dovrai pronunciare “Ziveli” (“ziveli”) ovvero “Viviamo a lungo”, mentre in Albania dovrai dire “Gesuaz” (“Ghesuaz”) e cioè “Gesù”.

Brindare in America

Negli Stati Uniti e nel vicino Canada puoi ricorre al solito “cheers”, così come nei paesi a forte influenza spagnola te la puoi cavare con “Salud”.

Attenzione al Brasile dove si utilizzano due espressioni: “Vida” o “Saude”, “Vita” o “Salute”. Se ti trovi a El Salvador il brindisi si accompagna con “Buen provecho!” “buon appetito” o “godetevi il cibo” perché è considerata buona maniera offrire del cibo, solitamente un toast, nel corso del brindisi. È un segnale di amicizia, di convivialità e di gioia di poter trascorrere del tempo in questo Paese.

In Venezuela si dice “salud y que dios te quide”, “Salute e che Dio si prenda cura di te”; in Costa Rica “pura vida”; in Messico “palante y andale”,”andiamo avanti”; a Cuba “echale a eso”, “mandalo via o buttalo fuori (dal bicchiere)”.

Brindare in Asia

Se stai programmando un viaggio in Cina fai attenzione a cosa dici e come ti comporti durante un brindisi. Qui è tradizione brindare individualmente, senza far scontrare il tuo bicchiere con quello degli altri commensali, ed è molto importante bere tutto il contenuto in un unico sorso perché fare più sorsi è considerato non troppo elegante. Per quanto riguarda la parola chiave da pronunciare fai affidamento sulla non complicata espressione “Ganbei” e cioè “bicchiere secco o vuoto”, un invito a svuotare il bicchiere.

Nel vicino Giappone la questione si complica e la figuraccia è dietro l’angolo. Guai, e ripetiamo guai, a pronunciare la parola “Cin cin” perché nel Sol Levante ha un significato diverso dal nostro e fa riferimento all’organo sessuale maschile. Per cui meglio evitarlo! Utilizza invece “Kanpai” il cui significato è lo stesso del cinese “Ganbei”.

Nelle Filippine invece sentirai molto spesso l’espressione “Mabuhay!”, “lunga vita”, a cui si ricorre in diverse occasioni, non solo per il brindisi ma anche per augurare buona fortuna.

Brindare in Africa

In Sud Africa l’inglese è la lingua ufficiale insieme all’afrikaans per cui puoi scegliere tra “Cheers” e “Gesondheid” (“Ghesondeid”), “Salute”. In ogni caso, in molti Paesi dell’Africa così come del Sud Est asiatico l’espressione del brindisi non esiste o non è utilizzata, soprattutto in quelli di fede islamica, perché è proibito il consumo di alcolici. Ad esempio, in Indonesia i dati raccolti sulla percentuale di persone che consuma alcol e vino sono vicinissimi allo zero.

Brindare in Oceania

In Australia vai sul sicuro con il solito “Cheers”, mentre in Nuova Zelanda non avrà alcun effetto. Qui si ricorre a “Kia ora”, in lingua Maori, che può essere tradotto con “Stai bene o stai sano”. Questa espressione, in realtà, è molto versatile ed è utilizzata in diverse occasioni e tradotta in vari modi a seconda del contesto: può significare anche “ciao”, “addio”, “buongiorno”, “okay”, “grazie” e tanti altri. È quindi un termine assai diffuso ed è obbligo conoscerlo per qualsiasi visitatore.

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Posted in: Curiosità sul vino
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