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Colorino: vitigno e vini

By Luca Stroppa 28 marzo 2023 187 Views

Colorino: vitigno e vini

L'articolo di oggi è rivolto a tutti coloro che stanno cercando maggiori informazioni sul Colorino, uno dei vitigni complementari più importanti della viticoltura e dell'enologia italiana.

Mettiti comodo e scopri perché il Colorino è così importante ...

Tutto quello che devi sapere sul Colorino

In 10 comodi punti, ecco tutto quello che devi sapere sul Colorino.

1. Il Colorino è un vitigno a bacca nera della Toscana

Colorino è il nome di un vitigno a bacca nera autoctono della Toscana, ormai diffuso anche in altre regioni dell'Italia Centrale. Si tratta di uno dei vitigni complementari più utilizzati nella produzione dei vini delle principali denominazioni di questa parte d'Italia.

2. Il Colorino è frutto della domesticazione di viti selvatiche

Qual è l'origine del Colorino? Quale è la storia del vitigno Colorino? Il primo riferimento scritto relativo al Colorino risale al 1937, quando questa varietà viene descritta dall'ampelografo italiano Giuseppe De Astis. L'ipotesi più probabile sull'origine del vitigno è che sia il risultato di un complesso processo di domesticazione e allevamento di viti selvatiche presenti spontaneamente in Toscana da tempo immemore.

Ampiamente coltivato anche nei decenni precedenti, il Colorino raggiunse l'apice del successo negli anni Novanta del XX secolo, quando tantissimi produttori lo utilizzavano nell'uvaggio con altri vitigni, soprattutto il Sangiovese, per dare colore ai vini, il Chianti su tutti. All'epoca il suo "ruolo" fu associato a quello del Petit Verdot per i vini rossi di Bordeaux. Col tempo, il Colorino ha acquisito maggiore autonomia, tanto che non è raro vederlo vinificare in purezza, anche se il suo impiego in uvaggio resta sicuramente prevalente.

3. Il Colorino è coltivato soprattutto in Toscana

Dove si coltiva il Colorino? Quali sono le principali zone di coltivazione del Colorino? La maggior parte dei vigneti dedicati alla coltivazione del Colorino si trovano in Toscana, patria di questo vitigno. In particolare, è coltivato nella province di Arezzo, Firenze, Pistoia e Siena. Nel tempo, il Colorino si è diffuso anche nelle regioni limitrofe, Lazio e soprattutto Umbria. È presente anche in Abruzzo.

4. Il nome Colorino deriva dalla sua capacità di dare colore ai vini

Da dove deriva il nome Colorino? Che cosa significa Colorino? Qual è l’origine del nome Colorino? Perché il Colorino si chiama così? Il nome Colorino fa riferimento alla sua capacità colorante, dovuta alla notevole quantità di antociani, le sostanze responsabili del colore "rosso" del vino, presenti nella buccia dei suoi acini. Per questo motivo, è da sempre utilizzato per dare colore a vini cromaticamente scarichi.

Colorino: vitigno e vini

5. Il Colorino è conosciuto anche come Lambrusco

Il Colorino presenta diversi sinonimi locali. I più diffusi sono: "Colore", "Abrusco" e "Lambrusco". Lambrusco??? Sì, proprio Lambrusco, anche se non ha nulla a che vedere con il vini tipico dell'Emilia Romagna. La domanda sorge spontanea: perché è chiamato anche Lambrusco? Devi sapere che, in Toscana, quelle viti selvatiche che si sviluppano spontaneamente sono chiamante generalmente "Lambruschi". Come abbiamo scritto in precedenza, pare che il vitigno Colorino abbia proprio un'origine "selvatica" ...

6. Il Colorino dona colore e morbidezza

Perché il Colorino viene utilizzato in uvaggio con altri vitigni? Coma abbiamo scritto in precedenza, per dare forza cromatica, grazie al suo apporto di antociani, a vini scarichi nel colore, ma non solo ... Un'altra sua caratteristica è la morbidezza e corposità, in grado di mitigare la tannicità dei vini derivanti dai vitigni con cui è utilizzato.

Per il resto, si caratterizza per un'aromaticità fruttata ed erbacea, bassa acidità e buona struttura/gradazione alcolica.

7. Il Colorino è utilizzato in uvaggio con il Sangiovese

Sangiovese + Colorino è un uvaggio molto frequente per la produzione dei grandi vini rossi toscani e del centro Italia ed è un mix ammesso da moltissimi disciplinari di produzione delle Denominazioni della zona. In passato era l'uvaggio di gran lunga prevalente, mentre oggi è minacciato dall'introduzione di nuove possibili varietà, soprattutto internazionali, più comuni e diffuse. Il contributo del Colorino ai vini da uve Sangiovese riguarda sempre il colore e la morbidezza gustativa del prodotto finale.

8. Il Colorino è utilizzato per la produzione del Chianti e del Chianti Classico

Il Colorino rientra tra i vitigni complementari ammessi per la produzione dei vini Chianti e Chianti Classico, con il Sangiovese che deve costituire almeno il 70% dell'uvaggio nel Chianti D.O.C.G., almeno il 75% per il Chianti D.O.C.G. della sottozona "Colli Senesi" e almeno l'80% per il Chianti Classico D.O.C.G. Puoi acquistare questi vini nel nostro sito di vendita di vino online.

9. Il Colorino è utilizzato per la produzione del Rosso di Torgiano e del Torgiano Rosso Riserva D.O.C.G.

Tra le altre grandi denominazioni del Centro Italia in cui è inserito il Colorino c'è la D.O.C. Rosso di Torgiano e la D.O.C.G. Torgiano Rosso Riserva, sempre a prevalente base Sangiovese. Nella D.O.C. Rosso di Torgiano, il Sangiovese deve rappresentare almeno il 50% della base ampelografica, mentre nella D.O.C.G. Torgiano Rosso Riserva almeno il 70%. I vini di queste denominazioni dell'Umbria sono in vendita nella nostra enoteca online.

10. Il Colorino rientra nella formula originaria del Governo all'Uso Toscano

Al Barone Bettino Ricasoli, oltre alla definizione della formula originaria del Chianti, si deve l'introduzione di speciali tecniche di vinificazione, come quella del “governo all'uso toscano”, utilizzando uve “Colorino”, preventivamente appassite su stuoie di canne, e il cui mosto viene aggiunto al vino base per innescare una seconda fermentazione che dona maggiore freschezza e aromaticità al vino.

Puoi acquistare i vini prodotti con il metodo governo all'uso toscano sul nostro sito di vendita di vino.

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Posted in: Vini d'Italia
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