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​Che cos'è la vendemmia scalare?

By Luca Stroppa 29 novembre 2021 162 Views

Che cos'è la vendemmia scalare?

Nell'articolo di oggi vogliamo presentarti e parlarti di una specifica tipologia "virtuosa" di vendemmia, spesso praticata da produttori particolarmente attenti alla qualità dei loro prodotti. Ci riferiamo alla cosiddetta "vendemmia scalare".

Ne hai già sentito parlare? Sai di cosa si tratta? Di seguito, ti spieghiamo il suo significato e i suoi tratti distintivi.

Che cosa s'intende per vendemmia scalare?

In un articolo precedente, pubblicato sul nostro Blog e intitolato "Vendemmia: quando raccogliere l’uva?", abbiamo approfondito i fattori che conducono il produttore a scegliere uno specifico momento per la raccolta dell'uva e abbiamo provato a spiegare qual è il "momento ideale" per praticare la vendemmia, sempre considerando la tipologia di vino che s'intende produrre. Ti consigliamo la lettura perché potresti scoprire alcuni particolari davvero interessanti.

Ora, invece, vogliamo soffermarci su un aspetto: i grappoli d'uva di uno stesso vigneto e i singoli grappoli di una stessa pianta (spesso) non presentano, in uno stesso momento, pari grado di maturazione. Al contrario, tra i molteplici grappoli di un vigneto e di una stessa vite esistono differenze, più o meno marcate, nel grado di maturazione raggiunto in un medesimo periodo.

In parole semplici, per rendere ancor più chiaro il concetto, possiamo dire che se un grappolo raggiunge la maturazione ideale in un certo momento, un altro grappolo, della stessa pianta, può raggiungere quello stesso livello di maturazione in una fase successiva. Questo punto è fondamentale per comprendere il significato e le ragioni che si celano dietro la pratica della "vendemmia scalare".

Con questa espressione s'intende, infatti, la raccolta dell'uva praticata in più fasi o momenti, in maniera "graduale", "scalare" appunto, per fare in modo che i vari grappoli vengano vendemmiati quando hanno raggiunto la maturazione ideale o, comunque, lo stesso grado di maturazione, quello richiesto dalla tipologia di vino che s'intende produrre. In sostanza, l'uva non viene raccolta nello stesso momento ma in periodi diversi sulla base del livello di maturazione raggiunto dal singolo grappolo. Solo così si possono raccogliere uve che si trovano nel medesimo "stato".

Perché si pratica la vendemmia scalare?

Quali sono i benefici e i vantaggi della vendemmia scalare? Perché viene spesso praticata? E perché l'abbiamo definita "virtuosa"?

Quanto detto fino ad ora racchiude già la risposta a queste domande. Il fatto di considerare attentamente lo stato e il livello di maturazione di ogni singolo grappolo consente di praticare una selezione qualitativa. La raccolta avviene, infatti, nel momento migliore o di massima espressione per ogni grappolo, evitando di portare in cantina uve che presentano livelli di maturazione anche molto differenti tra loro. Tutto ciò, ovviamente, è la premessa fondamentale e indispensabile per dare vita a vini di qualità.

In molti contesti il concetto di vendemmia scalare è sovrapposto a quello di vendemmia selettiva in cui si considerano attentamente caratteristiche e livelli di produttività dei singoli terreni aziendali per poi procedere alla vendemmia in particolari momenti o in certi vigneti, privilegiando determinate varietà o certi grappoli, a seconda del grado di maturazione e della vigoria.

In ogni caso, queste forme di vendemmia sono spesso praticate in maniera manuale, affidandosi a viticoltori esperti, in grado di riconoscere i grappoli "migliori", anche se, negli ultimi anni, sono comparse (e sono sempre più diffuse) macchine capaci di assolvere alle medesime funzioni in maniera automatizzata.

Abbiamo definito queste pratiche "virtuose" perché rappresentano una ricerca della perfezione e dell'eccellenza a vantaggio della qualità del prodotto finale e, quindi, del consumatore.

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